MA CHIUNQUE POSSA FAR APPARIRE
QUESTO MANIFESTO LUNGO LA VIA NON ESITI A FARLO!!!
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Sono stati in molti a proporci di bloccare il 100° Giro d’Italia e le ragioni sarebbero, a questo punto, più di una!
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Dopo la sala operatoria di ginecologia è stato sospeso il servizio del Punto Nascita e, di conseguenza è stato di fatto chiuso il reparto di pediatria che non prevede più nessuna degenza e permette solamente 4 ore di consulenze al giorno!
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NON LO FAREMO PERCHÈ DISTRUGGERE IL LAVORO DEGLI ALTRI PER RAGGIUNGERE I NOSTRI SCOPI È UNA TECNICA CHE LASCIAMO AD ALTRI, POLITICI, BUROCRATI O DIRIGENTI AZIENDALI CHE SIANO!
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Il 16 dicembre 2014 abbiamo incontrato l’assessore Donata Borgonovo Re (PD) che ci ha spiegato che voleva, ma non poteva, sostituire la primaria di ginecologia ostetricia ormai in pensione PERCHÉ “NON C’ERANO PROFESSIONISTI DISPONIBILI”.
Due giorni dopo votò contro la sostituzione della stessa primaria, ma un’azione bipartisan del Consiglio Provinciale la obbligò a votare a favore e nominò una professionista con mansioni che non poteva riaprire la sala operatoria di ginecologia che, da allora, è chiusa.
(Nota bene: Il dott Bonadiman era pronto a riprendere servizio
oppure, anche tramite lui, era possibile trovare un professionista esperto che avrebbe chiesto di venire in mobilità volontaria).
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I professionisti c’erano, così come ci sono oggi (spontaneamente si sono proposti il dott. Azzena e il dott. Nieddu), ma vengono ignorati e demotivati quel tanto che basta per far capire loro che “altrove è meglio”.
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La giustificazione della “mancanza dei pediatri, ginecologi, anestesisti….”, suggerita dai dirigenti dell’Azienda Sanitaria è perfetta! Non è colpa di nessuno!!!
Quale pediatra di qualità, dopo aver studiato una vita, rimarrebbe a Cavalese se costretto a svolgere 4 ore di ambulatorio al giorno come sta succedendo adesso a causa della chiusura?
Quale primario si trasferirebbe se, nonostante la sua disponibilità, non viene contattato per mesi e poi non ha accesso ai termini del suo contratto e non ha nessuna sicurezza sulla riapertura del reparto??
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Sentirete e leggerete sovente dire dai dirigenti dell’APSS, dai politici e dai giornalisti che “non si trovano i professionisti per l’ospedale di Cavalese”, è l’alibi perfetto e inattaccabile perché nessuno, pur sapendo la verità, farà un processo a nessuno.
I dirigenti medici si proteggono fra loro, come i politici, come i giornalisti.
Solo alcuni sono schierati contro il diritto alla salute nelle Valli, la maggior parte non ha semplicemente il tempo di informarsi o di verificare le informazioni ricevute dall’APSS .
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Ma a noi, a noi valligiani di qualsiasi età, a noi….
Credevamo fosse l’Azienda Sanitaria, ma i vertici ci hanno costantemente ignorato, speravamo in alcuni politici, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti… Abbiamo chiesto voce ai giornalisti, alcuni ci hanno ascoltato e creduto, facendo onestamente il loro lavoro, ma la notizia si è fermata sull’uscio del politico, del dirigente dell’APSS, che hanno altri imperativi.
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Avevano ragione i nostri avi che dopo aver chiesto per 18 anni alla Provincia di Trento di costruire un Ospedale a Cavalese… se lo sono costruiti da soli.
Avevano ragione loro, dobbiamo difenderci non da soli, ma tutti assieme!
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MANIFESTIAMOCI OGNI GIORNO CON QUELLA DIGNITÀ E VISIBILITÀ CHE CI HANNO TOLTO, SENZA NESSUNA VALIDA RAGIONE.
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Il manifesto può essere affisso ovunque anche nei giorni seguenti al Giro d’Italia. Non coprite altre informazioni importanti, non roviniamo supporti o edifici pubblici o privati che siano, MA FACCIAMOCI SENTIRE e VEDERE.
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