MOENA - Ritorna, da domani a sabato, a Moena, la «Settimana della montagna». Una serie…
È Arnaldo Tranti di Aosta il vincitore del concorso per il marchio che rappresenterà le Dolomiti patrimonio dell’Umanità. Trentamila euro l’importo del primo premio. Il vincitore e la graduatoria – informa una nota diffusa a Trento – sono stati presentati in una conferenza stampa che si è svolta a Belluno, Palazzo Piloni sede della Provincia bellunese nonchè della Fondazione Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis Unesco. Soddisfazione dell’assessore Mauro Gilmozzi e degli altri rappresentanti delle Province che hanno seguito l’iter di candidatura. La Giuria composta da Marco Zucco, Cesare Micheletti, Renato Cracina, Martin Bertagnolli e Paolo Manfrini, ha esaminato 434 plichi scartandone subito 46 in quanto privi di una caratteristica fondamentale indicata dal bando e cioè l’anonimato. Tre i criteri di valutazione soggetti a punteggio: caratteristiche espressive (max 40 punti), caratteristiche …continua con il sondaggio
comunicative (max p.50), relazione e manuale d’uso (max p.10). Dopo un’audizione con gli assessori provinciali e regionali rappresentanti della Fondazione sono stati selezionati alcuni lavori rispondenti alle caratteristiche richieste e la giuria ha infine assegnato a ciascuna proposta un punteggio finale e approvata la graduatoria. La Provincia autonoma di Trento, era stata incaricata dalla Fondazione di curare la procedura del concorso per il marchio internazionale. Ad occuparsi di tutte le fasi del concorso e del lavoro della giuria il Dipartimento Urbanistica diretto da Fabio Scalet che si è avvalso della collaborazione, in particolare del direttore Angiola Turella. Sul sito www.provincia.urbanistica.tn.it è pubblicata l’intera graduatoria. (ANSA).
Così, le Dolomiti sono descritte da quattro “figure” che simboleggiano altrettante diversità culturali presenti sul territorio: italiani, tedeschi, ladini, friulani; «figure che emergono dal bianco e prendono forma e disegno all’interno di un rettangolo orizzontale, un “territorio” racchiuso in un perimetro per tutelare meglio un ambiente unico e mitico». Pare che sia costato 30mila euro. Esulta l’assessore provinciale competente Alberto Vettoretto: «Molto bello e innovativo – afferma l’assessore -; un tassello importante che ci identifica e che ci porterà nel mondo. E’ stata dura mettere tutti d’accordo sul regolamento necessario per il deposito; ma ora possiamo rilasciare l’autorizzazione a chi vorrà utilizzarlo». Dura anche scegliere fra le tante proposte pervenute.
«Abbiamo cercato – ha spiegato il presidente della giuria di tecnici, Cesare Micheletti- la soluzione che, più di tutte le altre, riuscisse a sintetizzare aspetti che volevamo emergessero: le culture che il sito Unesco comprende, le stesse montagne Dolomiti, il paesaggio che si apre a chi le guarda. Un obiettivo quasi irraggiungibile, ma abbiamo cercato le migliori caratteristiche espressive, in un lavoro approfondito ». Qualche perplessità dal consigliere regionale leghista Matteo Toscani. «Non so se il logo sia bello o no – afferma Toscani – ma di sicuro resta impresso. E alla fine quello conta: perché devi guardarlo con la coda dell’occhio e ricordartelo. Insomma, è importante che le montagne siano belle, e lo sono: il logo deve essere significativo». Solo una voce con decisione fuori dal coro, quella del consigliere regionale Pd Sergio Reolon. «Un logo senz’anima – chiosa il consigliere – che si potrebbe utilizzare per qualsiasi cosa. Sì, mi pare che non comunichi nulla».
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Mauro Morandini
17 maggio 2013 at 19:21
Annalisa Bortolotti Sinceramente, sarò anche ignorante in materia, non mi piace….sembra un codeice a barre!!!bah…
Sonia Merelli non piace nemmeno a me’……
Francesco Caterina Annicchiarico ma non sarebbe stato più logico farlo disegnare e giudicare a chi realmente vive le dolomiti, chi sente ogni giorno l’odore acre della legna che brucia in inverno e il profumo della resina che piangono gli alberi tagliati in estate, chi sente il vento pungente che discente dalle cime innevate quando al mattino si esce dal tepore di casa per andare al lavoro…be il risultato secondo me è deludente
Annalisa Bortolotti davvero una delusione!!! e pagata decisamente troppo!!!!!!!!!!!!!!
Mario Ossi · Lorenzo Delugan e altri 238 sono amici comuni
beh.. @fiemmePredazzo: credo che la giuria fosse stata di trento visto che il concorso è stato indetto dalla Provincia di trento… da quello che so io ci sono state anche persone di predazzo che hanno partecipato… appena ho i loro loghi, si potrà discutere della cosa…
comunque sia, questo logo non mi piace…
Luca Donazzolo vi inviterei a leggere la relazione della giuria e soprattutto la sua conclusione: “La Giuria ritiene buono l’esito finale del concorso, anche se non ottimale non avendo nessuna delle proposte
raggiunto la fascia di valutazione più alta (quella compresa tra 81 e 100 punti). I progetti vincitori presentano
complessivamente un buon grado di comunicatività e di espressività.
Come evidenziato nei giudizi puntuali, ciascuno di loro, attraverso una ulteriore fase di affinamento, potrebbe
migliorare la propria funzionalità e raggiungere risultati superiori, commisurabili alle aspettative espresse dal
bando (sintesi tra valori universali, aspetti geologico-geomorfologici ed estetico-paesaggistici, e componenti
culturali e plurilinguismo).”
Trovo interessante la percezione delle Dolomiti non solo come elementi naturali ma anche come “architetture”.
Annalisa Bortolotti @Luca..mapperpiacere!!!! il fatto che i loghi siano stati valutati da una giuria non significa che siano belli e sappiano trasmettere..non sembrano nemmeno montagne, non richiamano al luogo e nemmeno alla natura. Credo che sempre più spesso la voglia di stupire e di essere originali faccia fare grandi scivoloni… Se poi nessun logo in effetti ha raggiunto gli obiettivi niente soldi!! facile!
Luca Donazzolo Avete mai partecipato ad un concorso? Sapete cosa significa?
Semplicemente che se avete voglia di vincere bisogna lavorare almeno un paio di mesi. Voi sareste disposti di farlo gratuitamente? E di mettere in discussione il vostro lavoro?
Sicuramente una giuria non è espressione del popolo (FORTUNATAMENTE…), ma a questa è stato chiesto di giudicare più di 400 elaborati, probabilmente ha ritenuto che fosse il migliore di tutti questi. Personalmente il logo non mi fa impazzire, sicuramente più interessante del 2° e 3° class.
Ps. i concorsi funzionano così: una giuria giudica i progetti presentati, chi ha la voglia e le credenziali per partecipare si mette in discussione, inoltre i concorsi si svolgono sempre in forma anonima. Se la giura non trova un progetto soddisfacente non è obbligata a dare il primo premio.
Isabella Brigadoi Sì, codice a barre…non faccio nomi in merito ai componenti dell’Ufficio Urbanistica della P.A.T………quando li ho letti, ho capito perchè sia stato scelto questo logo.
Mauro Morandini ho integrato l’articolo con la spiegazione: Così, le Dolomiti sono descritte da quattro “figure” che simboleggiano altrettante diversità culturali presenti sul territorio: italiani, tedeschi, ladini, friulani; «figure che emergono dal bianco e prendono forma e disegno all’interno di un rettangolo orizzontale, un “territorio” racchiuso in un perimetro per tutelare meglio un ambiente unico e mitico». Pare che sia costato 30mila euro. Esulta l’assessore provinciale competente Alberto Vettoretto: «Molto bello e innovativo – afferma l’assessore -; un tassello importante che ci identifica e che ci porterà nel mondo. E’ stata dura mettere tutti d’accordo sul regolamento necessario per il deposito; ma ora possiamo rilasciare l’autorizzazione a chi vorrà utilizzarlo». Dura anche scegliere fra le tante proposte pervenute.
«Abbiamo cercato – ha spiegato il presidente della giuria di… continua sul blog http://www.predazzoblog.it/?p=4931
Annalisa Bortolotti oddio Bruno…hai ragione!!!! bisogna ridere per non piangere!!!!!
@Luca: non metto in discussione il lavoro che sta dietro ad un progetto del genere, mi scuso se sono stata fraintesa, ma come dici tu appunto se nessuno ha centrato l’obiettivo non si assegna il premio, visto che non si tratta di bruscoletti!!! D’altra parte ogni mestiere deve fare i conti con il ‘rischio d’impresa’ e anche questo non fa difetto!! Infatti al primo è stato promesso un premio in denaro che corrisponde alla ricompensa per il lavoro svolto, agli altri che pure hanno lavorato duramente (Forse quello del secondo posto un po’ meno!!! le mie figlie di 10 anni hanno più fantasia ) non spetta nulla..cioè non viene retribuito il loro lavoro. E questo lo sapevano tutti fin dall’inizio.
Questo logo non credo che rappresenti quello che sono le Dolomiti, guardandolo non te le ricorda nemmeno lontanamente a meno che non ce lo scrivi vicino!!! Anderbbe benissimo come logo di una ditta di costruzioni, uno studio di architettura( me lo si conceda!!!! ) ma non lo trovo adatto per quello che è stato creato.Bisogna anche calcolare che chi lo guarderà sarà per la maggior parte gente comune o cmq non del settore e sinceramente per loro non credo che sia fonte di ispirazione o motivo di richiamo verso questo patrimonio dell’umanità.
Annalisa Bortolotti ups!!Sorry!! scappata una o al posto della ì…’nnaggia all’età!!! ciao FULVIO!!
Luca Donazzolo Ogni mestiere, più o meno, ha un rischio d’impresa, noi possiamo permetterci di commentare il progetto, possiamo dire che ci piace o meno, possiamo commentare la relazione dei giurati o quella del progettista, possiamo criticare come si è svolto il concorso. Bene questo fa parte appunto di un concorso, che trovo molto più interessante così che non dare un incarico diretto…(che solitamente prevede una parcella molto più alta).
Ma NON possiamo permetterci di commentare il compenso economico!
Annalisa Bortolotti io commento il risultato in relazione a ciò che rappresenta e anche al compenso..credo che sia legittimo e non punibile dalla legge.. visto che cmq quel codice a barre un po’ rappresenta anche me e che i soldi con i quali è stato pagato sono anche miei..Cmq liberi di pensarla ognuno come vuole..
Mauro Morandini Aperto adesso il sondaggio nell’articolo. Vediamo che aria tira a livello statistico
Sonia Merelli oltre a un codice a barre…..sembra New York…se il concorso lo facevano fare ai bambini ,sarebbero stati capaci d’inventare meraviglie…..!!!!!! ok non e’ facile inventare un logo x gli adulti e sicuramente anno impiegato tantissimo tempo Ma l’innocenza dei bimbi sarebbe stata sicuramente migliore….!!!!!
Annalisa Bortolotti grande Sonia!!!
Gianna Sartoni è inguardabile! al di là di ogni ragionevole (più o meno…) analisi su concorsi, modalità et similia… a me non piace e non mi sento “rappresentata”, punto
Luca Donazzolo Un logo o progetti che rappresenti tutte le comunità delle Dolomiti senza scontentare qualcuno è praticamente impossibile…
Gianna Sartoni Vero… Ma tra accontentare tutti e piacere a nessuno ne corre…
Luca Donazzolo concordo..
Però (io non l’ho letto) bisognerebbe capire cosa richiedeva il bando di concorso e vedendo anche gli altri 2 forse il problema si trova proprio li.
Gianna Sartoni credo che quando si sceglie nella mediocrità, tanto perché lo si deve, sia quantomeno difficile avere un prodotto soddisfacente… tant’è che il livello dei primi tre è veramente basso! sarebbe stato opportuno, forse, non assegnare la vittoria? bah! così è stato, adesso teniamoci ‘sto coso e rifaciamoci gli occhi alzandoli verso le nostre vette che non hanno bisogno di interpretazioni sagaiole (ops!!) di alcun genere
keep in touch, ciao!
Mauro Morandini Riporto qui un commento postato sul blog di Predazzo da un partecipante al concorso:
Edoardo
9 novembre 2010
Sono un grafico partecipante. Non ritengo il mio lavoro fantastico, ma dignitoso si. Quelli che trovavo sul web pensavo fossero giudizi impulsivi e ho provato a guardare il vincitore con occhi diversi, ma le conclusioni non sono cambiate. Si tratta di un logo mal-fatto, malgrado il suo progettista si presenti di ottima qualità (trantidesign.it). Non rispetta i vincoli e presenta gravi errori di progettazione. Non supera le prove di scalabilità, non si integra con i marchi a cui va affiancato e la soluzione delle quattro scritte ripetute è mal sviluppata, o non-sviluppata. Nella sua estrema semplicità il secondo è più corretto, è leggibile e ha un’idea di fondo sostenibile. Alche il terzo è ben eseguito. Risulta evidente che i parametri utilizzati nel giudizio non sono corretti, anche se formalmente tutti i dati rigorosamente incasellati nelle tabelle della graduatoria paiono in ordine. Giudicare un lavoro di comunicazione visiva è qualcosa di più complesso che riempire un casellario di dati.
E’ un’occasione persa perché il concorso prometteva bene e come concorrente mi illudevo di vedere come vincitore un capolavoro, pronto ad ammettere con onore la mia sconfitta, e in discussione le mie capacità creative. Invece con questi risultati appare consolante figurare a metà classifica.
Mi chiedo se sia legale e possibile pubblicare ciascuno il proprio lavoro on-line per potersi confrontare con dei parametri più obiettivi, al di la della graduatoria ormai stabilita.
Gianna Sartoni magari!!!