CAVALESE. Dalla cocaina alla fede, dalle tangenti di Milano ai santuari dedicati alla Madonna: ecco…
Quel giorno, quando accompagnai con la mamma, Cristiana di Lugo di Romagna, non vedente a causa di un tumore al nervo ottico, per la prima volta ho visto l’aquila sopra il Castellazzo, che ci ha accompagnato sino al Cristo pensante. Cristiana non vedeva e sorrideva, io vedevo e pensavo.
La guardavo alta in cielo, planare come una regina e sembrava che volesse dirci qualche cosa, sembrava che capisse quanto valeva il sorriso di Cristiana.
Quanto l’ho ammirata e quanto ho sperato che potesse guarire. Ma per chissà quale incapibile regola, la vita è dura proprio con chi è più indifeso, con chi soffre e con chi
chiede solo di poter continuare ogni giorno a sorridere.
Oggi la mamma Gianna mi scrive che Cristiana, a causa del tumore, che sembra si sia modificato, per gli sbalzi di pressione e per il caldo, ha avuto un’ischemia che gli ha procurato la paralisi della gamba e del braccio destro. Ora sta recuperando la mobilità con la fisioterapia ma da una risonanza sembra ci siano delle modifiche nel suo problema iniziale e quindi per essere certi fanno subito dei cicli di chemio.
E così Gianna mi chiede di portare tante preghiere al Cristo pensante, nella speranza di rivederci in tempi migliori per una nuova salita sulla cima del Castellazzo.
Pensieri e preghiere che chiedo a tutti voi che salite di portare lassù insieme alle mie, per aiutare Cristiana e tantissime altre persone che ogni giorno me lo chiedono, persone che ne hanno davvero bisogno.
Forza Cristiana, ce la farai ancora una volta e sono certo che saliremo ancora lassù, da quel Signore con il mantello bianco, che anche se sembra immobile, sono certo che pensa anche un po a te e che sarà felice quando andrai di nuovo a trovarlo, lassù sulle cime dolomitiche, con me e naturalmente …………. con l’aquila.
(Pino Dellasega)
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