Il Vivaio Forestale di Fiemme non si tocca.

Da il 14 febbraio 2009

Pflanzenproduktion Il Vivaio Forestale di Fiemme non si tocca.CAVALESE – Le assicurazioni della Provincia, secondo la minoranza, non convincono. La maggioranza invece si fida. Per questo ha bocciato la mozione presentata ancora in dicembre da Luigi Casanova , con la quale si chiedeva di prendere una posizione forte in merito alla notizia della possibile chiusura del vivaio forestale di Masi di Cavalese. La preoccupazione, ha ricordato Casanova, è emersa durante le recenti sessioni forestali di Fiemme e Fassa, suscitando comprensibili reazioni negative da parte di tutti.

«Una situazione incredibile ed inaccettabile, per la storia e la cultura di Fiemme» ha ribadito Casanova. «Tagliare i fondi per le semine, come la Provincia aveva annunciato, ha il sapore di uno scippo culturale, storico, naturalistico e professionale». Con una critica feroce nei confronti dell’assessore provinciale alle foreste Tiziano Mellarini , sia «per aver clamorosamente dichiarato di non conoscere la vicenda» sia «per aver demandato ad un dirigente del Dipartimento foreste (Romano Masè, ndr) il compito di comunicare il mantenimento della struttura, tra l’altro con due righe in croce. Da lui» ha aggiunto il consigliere «pretendo un impegno concreto e ufficiale, visto che porta a casa 14.000 euro al mese». Di qui l’insistenza nella richiesta di approvazione di un documento con il quale si chiedeva alla Provincia di ritirare formalmente la proposta di chiusura e si incaricava il sindaco di coinvolgere la Conferenza dei sindaci della valle ed anche i Comuni di Fassa in una azione comune di tutela di questa specificità, considerata, sempre parole di Casanova, «un autentico gioiello naturalistico e culturale». Ma la maggioranza è stata di diverso avviso. «Condivido in gran parte la mozione» ha detto per tutti l’assessore Claudio Vanzo «ma abbiamo già avuto ampie assicurazioni verbali dagli assessori Mellarini e Mauro Gilmozzi che il vivaio sarà mantenuto. Non possiamo approvare un documento che potrebbe sembrare un atto di sfiducia nei loro confronti. Piuttosto» ha aggiunto Vanzo «ci impegniamo a potenziare la gestione futura del vivaio, ampliandolo, arricchendolo con il recupero delle piante da frutto, coinvolgendo anche la futura Comunità di valle e la Magnifica comunità di Fiemme ed intavolando il discorso su un livello diverso». «Non ci sono sufficienti garanzie», ha commentato Casanova, affiancato da tutti i colleghi di minoranza e disposto anche a cambiare qualche frase della mozione pur di arrivare ad una approvazione condivisa. Niente da fare. La maggioranza ha respinto compatta il provvedimento, approvato invece dai sei consiglieri di minoranza, Casanova, Maurizio Tavernar, Mario Rizzoli, Carlo Betta, Giancarlo Piazzi e Giancarlo Gilmozzi , appena entrato in consiglio al posto del dimissionario Sergio Vanzo .

Mario Felicetti

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