L’intitolazione del Centro Mariapoli di Cadine (Trento) a Chiara Lubich.

Da il 31 gennaio 2009

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L’intitolazione del Centro Mariapoli a Chiara Lubich occasione per rafforzare un ecumenismo del cuore, spiritualità per il nuovo millennio

Cadine, 24 gennaio. Per il Trentino è stato l’appuntamento ecumenico della Settimana: per i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane che ha saputo riunire; per la memoria riconoscente, alla quale ciascuno ha dato il suo tributo; per una volontà condivisa di guardare avanti e di farlo insieme.

L’intitolazione del “Centro Mariapoli” a Chiara Lubich non si è risolta nello scoprimento di una lapide. Ha dato piuttosto voce ad una storia che, fiorita nel mondo intero, appartiene alle radici più vivaci della comunità trentina.

L’intitolazione del Centro Mariapoli a Chiara Lubich: da sinistra, il riformato Dettwiler, l’anglicano Hamid, l’ortodosso Zervos, il luterano Herrmanns, l’arcivescovo Bressan, la presidente del Movimento dei Focolari Maria Emmaus Voce, il presidente della Provincia Dellai, il sindaco di Trento Andreatta, il co-presidente del Movimento Faletti, il delegato per l’ecumenismo Sebastiani. – 24 gennaio 2009

Lo ha riconosciuto il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta (“In questo Centro dedicato all’ideale dell’unità, Trento ha una delle sue riserve di speranza; proprio qui, Chiara ha chiesto alla nostra città di non sentirsi appagata, ma di essere «ardente», ovvero appassionata, interessata, pronta a mobilitarsi per gli altri”). Lo ha esplicitato il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai (“Siamo qui per una collettiva assunzione di responsabilità per il futuro. In questi decenni il Trentino ha saputo costruire tante cose, ma ci accorgiamo di dover riscoprire una spiritualità per rimettere un po’ d’ordine nella scala dei valori e delle priorità e testimoniare il carisma dell’unità nella vita delle famiglie, dei corpi sociali, della comunità”). Lo ha rilanciato l’arcivescovo, Luigi Bressan (“Siamo qui per consolidare quanto da lunga data esiste e rafforzarlo con un nuovo tassello di storia e di vita”), che ha ricordato “l’appoggio dato esplicitamente fin dai primi anni dall’allora arcivescovo Carlo de Ferrari, che si definiva e si firmava lui stesso “focolarino soprannumerario” e considerava i Focolarini come “arci-carissimi”.

maria emmaus voce presidente del movimento dei focolari a cadine   24 01 2009 large L’intitolazione del Centro Mariapoli di Cadine (Trento) a Chiara Lubich.

Maria Emmaus Voce, presidente del Movimento dei Focolari a Cadine – 24/01/ 2009

E poi i contributi degli Ortodossi, con il Metropolita Gennadios Zervos (“Ho sempre trovato la spiritualità del Movimento vicina a quella di Padri Orientali come Giovanni Crisostomo, Gregorio Nazianzeno, Basilio…”), degli Evangelici luterani, con il vescovo Heinrich Herrmanns (“Una vita, quella di Chiara, improntata al dono di sé… un’esperienza vitale la fede cristiana per il nuovo millennio”), degli Anglicani, per bocca del vescovo David Hamid (“La spiritualità di comunione è eredità di tutti i cristiani, è ecumenismo del cuore”), della Chiesa riformata, con Peter Dettwiler (“Attraverso il carisma di Chiara ho ritrovato la mia identità di riformato più bella di prima; chi accoglie il carisma dell’unità ha anche una nuova comprensione ecumenica di Maria”).

La presidente del Movimento dei Focolari, Maria Emmaus Voce, dopo essere tornata “un attimo indietro nel tempo”, raccogliendo la traiettoria di Chiara Lubich per l’unità, ha potuto concludere: “La sua vita dimostra che la fraternità universale, il disegno di Dio sull’umanità, non è un sogno”.

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