PREDAZZO - Si è aperta con un gesto molto nobile l'assemblea della Regola di Predazzo…
Tutti i Vicini di Predazzo sono cordialmente invitati a partecipare.
La parola magnifica fa parte di un linguaggio pomposo e ridondante di uso comune a partire dal Cinquecento. Il confronto storico ci assicura che tutte le numerose Comunità del Trentino (ma anche le altre) erano considerate magnifiche (vedi le Comunità della Val di Fassa, Val di Non, Val di Sole, Valli Giudicarie, del Comune Lagarino, di Folgaria, di Ledro…), così come tutte le regole (cioè gli attuali comuni) erano honorandeed i regolani (attuali sindaci ed assessori), honorandi; mentre lo scario, cioè la persona al vertice della Comunità stessa, era sempre un signore, anche se di umile estrazione sociale.
Poi vediamo il nome Fiemme. Come la maggior parte dei macrotoponimi della valle esso non è “trasparente” e i vari tentativi di interpretazione finora non sono convincenti. Storicamente possiamo rilevare che mentre dal Trecento in poi in latino il nome della valle è plurale, Vallis Flemmarum, nei secoli XII e XIII esso è quasi sempre singolare, come lo è in tedesco e come lo è in italiano: Flemi, de Flem, de Fleme, de Flemo e rispettivamente Fleims, Fleimbs e nell’italiano cinquecentesco de Fleme, de Fieme.
Ancora un passo per l’indicazione Valle di Fiemme. Si sa che il torrente Avisio, partendo dalla Marmolada, forma e percorre le tre valli di Fassa, Fiemme e Cembra. Detto questo, non è facile indicare dove finisca l’una e incominci l’altra. Dal punto di vista geografico la Valle di Fiemme inizia a nord alla stretta situata tra Forno e Mezzavalle e termina a sud alla stretta di Molina. Dal punto di vista storico la Valle di Fiemme coincideva con la pieve di Fiemme e comprendeva Capriana e Valfloriana, ma anche Anterivo e Trodena a sudovest (ora in Provincia di Bolzano) e, verso nord, Forno e Moena con le sue frazioni Sorte e Someda (ora considerate indubbiamente in Valle di Fassa). Dal punto di vista linguistico Moena è senz’altro in area ladina, come è indubbio che Trodena e Anterivo sono in area tedesca; ma anche Capriana e Valfloriana risentono dell’influsso di Cembra. Infine se esaminiamo il confine storico della Magnifica Comunità di Fiemme, dobbiamo escludere Anterivo, Capriana e Valfloriana, ma comprendere Trodena ad un’estremità e Moena all’altra. Una bella confusione, non c’è che dire; ma se non altro è chiaro che parlare della Valle di Fiemme non significa automaticamente parlare della Magnifica Comunità di Fiemme.
Infine il termine Comunità. È senz’altro una parola trasparente , che richiama comune, comunione e che ci fa pensare ad un collettivo di persone, i cosiddetti vicini, ai quali appartiene un patrimonio silvo-pastorale indivisibile e che agiscono insieme per il bene comune (art. 2 dello Statuto a p.149, dove la Comunità è definita come una unità spirituale e socio-economica). Infatti la Magnifica Comunità di Fiemme non si riduce ad un’istituzione filantropica, ma è fondata su una proprietà collettiva, basata su una significativa estensione territoriale (circa 200 km2 di cui 110 circa coltivati a bosco) e su altri beni mobili ed immobili, tra cui il Palazzo a Cavalese e la segheria di Ziano.
I beni comunitari invece sono di proprietà collettiva, ma indivisibile, dei vicini; vengono amministrati dai vicini stessi tramite rappresentanti liberamente eletti e l’utile non va a tutti gli abitanti della Valle di Fiemme, ma solo a coloro che fanno parte della Comunità stessa. Oggi fanno parte della Comunità gli abitanti vicini di undici Comuni: Trodena, Castello, Carano, Daiano, Varena, Cavalese, Tesero, Panchià, Ziano, Predazzo, Moena.
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