Nordic Walking, il passo dolce dei bastoncini

Da il 5 settembre 2009

%name Nordic Walking, il passo dolce dei bastonciniComoda e salutare: “Nordic Walking” è la passeggiata più glamour del momento.
La Stampa.it

Da quando è nato, a metà degli Anni Novanta nel Nord Europa, ha visto crescere gli appassionati in modo esponenziale: è il «Nordic walking»; la camminata nordica con i bastoncini, disciplina sportiva che si pratica all’aria aperta (non importa se al mare o in montagna, le belle spiagge o le pianure vanno bene), specie nelle regioni del Nord Italia. Centro e Sud sono ancora territorio vergine – anche se Roma annovera uno dei gruppi più numerosi della penisola – ma c’è da scommettere che la camminata con i bastoncini si diffonderà anche lì, visto il suo grande appeal e la facilità nell’essere praticato: già nel Duemila in Finlandia aveva superato il jogging, con oltre mezzo milione di appassionati, ora ha raggiunto Stati Uniti, Giappone ed Europa centrale. Da noi è arrivato un paio di anni fa, sulle Dolomiti, dove veniva praticato dai turisti tedeschi e austriaci. Ne parla persino Coelho in alcuni suoi libri, dopo averla scoperta a Stoccolma nell’autunno del 2003: i presupposti perché diventi un fenomeno di massa e alla moda ci sono tutti.

Il nordic walking è adatto a persone di qualunque età, che aiuta a muovere un’infinità di muscoli del corpo (soprattutto braccia e pettorali), e scarica – cosa preziosissima per chi ha problemi a ginocchia, anche e caviglie – il peso del corpo sulle braccia e sui bastoncini.

Un aspetto non secondario di questa camminata – sottolinea Fabio Moretti, tra i responsabili della Scuola italiana di Nordic Walking, che fa capo all’associazione Poleabout di Marko Kantaneva, «padre» della disciplina – è anche l’opportunità di stare insieme e di immergersi in itinerari culturali e naturalistici: «A Roma siamo oltre seicento iscritti, ci raduniamo a Villa Pamphili due volte la settimana e spesso oltre ai parchi cittadini andiamo a visitare il Vibertese e le zone etrusche o l’Appia antica». La Scuola italiana di Nordic Walking ha appena organizzato il Fiemme nordic walking festival in Trentino, uno degli appuntamenti più seguiti dagli appassionati italiani, e ai primi di ottobre organizzerà il «Laghi Tour», sempre in Trentino, nella zona di Levico e Caldonazzo.

«I marciatori – spiega Moretti – usando i bastoncini ottengono anche vantaggi psicologici: in realtà si fatica di più, ma mentalmente fa bene, c’è un appoggio. Camminare è un’occasione per distendere le persone e riunirle, far sì che distolgano la mente dai problemi di tutti i giorni».

«Si parla molto durante le camminate», dice Moretti. Dunque uno dei pochi che potrebbe non essere d’accordo con il Nordic Walking è quel geniaccio di Werner Herzog, che in «Sentieri di ghiaccio», Bibbia per i camminatori di tutto il mondo (diario dell’incredibile viaggio fatto a piedi da Monaco a Parigi nell’inverno del 1974, convinto che solo andando a visitare l’amica malata lei sarebbe guarita), scrive: «Viaggiare a piedi non ha nulla a che fare con l’esercizio fisico. Quando cammino sprofondo nei sogni, fluttuo nelle mie fantasie e mi scopro dentro storie incredibili. Io attraverso letteralmente interi romanzi e film e partite di calcio. Non presto davvero attenzione a dove metto i piedi ma non perdo mai l’orientamento».

Insomma, niente bastoncini, soltanto lunghe meditazioni e vagabondaggio solitario.

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