Predazzo, 17 giugno il primo consiglio comunale

Da il 15 giugno 2010

%name Predazzo, 17 giugno il primo consiglio comunale PREDAZZO – Il primo consiglio comunale del nuovo corso si svolgerà giovedì 17 giugno alle 20.30 a Predazzo, dopo l’ultima tornata elettorale di maggio che – al ballottaggio – ha confermato il successo del nuovo sindaco Maria Bosin (unica donna ad occupare lo scranno da primo cittadino in Fiemme e Fassa, visto che a Pozza non è stata riconfermata il sindaco uscente Alessandra Cloch) e la netta sconfitta della giunta uscente, del resto già spaccata in due, con il sindaco Silvano Longo da una parte e quasi tutti gli assessori uscenti dall’altra parte della barricata. C’è molta attesa, naturalmente, di conoscere il nome del futuro vicesindaco (non ci sono anticipazioni ufficiali, anche se i favori del pronostico vanno a Renato Tonet , che il 16 maggio ha ottenuto il maggior numero di consensi personali, con ben 165 preferenze) e chi occuperà le sedie di presidente e vicepresidente del consiglio. A questo proposito, la stessa Maria Bosin ha formalmente chiesto a Marco Felicetti, unico rappresentante della sinistra elettospacer Predazzo, 17 giugno il primo consiglio comunale in consiglio comunale, la disponibilità per la presidenza, ottenendo per altro, sabato scorso, un cortese ma fermo diniego da parte dell’esponente di minoranza, che si era riservato di consultarsi anche con i suoi per arrivare ad una scelta condivisa. «Ho apprezzato molto l’atteggiamento del nuovo sindaco», ci ha dichiarato ieri mattina Felicetti, «ma non intendo sentirmi limitato nel mio ruolo», ha spiegato. Oltre alle solite procedure relative alle condizioni di eleggibilità dei consiglieri, al giuramento del primo cittadino ed alla comunicazione ufficiale della nuova giunta, la prima parte dei lavori interesserà la surroga del consigliere dimissionario Silvano Longo, il quale, d’accordo con il suo gruppo, ha deciso di uscire di scena. «Già dopo i risultati del primo turno», conferma, «avevo scelto di mettermi in disparte, lasciando ad altri il compito di portare avanti le trattative (poi concluse con un nulla di fatto, ndr) per eventuali apparentamenti. Le cose sono andate come sono andate e quindi ho ritenuto di fermarmi. Rimpianti? – dice Longo – Posso solo dire che già negli ultimi mesi avevo capito che la situazione era andata degenerando e che le prospettive si facevano complicate, visto che la spaccatura con la mia giunta era diventata netta ed irreversibile. Per quanto riguarda la nuova amministrazione, bisognerà vederla al lavoro, quindi c’è bisogno di un po’ di tempo. Un giudizio vero si potrà esprimere soltanto tra qualche mese. Al nuovo sindaco, comunque, ho già ribadito la mia disponibilità, se richiesto, a dare una mano nell’esclusivo interesse del paese». Una sconfitta elettorale che – si capisce perfettamente – Longo non ha ancora metabolizzato. «Lo sto facendo un po’ alla volta», sottolinea. «Anche se un po’ di delusione mi sembra normale», ammette. Intanto, rimarrà comunque alla vicepresidenza della Comunità territoriale di Fiemme, fino alle prossime elezioni di ottobre. Chi invece pare aver perfettamente assorbito la sconfitta decretata alle urne è Dino Degaudenz , consigliere uscente di minoranza, con alle spalle ben quattro legislature – tre delle quali in maggioranza, anche come vicesindaco, assessore e presidente del consiglio – che era candidato lo scorso maggio assieme all’ex primo cittadino Silvano Longo. «Il paese», sostiene Degaudenz, «ha deciso di fare piazza pulita e di scegliere un ricambio totale. A mio avviso, la nuova amministrazione manca di un po’ di esperienza, ma ha due anni davanti per mettere determinate cose a posto e quindi pensare a nuovi progetti. Le dimissioni di Longo? – chiede Degaudenz – Condivido pienamente questa decisione. Sarebbe stato difficile difendere certe scelte della vecchia maggioranza, imposte dalla giunta uscente e da lui non condivise. Mi auguro in ogni caso che questa sia davvero la stagione della svolta», auspica Dino Degaudenz.

  • Mario Felicetti L’Adige

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