Quarta puntata: “La Saga dei Pescignocco” di Daniela Bernardi.

Da il 4 maggio 2011

Saga Immagine 04 300x225  Quarta puntata: “La Saga dei Pescignocco” di Daniela Bernardi.Dopo poco Marcello si ritrova sulla battigia circondato da noi pescignocco e si fa avanti il pesce più anziano, pescegnocco PEPITO che, messosi al centro del gruppo richiama l’attenzione di tutti dicendo: “stasera vi racconto una storia, la vera storia del pescegnocco”. Ci facciamo silenziosi e lui comincia a raccontare.

“Noi pescignocco siamo una razza speciale, quando si creano le circostanze come stasera, noi veniamo in possesso di poteri speciali, che ci permettono di fare delle cose straordinarie che poi vi dirò. Ma andiamo per ordine.

Il giorno della Sagra di Batignano, quando festeggiamo e ci moltiplichiamo, circa ogni centocinquant’anni siamo protagonisti di un fatto speciale: uno dei nuovi pescegnocco è diverso e, anche se appare simile a tutti gli altri, racchiude in sé il potenziale umano. I pesci anziani lo hanno sempre saputo riconoscere così che, le rare volte che è accaduto, si è provveduto a spingerlo sulla spiaggia”.

Noi tutti ci giriamo dalla parte di Marcello Pescegnocco, lo stupore ci fa stare a bocca aperta! Marcello è immobile, ascolta come incantato.

“Una volta, tanti anni fa -prosegue PEPITO e per moltissimi anni, quella che è oggi una foresteria, è stato un convento dove i frati conoscevano il miracolo del pescegnocco, da qui è partita la sagra e la festa. Era una consuetudine venire a vedere se era nato un nuovo pescegnocco umano. Così è stato per gli antenati di Marcello: si chiamano tutti Marcello perché il primo frate che ha raccolto il pescegnocco umano si chiamava Marcello, da qui il nome Marcello è rimasto”.

Tutti ascoltavamo attenti e anche emozionati, Marcello era uno di noi, e noi eravamo anche Marcello! INCREDIBILE!!!

PREZZEMOLO lo guardava cercando in lui i tratti del pesce e pescegnocco Verde-a-Pois gli girava intorno cercando le pinne.

“E ora vi spiego i poteri speciali che avete acquisito con la magia di stasera. Voi pescignocco potete volare e avete acquisito una sensibilità, un ascolto alle cose del mondo, anche a quelle più lontane. Da adesso inizia la vostra missione, ognuno avrà un suo scopo che realizzerà insieme agli altri pescignocco e a Marcello Pescegnocco. Poi scoprirete anche altri vostri poteri ma lo farete nel tempo, migliorandovi un poco alla volta.

Marcello sarà l’agente esterno, lui sarà importante per le parti che voi non potrete fare, lui ha il potere delle mani e dell’occhio laser e altri poteri che gli potranno consentire di trasferirsi nei posti dove c’è la missione semplicemente con il pensiero”.

Eravamo tutti muti come un pesce, Marcello Pescegnocco era immobile, non sapeva se tutto questo fosse un sogno o la realtà. Alla fine esausto per tutte queste avventure, si addormenta sulla spiaggia, vegliato dalle onde che gli tengono compagnia.

E noi pescignocco? Ci siamo subito addormentati dopo tutte queste emozioni? Macchè… Eccoci lì nel buio della notte a provare di volare.

“Dài, tira su le pinne” urla BU “spingiti avanti, poffarbacco pescignocco, coraggio… tutti insieme.”

L’anziano PEPITO non ce lo aveva spiegato come fare, o noi ad un certo punto non siamo stati più lì ad ascoltare e adesso lui si era addormentato, e noi pescignocco tra un capitombolo e l’altro provavamo a volare finché esausti ma felici, cullati dal mare, dolcemente ci addormentiamo sognando di volare in posti sconosciuti! Poi d’un tratto ci svegliamo chiedendoci “qual è la missione,nonno PEPITO non ce l’ha detto… se n’è dimenticato… ce lo dirà domani…”

E così cala la calma su Cala di Forno, tutto si ferma, tutto dorme, tranne io, pescegnocco KU che non vedevo l’ora di volare.

PROVE DI VOLO

Mentre l’alba stava per sorgere io, pescegnocco KU, stavo ancora provando a volare, mi lanciavo dagli scogli, aprivo le pinne e… puff: cadevo in acqua sempre sbattendo il muso! E quando provavo ad aiutarmi gonfiando il sotto della pinna al massimo facevo una capriola! Mah… come sarà?… prova e riprova, non riuscivo a capire. Peccato che il mio saggio amico BU era andato a dormire, sicuramente mi avrebbe dato buoni consigli.

Quello stesso giorno, nella tarda mattinata, l’acqua di Cala di Forno sembrava ribollire, tanti eravamo noi pescignocco indaffarati a provare i poteri magici!

“Aprite quelle pinne” diceva pescegnocco BU “forza, alzate gli occhi, guardate in alto, su, su, squame aperte e denti stretti…”.

“Tutti in fila indiana” suggeriva pescegnocco RUCOLO “il primo si faccia spingere dagli altri e in velocità faccia il salto aprendo le pinne”.

I normali pesci lì intorno non capivano, noi pescignocco sicuramente eravamo una razza vivace, ma così non si era mai visto! Capriole, piroette, salti in alto… ma del volo nemmeno l’ombra tanto che dopo ore di estenuanti prove ci riuniamo, sollecitati da BU per decidere il da farsi.

“È stato un sogno o è tutto vero?”, ci dicevamo. Ma siccome tutti avevamo la stessa percezione decidiamo che era vero e che bisognava andare dall’anziano PEPITO e farsi spiegare come funzionava la magia. Pinnando veloci e ansiosi di sapere, ci avviciniamo a lui che, un po’ sordo e un po’ perso nelle sue fantastiche invenzioni non ci ha nemmeno sentiti arrivare. Sta progettando uno scafandro per pesci anti-umidità fatto di alghe!

Tutti noi pescignocco gli chiediamo di spiegarci il funzionamento dei poteri speciali.

“Caro PEPITO” esordisco io “abbiamo provato tutto il giorno a volare ma non ci siamo riusciti!”.

Lui non sente, allora io mi avvicino e gli chiedo spiegazioni.

“Come si fa a volare, ieri sera ci hai detto della magia ma fino adesso nessuno di noi è riuscito ad alzarsi in volo… forse è tutto uno scherzo?”.

Lui, guardandoci, dice che era tutto vero ma tutto si doveva svolgere la notte precedente nel momento del manifestarsi della magia, anche la spiegazione del funzionamento dei poteri speciali, ma noi non avevamo ascoltato e qualcuno si era anche addormentato. Quella spiegazione adesso lui se l’era scordata e non poteva più farci niente!…

“Mi dispiace” dice “ ma la magia aveva un tempo anche per me, adesso non mi ricordo più niente!”.

Che delusione ragazzi, e adesso che fare?… A tutti noi sarebbe piaciuto volare! L’unica cosa era continuare a provare.

La sera arriva presto anche perché le prove di volo si susseguono tutto il pomeriggio e, anche se esausti, non ci perdiamo d’animo. Finalmente arrivano le stelle a rischiarare la nostra magnifica cala e, ascoltando i nostri pensieri, si affrettano a venirci in aiuto mandando la stella W che capta i segnali del mondo e conosce il segreto di noi pescignocco. Svelta si affretta a scendere sul mare, si appoggia sull’acqua, e in un attimo le siamo intorno. Lei, mormorando, svela il segreto. In un battito di pinne, o quasi, noi pescignocco siamo fuori dall’acqua: VOLIAMO!… VOLIAMO!… Portiamo in trionfo la nostra cara amica stella inaugurando il nostro primo volo.

E mentre la stella torna alta a brillare noi torniamo giù, da nonno PEPITO, e felici lo ringraziamo portando fuori anche lui a volare. E la luna si affaccia, e rischiara la cala, e rischiara la gioia e rischiara la vita.

I POTERI SPECIALI

Marcello Pescegnocco alle prime luci dell’alba, o poco dopo, aperti gli occhi svegliato dalla luce, si ritrova sdraiato sulla sabbia, e, dopo essersi messo seduto scrolla la testa per fare ordine nei suoi pensieri. La prima cosa che gli viene in mente è la faccenda della magia. Cerca di ricordare, anzi ricorda, ma scrutando il mare non vede movimenti di pesci strani. E così gli viene da pensare che forse si era semplicemente preso una grossa ciucca! Si avvia verso la foresteria ancora addormentata, girandosi spesso ad osservare il mare. Arrivato alla casa rosa si stende sul letto e si mette a pensare:

“Forse ho sognato, dopo aver bevuto tanto mi sono addormentato e ho sognato dei pescignocco… Era un bel sogno e io avevo poteri speciali… magari poter volare e mi pare dicessero… una vista speciale…”

Così pensava il nostro amico Marcello Pescegnocco in attesa che i suoi compagni si svegliassero. Quello era il giorno del ritorno e più tardi camminando nel parco tutti in fila sul sentiero di rientro, felici della bella escursione fatta e della serata sulla spiaggia, il gruppo fiorentino prende la strada di casa. Gli amici canzonano Marcello sempre per quella storia delle origini del suo cognome…

“Oh bischero, ma che ci pigli ‘n giro: ‘unnesistono i pescignocco, l’è tutta ‘na baggianata…” gli dicevano gli amici.

Fine della quarta puntata

Le altre 19 puntate verranno pubblicate a cadenza settimanale nella giornata del mercoledì. L’intero racconto verrà aggiornato settimanalmente nella pagina dedicata: “La Saga dei Pescignocco” . Se vuoi ascoltare il racconto clicca sul tasto “Listen” in cima all’articolo.

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