Seconda puntata: “La Saga dei Pescignocco” di Daniela Bernardi.

Da il 20 aprile 2011

Saga Immagine 02 300x225 Seconda puntata: “La Saga dei Pescignocco” di Daniela Bernardi.Ci avventuriamo, insieme anche ad altri temerari, al di là degli scogli conosciuti, verso Grosseto. Ah che bello! Che acqua, quali colori nuovi potevamo vedere, sembrava tutto più divertente, forse perché era nuovo, sconosciuto.

“OPLÀ” diceva BU“ecco la doppia capriola con salto di traverso”. Lui era veramente un genio nell’inventare nuovi tipi di capriole e gli riuscivano tutte molto bene. Io provavo ad imitarlo ma… rimanevo sempre una gnoccolona! Nuotavamo contenti facendo qualche svolazzo.

L’acqua era fresca, lì il mare sembrava deserto, non riuscivamo a scorgere un pesce al di fuori di noi.

“Guarda che bei colori” dice MENTUCCIA osservando la luce che filtrava dall’acqua “sembra un arcobaleno”.

Pescegnocco Millerighe si avvicina al raggio di luce e giocando dice “ecco… adesso dove sono, mi sapete distinguere in mezzo a tutti questi colori?”.

In effetti non era facile vederla, lei così colorata si mimetizzava benissimo con l’ambiente.

“Forza dai, andiamo” ci sollecitava Bu che era impaziente di risolvere il caso.

“Porca paletta” interviene pescegnocco MIRTILLO che ci aveva raggiunti con calma perché lui nuotava lentamente anche perché era cicciotello “ancora qui siete, razza di pelandroni” e dicendo questo fa una serie di scodinzolate che muovono l’acqua lì intorno e i meno attenti catapultano.

A un certo punto sentiamo un gran rumore e BU vede gli altri pescignocco che stavano nuotando davanti a lui venir trascinati da una fortissima corrente e sparire dentro a un tubo.

“AIUTO, AIUTO” sentiamo gridare!

Mamma mia! e adesso che fare, cosa sarà mai successo? Pescegnocco BU, disperato, capisce che qualcosa di brutto è accaduto e svelto si allontana, seguito da pescegnocco Ku che sono io.

“Lasciamo MIRTILLO a guardia del posto” dice Bu “e mettiamoci subito al lavoro”.

Dopo il primo momento di panico, decidiamo di ispezionare la zona lì intorno per cercare tracce, mantenendo una cauta distanza dall’anomala corrente. Osservando attentamente notiamo un tubo collegato ad una barchetta, sulla cui fiancata è disegnato un artiglio e la scritta Predator. Dal tubo l’acqua con i pesci viene risputata in una pozza creata nel mare chiusa da una fitta rete!

“Guarda là” mi dice Bu “ecco dove sono finiti i nostri amati amichetti. E ora cosa fare? come fare a liberarli? e questi chi sono? perché imprigionano noi pescignocco?”. Quante domande ci venivano in mente, ma ora la cosa più importante era liberare gli amici!

Io, Ku, rimango di vedetta mentre Bu nuota veloce fino a Cala di Forno a cercare aiuto. Informa tutti dell’accaduto e, dopo aver pensato a cosa fare, in molti decidono di andare.

“Veniamo anche noi laggiù, dai ,andiamo tutti” dicono in coro i più coraggiosi.

Il piano prevedeva di liberare i pesci con un trucco: Pescegnocco BU era il migliore nel fare le capriole e insieme ad altri di noi abili ballerini (non io che sono negata per le capriole) potevano distrarre con piroette varie gli uomini sulla barca, mentre gli altri di noi, con me in testa, dopo aver sabotato il tubo aiutati dalle amiche alghe accorse in nostro soccorso appena saputo dell’accaduto, potevamo aprire la rete e liberare i pesci. Velocemente torniamo nelle vicinanze della barca e mettiamo in opera il nostro piano.

I due uomini in barca subito si sono fatti attrarre dalle piroette dei nostri eroi.

“Guarda là” dice uno dei due uomini “guarda quanti pescignocco ci sono laggiù, oggi per noi è una giornata fortunata!” sogghigna sporgendosi dalla barca.

“Eh! Eh! Eh!” ridacchia l’altro “che stupidi pesci, ci sono cascati proprio davanti” insiste ridendo contento. Intanto BU stava superando se stesso tra salti e capriole e i due malfattori, che nel frattempo non si erano accorti del sabotaggio del tubo, con il retino si sporgevano dalla barca cercando di catturare BU e gli altri.

“Ehi, stai attento” dice uno dei due “mi stai spingendo fuori dalla barca!”. E, mentre sotto l’acqua la rete cominciava a rompersi, sopra i due perdevano l’equilibrio e PAFFETE… cadevano in acqua rompendo a loro volta la rete!

“Forza… tutti fuori, coraggio” diciamo tutti insieme in coro sollecitando la fuga dei poveri malcapitati. E che fuga ragazzi… pinne in spalla e via verso la libertà e quanti pesci là dentro, tutti pronti per la padella del giovedì solo per i pochi buongustai che potevano permettersi il lusso di mangiare i veri pescignocco pescati di frodo!

Che avventura e che felicità ritrovarsi ancora tutti insieme nella amata Cala di Forno, lontani dai pericoli. E che gran festa la sera per i pesci liberati e noi eroi coraggiosi! E quanti balli intorno alle amiche alghe! Per finire gran sorpresa: “BU re della capriola!”, decidiamo tutti insieme, e lo portiamo in gran trionfo come eroe dei pescignocco. Che emozioni quella sera per tutti noi e quanta gioia!

CAPRIOLE A CALA VIOLINA

Un giorno pescegnocco BU e molti di noi, ormai esperti del mare aperto e avvezzi a guardarci dalle trappole, avevamo deciso di andare a fare le capriole a Cala Violina e portare anche i pescignocco che non si erano mai avventurati così lontano.

“Andiamo ad esplorare un po’ il territorio” dice Bu che era un gran nuotatore “ho sentito dire dagli amici pesci sogliola che c’è questo posto dove la sabbia nel suo incontro con il mare, produce un suono”.

“Sì, andiamo” risponde subito MENTUCCIA “sarà sicuramente un bel posto!”.

Qualche pigrone rimane a dormire “AHHAHAH… che sonno” dice pescegnocco VANIGLIA “verrò la prossima volta se varrà la pena, voi intanto andate avanti che io continuo a dormire…”.

La giornata era serena e la voglia di nuotare fino lì ci aveva fatto svegliare molto presto quella mattina. Partiamo felici e durante il percorso ci facciamo i dispetti più simpatici: ecco pescegnocco PREZZEMOLO che veloce passa avanti a pescegnocco Millerighe e pescegnocco Rosa che fa l’occhietto a pescegnocco Papillon.

“Basta” dice Millerighe a PREZZEMOLO, “mi schizzi tutta e mi fai perdere la rotta!”.

Tra un gioco e l’altro arriviamo laggiù dove l’acqua è più verde e la sabbia più bianca, dove, quando le onde lambiscono la spiaggia, dallo sfrigolio dei sassolini sabbiosi nasce una nota musicale. Ed è lì che tutti noi pescignocco abbiamo imparato a fare le capriole a suon di musica!

“Forza Ku, qui puoi imparare a fare le capriole” dice BU mentre felice si gira tre volte su se stesso “devi solo rilassarti, lasciarti andare, non andrai sicuramente a fondo” insiste vedendo il mio turbamento “siamo pesci fatti per nuotare, per stare a galla!”.

Facile a dirsi ma io, per qualche ragione non ero sicura e mi limitavo a fare dei lenti volteggi!

Che divertimento stare lì a capriolare tra amici e farmi prendere in giro che non sapevo far bene le capriole… sembravo proprio uno gnocco! Ma ecco che BU vede luccicare qualcosa sulla sabbia in fondo al mare…

“Ehi guardate laggiù, c’è qualcosa che luccica!”. Si avvicina pinnando lentamente, seguito da alcuni di noi e… meraviglia: è uno splendido anello con una pietra azzurra come l’acqua del mare.

“Che meraviglia… è un regalo del mare” dice pescegnocco Rosa che già si vedeva con il gioiello in testa tipo corona. Subito ci avviciniamo tutti ad ammirare il tesoro e si fanno mille ipotesi di come possa essere finito lì. Chi dice i pirati, chi dice una fata, altri dicono che è una trappola del mostro…

“Attenti” dice MIRTILLO che finalmente ci aveva raggiunti “potrebbe essere una trappola!” dice premuroso “lasciate che sia io ad avvicinarmi e scoprire cosa è, così voi non correte rischi”.

Ci tiriamo un poco da parte e lo lasciamo fare il suo lavoro… ci teneva tanto!

Fine della seconda puntata

Le altre 21 puntate verranno pubblicate a cadenza settimanale nella giornata del mercoledì. L’intero racconto verrà aggiornato settimanalmente nella pagina dedicata: “La Saga dei Pescignocco” . Se vuoi ascoltare il racconto clicca sul tasto “Listen” in cima all’articolo.

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