Eluana muore. Cena di ringraziamento.

Da il 14 febbraio 2009

Surreale cena per ringraziare i giornalisti

Un ricco catering nella sua villa seicentesca  – quella dove nonni, genitori e poi i figli hanno studiato da avvocati  – camerieri in guanti bianchi, i migliori vini friulani: Eluana attendeva ancora sepoltura, ieri sera, quando nelle campagne fuori Udine l’avvocato Campeis, il legale udinese della famiglia Englaro, ha imbandito la sua tavola per i giornalisti.
«So già che mi mancherete molto; con questa cena vi voglio ringraziare per la vicinanza e la collaborazione che ci avete dato…». C’erano quasi tutti i colleghi della carta stampata, accolti con raffinatezza nel lusso di Villa Campeis.

 C’era finalmente Daniele Renzulli, figura storica del socialismo friulano, dicono il protagonista occulto dell’intera vicenda. In alto i calici: impresa giunta a buon fine.
La festa è andata avanti fin quasi all’alba, poi tutti a letto, sazi, ma qualcuno anche turbato: «Ci siamo andati – racconta il collega di un grande quotidiano –: effettivamente era qualcosa di surreale». Al mattino, viso stanco e occhiaie per tutti: bisogna correre a Paluzza, oggi si seppellisce Eluana.p.s.: Al ricco catering non sono ovviamente stati invitati i giornalisti di Avvenire e Sat2000. I quali comunque – va da sé – non avrebbero partecipato. Ma è chiaro che non è questa la notizia.

Avvenire 12 febbraio 2009

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Da certi cattolici ci liberi Iddio… 

Giuseppe Campeis è il più importante avvocato di Udine. Mister 100 mila euro. Lo chiamano così, a Udine. Dicono che per sedersi di fronte a lui, quella sia la cifra minima, ma per il caso Eluana ha lavorato gratis. Padre avvocato, figli avvocati. Ricco, e si vede. Dai gemelli in oro alla villa in collina fino alla collezione di auto sportive in garage, tra le quali vi sono due Ferrari. In questa storia doveva essere l’ufficiale di collegamento tra Beppino Englaro e il resto del mondo. È finito per diventare il cardine di questa storia, detestato o apprezzato, a seconda delle fazioni. L’avvocato ha tirato le fila di questa vicenda, costruendo quell’involucro giuridico intorno al quale hanno girato senza venirne a capo gli ispettori di Sacconi, i carabinieri del Nas, la Procura. Ha dichiarato: «Io sono un cattolico, la mia è una famiglia di cattolici praticanti. Ma rifarei da capo quello che ho fatto».
Daniele Renzulli, un socialista di antica data, considerato l’ex ministro ombra della Salute del Psi, ex consulente di Riccardo Illy, la trasversalità fatta persona. È Renzulli che disegna il percorso e indica «La Quiete» come la soluzione migliore.

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