Valle di Fassa, il Comune Generale di Fassa delude sulla Famiglia

Da il 28 agosto 2009

fassa Valle di Fassa, il Comune Generale di Fassa delude sulla FamigliaÈ chiaramente preoccupato Fulvio Chiocchetti , coordinatore della Consulta delle famiglie della Valle di Fassa. «Il Trentino» ha dichiarato ieri «guarda al futuro investendo sulla famiglia. Il Comun General de Fascia invece investe sulle pari opportunità». «Noto con angoscia profonda che nella bozza di statuto del Comun General, tra le finalità richiamate nell’articolo 2 e seguenti non c’è alcun riferimento alla famiglia. Tra le finalità, infatti, si parla di un equilibrato sviluppo sociale, economico e culturale della popolazione e del suo territorio, di identità e di cultura ladina. Dimenticando in sostanza le proposte fatte il 30 aprile 2008 dalla Consulta, che aveva accolto la specifica richiesta del presidente del Comprensorio Leonardo Bernard , in merito alla raccolta di proposte, osservazioni, indicazioni e suggerimenti sulla prima bozza dello statuto del Comun General».

 Quali erano le proposte della consulta? «Tra le finalità del Comun General, si proponeva di inserire, all’articolo 2 della norma statutaria, la seguente dicitura: il sostegno e la promozione della famiglia, nel riconoscimento del suo valore sociale e formativo. Inoltre, tra le funzioni del Comun General, all’articolo 3, si suggeriva di inserire la seguente dicitura: il Comun General de Fascia, riconoscendo la famiglia come soggetto sociale, indirizza la propria politica sociale, economica, di lavoro e di organizzazione dei servizi, al fine di sostenere il nucleo familiare nel libero svolgimento delle sue funzioni, in collaborazione con la Consulta delle famiglie di Fassa, quale organismo propositivo e consultivo in materia di politiche per le famiglie. Proposte a suo tempo inoltrate anche agli altri sindaci della valle ed agli assessori competenti». E invece che cosa è successo? «E successo che, all’articolo 8 dello Statuto, notiamo che il Comun General ispira la propria azione al principio della non discriminazione e di garanzia delle pari opportunità ed istituisce la »Consulta per le Pari Opportunità« della valle di Fassa, con funzioni di promozione, proposta e consulenza degli organi del Comun General. Vorrei solo far presente ai nostri cari amministratori l’impegno preso con le famiglie fassane nel 2007, quando tutti i consigli comunali hanno approvato lo statuto della Consulta, che all’articolo 1 così recita: I Comuni della Val di Fassa riconoscono la Famiglia come soggetto sociale, quale luogo originario di trasmissione di valori culturali, sociali, etici, spirituali essenziali per la crescita, lo sviluppo ed il benessere di ogni persona. I Comuni di Fassa istituiscono e riconoscono la Consulta delle famiglie quale organismo propositivo e consultivo in materia di politiche per le famiglie, nonché come centro di partecipazione, di aggregazione, di analisi e di confronto con le realtà sociali operanti nel territorio della valle di fassa. Era un segnale importante, anche a livello provinciale. Ma, come si sa, i buoni propositi non devono rimanere sulla carta o essere addirittura disconosciuti. Bisogna dare certezze alle famiglie, affinché possano progettare con serenità il proprio futuro». La preoccupazione della Consulta è che queste certezze, nel nuovo Statuto del Comun General, non ci siano per niente.

Mario  Felicetti

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