Tariffa Family. Proposta di politiche tariffarie a misura di famiglia da applicarsi in occasione di…
«Forse potremmo chiamarlo Censimento 2.0». Così il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, definisce il 15.mo Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2011, che ha preso il via ieri. La principale novità di questa rilevazione, rispetto a quelle precedenti, è appunto la compilazione online. Per la prima volta i questionari saranno spediti per posta, e le famiglie potranno compilarli via Internet, collegandosi al sito censimentopopolazione.istat.it e inserendo la propria password.
Se invece si preferisce il cartaceo, si potrà riempire il questionario a mano e portarlo agli uffici postali o ai centri di raccolta allestiti dai Comuni. Rispetto al Censimento 2001, sono state inserite alcune domande nuove che riguardano l’ambiente (il tipo di combustibile o di energia usata per riscaldare l’abitazione o l’eventuale presenza di impianti a energia rinnovabile). Ci saranno anche domande sulla disponibilità di cellulari e connessione a Internet e sulle difficoltà incontrate, per problemi di salute, dai membri della famiglia nello svolgere attività della vita quotidiana.
Il censimento fotograferà la situazione italiana alla data del 9 ottobre 2011, ha detto Giovannini. Il censimento generale, che si effettua ogni dieci anni, serve a conteggiare la popolazione e conoscere le sue caratteristiche, e anche ad aggiornare e revisionare le anagrafi comunali, in modo da determinare la popolazione legale ai fini giuridici ed elettorali. I primi risultati provvisori per Provincia e Comune saranno diffusi dall’Istat il 31 marzo 2012, cioè a un mese dalla fine delle operazioni sul territorio, mentre la popolazione legale sarà disponibile entro il 31 dicembre 2012.
Il Censimento 2011 inizia il 9 ottobre: con la sua mole di dati: sulle famiglie (ora saranno considerate anche le coppie gay); con la superficie delle abitazioni; con le condizioni di vita e lavoro, le abitudini, gli spostamenti… Una rilevazione complessiva sullo stato delle persone e delle comunità. Famiglie intese anche nelle situazioni di “single”, persone che vivono da sole, sempre di più. E’ interessante che tutto questo grande impresa di “censimento demografico, economico, della quotidianità degli italiani”, già da ora si confronti con i dati annuali (dell’Istat, ma un po’ di tutti gli osservatori pubblici, privati, delle categorie economiche e fondazioni varie. Ve ne diamo alcuni, qui di seguito, di questi interessanti dati.
Si percepisce la presenza di una società del tutto confusa, ancora benestante nonostante la crisi economica (pertanto un benessere limitato a chi ha “rendite di posizione”, “famiglie alle spalle”, un lavoro almeno “quasi stabile”…). Interessante poi il ribaltamento di certe concezioni, teorie: ad esempio che più si è poveri e più si fanno figli (elemento di felicità, i figli, che i benestanti razionalizzano di più). Ebbene, non è più così: i figli si fanno non dove c`è retoricamente – «una maggiore apertura alla vita», ma dove i servizi sociali sono più efficienti, e le donne si sentono più sostenute e dove si aprono maggiori possibilità di lavoro. Insomma il Nord fa ora più figli del Sud.
Il censimento costerà complessivamente 590 milioni di euro. La somma sarà così suddivisa: 330,6 milioni per contributi agli organi di censimento (Comuni, Regione Val d’Aosta, Province autonome di Trento e Bolzano e Ministero dell’Interno); 220 milioni per spese correnti relative all’acquisto di beni e servizi; 8,6 milioni per spese in conto capitale (acquisto di strumenti tecnologici e informatici); 30,8 milioni destinati alla remunerazione del personale assunto dall’Istat a tempo determinato per il censimento. Il costo per ciascun abitante sarà di circa 10 euro, un livello più basso – avverte l’Istat – del costo pro capite del censimento Usa (34,4 euro) e lievemente più elevato di quello britannico (8,7 euro).
L’Istat attiverà dal 7 ottobre i Census Point, aree informative, nei 100 Comuni più grandi per popolazione. Saranno attivi anche 21 minibus che visiteranno oltre 700 comuni di piccola e media dimensione.
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