Lunedì inizia la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani La preghiera mensile decanale per…
Perchè l’ANNO SANTO, perchè della “MISERICORDIA”; incontro con il Salesiano don Gianfranco Venturi Teologo e Liturgista che ci introdurrà alla comprensione e ci stimolerà soprattutto a vivere da cristiani l’Anno Santo, martedì ad ore 20.45 presso l’aula magna di Casa Maria Immacolata; un appuntamento importante per tutti
Domenica prossima si celebra la 63^ giornata mondiale dei malati di lebbra; le offerte raccolte verranno destinate tramite il centro missionario a quanti sono impegnati per l’assistenza a queste persone
Domenica prossima è la festa di San Giovanni Bosco; in questa ricorrenza, alla S. Messa della vigilia sabato ad ore 20.00, animata dai cori dei bambini e dei giovani, sono particolarmente invitati tutti i bambini, i ragazzi, i giovani e tutti gli sportivi
Infine., domenica prossima a motivo del passaggio dei concorrenti della Marcialonga la S. Messa delle ore 10.00 viene anticipata ad ore 9.00
Nel discorso rivolto venerdì 22 gennaio 2016 alla Rota Romana per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, papa Francesco chiede di mostrare misericordia soprattutto verso le “famiglie ferite” e chi vive “in uno stato oggettivo di errore”, ribadendo che quella fondata sul matrimonio non può essere confusa con nessun altro tipo di unione.
Questa è il “sogno”di Dio e la “carta costituzionale” della Chiesa. La “qualità” della fede “non è condizione essenziale del consenso matrimoniale”: occorre valutare “molto attentamente” gli errori sulla sacramentalità del matrimonio”. Istituire un “nuovo catecumenato” per la preparazione degli sposi perché “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”
Parole nette e inequivocabili, quelle pronunciate dal Papa verso ciò che definisce il “tribunale della famiglia” e il “tribunale della verità del vincolo sacro”. Francesco raccomanda di tenere “sempre presente” chi vive “in uno stato oggettivo di errore, per libera scelta o per infelici circostanze della vita”: verso di loro bisogna mostrare misericordia, mentre la si coniuga con la verità, e anche gli “errori che riguardano la sacramentalità del matrimonio” vanno “valutati molto attentamente”, con la stessa lente. Perché il matrimonio “non è un ideale per pochi”, ma una méta raggiungibile per tutti i battezzati. A patto, però, che ci sia una adeguata preparazione, magari con “un nuovo catecumenato”, come auspicato al Sinodo.
La fine del discorso del Papa è improntata ad un sano realismo cristiano: «Proprio perché è madre e maestra, la Chiesa sa che, tra i cristiani, alcuni hanno una fede forte, formata dalla carità, rafforzata dalla buona catechesi e nutrita dalla preghiera e dalla vita sacramentale, mentre altri hanno una fede debole, trascurata, non formata, poco educata, o dimenticata». La fede, insomma, è un abito su misura cucito su ciascuno di noi: non c’è n’è uno uguale ad un altro. Il dono che riceviamo nel battesimo, spiega il Papa, “continua ad avere influsso misterioso nell’anima, anche quando la fede non è stata sviluppata e psicologicamente sembra essere assente”.
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