Bolzano ordina: Togliete dai bar le slot machine!

Da il 7 novembre 2012
no slot rassegna stampa
%name Bolzano ordina: Togliete dai bar le slot machine!Ultimatum del Comune di Bolzano ai gestori di bar con slot machine: entro il 15 dicembre dovete smettere, le macchinette devono sparire.
Sono un’ottantina le vittime dell’azzardo in cura al Sert di Bolzano e tra il 2010 e il 2011 i ludopatici passati che si sono rivolti alla struttura sono aumentati del 76%. Si aggrava, dunque, quest’emergenza che ha stimolato – una volta tanto e in controtendenza – il primo, drastico provvedimento delle autorità di competenza. La decisione di dismettere le slot machine nei bar è una decisione dell’amministrazione comunale con il sindaco primo tutore della salute dei propri cittadini: i 250 locali della conca di Bolzano entro un mese e mezzo, appunto entro il 15 dicembre, dovranno essere “bonificati”.

«La Provincia Autonoma di Bolzano – spiega il vicesindaco Klaus Ladinser – ha deliberato una legge che impone la rimozione delle cosiddette slot machine o macchinette elettroniche dai bar della città di Bolzano che hanno luoghi sensibili nel raggio di 300 metri. Prossimamente ci incontreremo con le associazioni di categoria per illustrare l’attuazione della legge e stiamo preparando una lettera per tutti gli esercenti che hanno delle macchinette all’interno dei loro locali per avvisare che entro il 15 dicembre andranno rimosse».

La dismissione riguarderà i bar, non rientrano in questa disposizione di legge le sale gioco (quelle definite tali) e le tabaccherie.Nei primi 3 mesi dell’anno si sono spesi in Alto Adige 134 milioni di euro, nei successivi due altri 125 milioni in videolottery e slot-macchine, ma solo – si fa per dire… – 28 milioni sul web, a riprova del fatto che la maggioranza dei giocatori ha oggettive difficoltà a usare il Pc. In Alto Adige c’è una legge provinciale che ha posto dei limiti all’apertura di nuove sale da gioco, prevedendo che le stesse non siano ubicate in un raggio di 300 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, impianti sportivi, centri giovanili o altri istituti frequentati da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale.

Il Comune capoluogo sta reagendo di conseguenza. Prima del più recente ultimatum, aveva emanato una serie di linee guida obbligando i gestori (dei bar, delle tabaccherie o degli esercizi commerciali al cui interno sono installate apparecchiature o strumentazione informatica destinata al gioco con vincita in denaro) a delimitare gli spazi, creando ambienti ad hoc, in modo da impedire la vista agli avventori. All’interno degli ambientii per le lot machine dovrà essere prevista una videosorveglianza a circuito chiuso, installata e gestita secondo le normative vigenti in materia di privacy. Non solo. La licenza di apertura di questi locali è subordinata all’attestata formazione del personale attraverso corsi organizzati dal Comune in collaborazione con strutture private e pubbliche di comprovata esperienza nel campo della prevenzione e cura delle forme compulsive e delle dipendenze da gioco e all’obbligo di frequenza di regolari aggiornamenti.

«Sul gioco intensificheremo la nostra campagna sia sul piano istituzionale sia su quello del sostegno a chi fa prevenzione» è l’assicurazione del presidente della Provincia, Luis Durnwalder, della Svp, i cui giovani hanno chiesto ai sindaci di non concedere licenze a bar che hanno intenzione di installare le macchinette.

Francesco Dal Mas – Avvenire - 1 novembre 2012

(il nostro cartello no slot si sta diffondendo ancora.. vedi altri articoli)

A Pavia il primo cartello “No Slot”

noslot Bolzano ordina: Togliete dai bar le slot machine!Mentre la politica si sta mettendo d’impegno per mettere i bastoni tra le ruote al settore del gioco e agli operatori di questo mercato con le sue leggi sempre più stringenti che non permettono un vero e proprio decollo, adesso cominciano a far sentire la loro voce anche le associazioni no profit.
Diciamoci la verità, c’è ancora chi vede il gioco d’azzardo come la manifestazione del diavolo e non come uno strumento utile per risollevare l’economia italiana. Il gruppo Vita infatti di comune accordo con la Casa del Giovane di Pavia, ha realizzato il primo cartello Anti Slot che dovrebbe essere affisso davanti a quei locali commerciali che rimuovono le slot machine dai loro locali.
Il cartello ha scopo di sensibilizzazione e soprattutto di mobilizzazione delle altre associazioni e cittadini che devono esser sempre più consapevoli che il gioco d’azzardo è una delle moderne piaghe sociali che alimentano solo il disagio della società. Parole forti dunque ma non da tutti condivise questo è certo. Il cartello che andrebbe affisso è quello all’inizio della news.
Per gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa le associazioni s impegnano a sostenerle con tutti i loro mezzi economici tra cui spicca anche una richiesta di uno sgravo fiscale per tutti gli aderenti.
La notizia spacca l’Italia non c’è dubbio, ma anche coloro che appartengono alla parte di quelli che pensano che il gioco sia il male lo stesso ritengono esagerata la questione sollevata dal gruppo Vita.
In effetti, anche se eticamente encomiabile, l’iniziativa vorrebbe che le slot ed altre forme di gioco siano completamente eiminate dai luoghi pubblici. In realtà si tratterebbe di tornare all epoca del proibizionismo! Cosa di per se assurda soprattutto nel 2012.
Siamo chiari, chi vuole giocare non smetterà di certo dinanzi a questi divieti e il ricorso all’illegalità sarà sempre più comune, senza contare che il settore verrebbe ripreso totalmente nelle mani della malavita e pertanto riproposto in maniera più occultata. Ed ancora non si tiene da conto gli introiti generali che il gioco fa per lo Stato in un periodo delicato come questo.
Pensiamo che tali associazioni, sospinte troppo da una morale fuori luogo, non avranno seguito e la loro è una battaglia contro i mulini a vento.
A Pavia il primo cartello “No Slot” di
Daniele Paveniti -
Appare a Pavia il primo cartello contro le slot. Anche le associazioni scendono in campo contro il gioco - Data:
2012-10-14
no slot rassegna stampa Bolzano ordina: Togliete dai bar le slot machine!
campagna no slot Bolzano ordina: Togliete dai bar le slot machine!
(*)

Bottega Arcobaleno aderisce alla campagna “No Slot” lanciata dalla  rivista Vita insieme alla Casa del Giovane di Pavia. Aderiamo dunque al manifesto (in allegato) che vuole mobilitare associazioni e persone attorno a una delle vere emergenze sociali di questi tempi: il dilagare dell’azzardo che impoverisce le famiglie. «Il gioco» recita il Manifesto, «è attività per definizione libera, ma regolata. Il rispetto di norme puramente procedurali e formali, pur mantenendosi nella lettera della legge, ne contraddice lo spirito. Dobbiamo intervenire affinché non sia più possibile alzare la bandiera bianca dell’indifferenza dinanzi a un fenomeno che rischia di erodere i più elementari legami di comunità: fiducia, solidarietà, rispetto». Intanto mentre chiudono i negozi tradizionali, è boom di aperture dei locali dove è possibile giocare, mentre anche i circoli Arci stanno studiando una strategia per difendersi dall’attacco delle macchinette dell’azzardo.

Dal dossier di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie ha presentato il dossier ”Azzardopoli“: 
“L’Italia è un paese dove si spendono circa 1260 euro pro capite, neonati compresi, per tentare la fortuna che possa cambiare la vita tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo. E dove si stimano 800mila persone dipendenti da gioco d’azzardo e quasi due milioni di giocatori a rischio. Un fatturato legale stimato in 76,1 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere, mantenendoci prudenti, i dieci miliardi di quello illegale. E’ “la terza impresa” italiana, l’unica con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi che colpisce il nostro paese.
Anche a Pontremoli la ludopatia è una dipendenza diffusa che devasta i rapporti famigliari, prosciuga i risparmi, spezza gli affetti, tra i giovani come tra gli adulti.
Non più un euro nelle fessure di quelle macchinette dai colori seducenti e insidiosi. Il gioco si è fatto duro, è ora di lasciare le sale.

E’ possibile aderire al manifesto inviando una mail a vita@vita.it con nome e cognome scrivendo: “Io aderisco al Manifesto No Slot”
Link: Il Manifesto No Slot

(*)Il marchio “Questo è un locale No Slot: apprezzalo” è una iniziativa di Marino Pederiva.

Ungheria: vietate da oggi le slot machines

Le slot machines sono vietate da oggi in Ungheria in conseguenza di un provvedimento votato a tempo di record dal Parlamento: il governo ha presentato il disegno di legge ai deputati ieri mattina, e già in serata è stato votato e approvato a larga maggioranza.

Il governo del premier conservatore Vikor Orban ha motivato la misura con la volontà di risparmiare alle famiglie povere gravi perdite economiche a causa della “passione per il gioco”, sostenendo al tempo stesso che sussisteva anche un rischio per la sicurezza nazionale. Il riferimento è probabilmente al fatto che le sale da gioco sarebbero sotto il controllo della criminalità organizzata. Il ministro dell’Interno da parte sua ha rifiutato ogni spiegazione. In Ungheria esistono fra 25mila e 30mila slot machines con un giro d’affari di circa 60 miliardi di fiorini (200 milioni di euro).

Secondo l’Associazione nazionale dei giochi di azzardo, con il divieto del governo 1.200 imprese cesseranno l’attività, mettendo a rischio 40mila posti di lavoro, dato poco plausibile, perché a un dipendente corrisponderebbero appena 5.000 euro di giocate in un anno. L’associazione vuole querelare lo Stato, e si lamenta della mancanza di certezze legali. Le imprese, afferma, hanno investito molto nel settore. Per la stampa odierna, è evidente che molti giovani senza lavoro erano «schiavi delle macchine», e la loro dipendenza generava una certa criminalità.

Avvenire 3 ottobre 2012

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