Gli studenti delle classi 3RA, 3TB, 3TC, della sede di Predazzo, 3BS, 3CSU e 2CSU…
CAVALESE – Il mondo delle donazioni ieri ha incontrato il mondo della scuola. Nell’aula computer dell’Istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese, gli studenti delle classi quinte delle scuole superiori di Cavalese e Predazzo hanno seguito, per l’intera mattinata, le relazioni presentate dall’Associazione italiana donatori di organi, dall’Associazione donatori di midollo osseo e dall’Associazione donatori volontari di sangue e plasma. Un momento di sensibilizzazione nei confronti della donazione, come ha sottolineato il dirigente scolastico Lorenzo Biasiori . «Questi – ha sottolineato – sono incontri che qualificano la nostra regione: un’occasione da mettere a frutto per capire il messaggio e preparare il futuro, attraverso un proficuo scambio di esperienze tra le associazioni che si occupano di questi problemi e le giovani generazioni. In questo contesto, la scuola rappresenta una fondamentale componente per costruire il sapere, ma anche per favorire relazioni con l’esterno e capire il valore della partecipazione al bene comune». Introdotto da Piera Ciresa , presidente dell’Aido di Tesero – che proprio l’anno scorso ha celebrato, anche con una pubblicazione, i suoi primi venticinque anni di attività – è intervenuto per primo il dottor Carlo Rovati , già primario, fino all’anno scorso, di Nefrologia e Dialisi presso l’ospedale Santa Chiara di Trento e oggi, da pensionato, consulente a Milano, per vent’anni prezioso punto di riferimento anche per le associazioni di Fiemme e Fassa: un intervento lucido, articolato, concreto, sulla storia delle donazioni, dal primo trapianto di rene del 1954 ai nostri giorni. Oggi queste operazioni sono ormai un fatto acquisito in tutto il mondo e riguardano il cuore, il fegato, i polmoni, il pancreas, il midollo osseo. Dati, indicazioni, caratteristiche, urgenze, interrogativi e problemi, esposti con meticolosa precisione, frutto di esperienza. Dopo di lui, sulle donazioni di midollo osseo, con altrettanta chiarezza, è intervenuta Ivana Lorenzini , presidente provinciale dell’Admo, seguita dagli interventi ulteriormente esplicativi, soprattutto legati al territorio, dei referenti locali, la stessa Piera Ciresa, Gabriella Deflorian per l’Admo e Clerio Bertoluzza per l’Advsp. La mattinata si è conclusa con la testimonianza di un giovane di Trento, che ha fatto un trapianto di midollo osseo, e la relazione di un’ostetrica dell’ospedale di Fiemme, che ha parlato dell’opportunità della donazione di cordone ombelicale, da parte delle neomamme. Poi la raffica di domande degli studenti, che hanno dimostrato grande attenzione al problema, chiedendo spiegazioni in dettaglio sui diversi aspetti del mondo della solidarietà, forse non sufficientemente conosciuto.
Mario Felicetti
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