11.6.12 di Roberto Dallabona - Rientrati alla base ieri sera. Grazie di cuore a tutti quanti…
Mentre la Federazione Latterie Sociali dell’Alto Adige ha deciso che da luglio 2018 sarà vietato l’uso del glifosato su tutte le superfici foraggere dell’Alto Adige, il presidente di Latte Trento Carlo Graziadei, afferma in un articolo apparso su Il Trentino di ieri: “Mai usato in Trentino sui prati per quanto mi consta, si tratta di una tecnica usata in Alto Adige quando la cotica erbosa è compromessa e ricca di infestanti, con questo prodotto si bruciano tutte le essenze presenti e si effettua la risemina del prato. Noi, non abbiamo mai praticato questa tecnica, quando un prato è compromesso provvediamo alla risemina sulla cotica, oppure lo ariamo e poi riseminiamo, ma dove è possibile alterniamo il prato al mais o alla medica”. . (vedi articolo)
In questo frangente si inserisce la denuncia informale da parte di un apicoltore di Predazzo, Vincenzo Guadagnini, già ideatore e promotore lo scorso anno della semina dei fiori in due fascie lungo la strada di campagna tra Predazzo e Ziano. (vedi articolo) Iniziativa vincente ma non più riproposta per mancanza di attori fattivi che si interessino in prima persona del nostro ambiente. (vedi articolo)
Vincenzo ha fotografato le varie fasi della fioritura nella nostra campagna tra Predazzo e Ziano ed ha notato il netto mutamento tra un confine e l’altro dei prati, secondo lui, segno tangibile che anche da noi si farebbe uso dei diserbanti. Una minaccia reale per la salute dei nostri prati e dei prodotti che ne derivano, non solo liquami dunque ma anche i diserbanti andrebbero ad indebolire il delicato ecosistema che ci circonda.
Per questo motivo il sig. Vincenzo ha scritto la seguente lettera a tutti i sindaci della Valle di Fiemme:
“Denuncia informale circa eventi e accadimenti di fatti ignoti ai più ma di grave impatto territoriale.
Ai Sindaci di:
Predazzo. Ziano . Panchià . Tesero . Cavalese.
Come documentato nel servizio fotografico consegnato ad ognuno di Voi, si vuole evidenziare come, nonostante tutte le affermazioni attinenti alla salvaguardia dell’ecosistema ambientale, la cura e la gestione di esso siano assai latitanti.
Viene tanto decantata la nostra “Valle verde”; l’incontaminato territorio; le eccellenze gastronomiche (quelle agricole in particolare) dimentichi o non volendo vedere, l’esistenza di Aziende Agricole che avvelenano il territorio non solo con l’eccesso abnorme dei liquami ma da un paio d’anni a questa parte anche con il diserbante riversato ad ogni primavera nei prati con l’intendimento di estirpare la proliferazione dell’Antriscus silvestris (ciovita), uccidendo con simile fare anche altri fiori spontanei come il tarassaco e andando a inquinare il territorio e le falde acquifere.
In valle abbiamo una produzione di formaggio DOP decantata da vari estimatori, ignari che il foraggio trattato come sopra descritto viene usato per l’alimentazione di vacche il cui latte poi andrà a confluire nei caseifici di produzione.
Prima che il caso arrivi alla stampa o a “Report” oppure alla rubrica “A difesa del consumatore”, invito le autorità competenti a esaminare il caso onde indurre quanti agiscono in si sconsiderato modo a cambiar atteggiamento prima di aver un danno irreversibile all’economia lattiero casearia di tutto il territorio. Mi è noto che non solo a Predazzo esiste questo malcostume ma pure per il resto della Valle.
Facendomi portavoce di quanti ignari della cosa, ma che sento comunque idealmente vicini e su tale lunghezza d’onda, auspico che le Signorie Vostre operino attivamente per il risolvimento di questa ideale causa.
Vincent - Guadagnini Vincenzo “
Fioriture meravigliose. Campestrin di Fassa 2018
Fioriture di valle 2018
Fioriture in prossimità di cava “Zompo” 2015. La presenza di Antriscus (“Ciovita”), è ancora presente nei prati.
Cava “Zompo” 2018. L’Antriscus è sparita e pure tutti i fiori di Tarassaco. Il diserbante introdotto in zona a partire dal 2016 ha prodotto il suo effetto!!!
Predazzo, zona Lose. Anche qui è evidentissimo l’uso del veleno selettivo nei prati.
Effetto diserbante in prossimità del caseificio di Predazzo produttore del “Puzzone” DOP. Solo presenza di graminacee ovvero foraggio unifloreale.
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