VALLE DI FIEMME - La nuova Comunità di valle sta per nascere, ma già si…
VALLE DI FIEMME – Con voto unanime, il Collegio dei sindaci della valle di Fiemme ha approvato lunedì la bozza di statuto, riveduta e corretta, della Comunità di Valle. Si chiude così un capitolo abbastanza controverso e difficile, che si era aperto a metà dicembre quando la prima proposta di statuto era stata approvata solo a maggioranza, con il voto contrario dei Comuni di Predazzo, Ziano e Panchià. Come è noto da tempo, in base alla legge provinciale di riforma istituzionale, la bozza doveva poi passare al vaglio dei consigli comunali per l’approvazione definitiva, che per altro si annunciava problematica visto che doveva ottenere l’assenso di un numero di Comuni in grado di rappresentare almeno i due terzi della popolazione residente. Con i tre Comuni dell’alta valle schierati contro il documento, la cosa diventava praticamente impossibile. Di qui, dopo un iniziale muro contro muro, impregnato anche di qualche polemica sparsa (ed una improduttiva assemblea pubblica a Cavalese, con l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi), la volontà di superare lo stallo e di riprendere a ragionare in maniera più approfondita, anche sulle motivazioni che avevano spinto i tre Comuni ad esprimere il loro disaccordo. La scelta riguardava il trasferimento volontario di alcune competenze, in particolare quelle relative al servizio rifiuti, al trasporto urbano e alla gestione degli espropri. La prima, almeno per il momento, è stata accantonata, mentre è stato variato il comma 4 dell’articolo 7, con l’inserimento di una nuova opportunità, legata ai servizi per la prima infanzia (asili nido e Tagesmutter), dando quindi al documento una maggiore valenza di carattere sociale. Nella nuova bozza, il termine «trasferimento» è stato sostituito con «affidamento» delle competenza, visto che il precedente era stato considerato troppo vincolante. Il resto dello statuto rimane praticamente identico a prima. Ora dunque passerà (si spera entro maggio) al vaglio dei consigli comunali (Tesero e Castello/Molina, che hanno già approvato la bozza precedente, dovranno riapprovare l’intero documento) e quindi si dovrà passare alle votazioni (indirette, quindi affidate soltanto ai consiglieri comunali) per la nomina del primo consiglio di amministrazione. I tempi sono ristretti e, tra l’altro, l’anno prossimo, ci saranno le nuove elezioni aministrative locali, per cui non è escluso che, comunque vada, si decida di aggiornare le cose a dopo la tornata elettorale, che tra l’altro si annuncia ricca di novità, con le già annunciate rinunce dei sindaci uscenti Gianni Delladio di Tesero, Luca Braito di Panchià, Giorgio Ciresa di Carano e Adriano Bazzanella di Castello/Molina. Soddisfatto comunque lo stesso Delladio, che ha presieduto il Collegio dei sindaci in questa fase particolarmente delicata. «E stato un impegno non facile – ha dichiarato – ma sono contento di questa conclusione. Il muro contro muro non ci avrebbe portato da nessuna parte e questo è un passo avanti importante». M. F.
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