Di Pino Dellasega - I pochi metri che percorre in aria il pezzo di dolomia del…
di Pino Dellasega – Fra cielo e terra è quello straordinario ponte, quel sottile passaggio che crea la croce in cortèn sul monte Castellazzo, fra le rocce dolomitiche, i pascoli alpini e l’infinito cielo che li sovrasta.
Ma il 20 agosto 2011 “Fra Cielo e Terra” è diventato anche l’inno ufficiale del Cristo pensante e, tra tutti quei colori dipinti dalla natura, vi era anche il rosso passione del Coro Coronelle di Cavalese.
Per un’ occasione come questa non poteva mancare il sole e con il sole è pure arrivato il caldo, come poche volte si è sentito sul Castellazzo. Tutto era perfetto, come le centinaia di camminatori che erano giunti sulla cima per sentire in anteprima questa bellissima canzone.
Come è iniziato il concerto non si sentiva più nemmeno volare una mosca, tutti avevano predisposto i ricettori per assimilare il più possibile la magia delle parole che uscivano magistrali dalle ugole dei coristi. Pochi, ma buoni……sembra quasi una frase fatta, ma i coristi di Cavalese – pur non essendo numerosi – per scelta, hanno saputo rinnovarsi e hanno dato una marcia in più ai canti e alle tonalità delle canzoni.
Si inizia subito con qualche bella canzone per riscaldare gli animi, prima di cantare per la prima volta l’inno ufficiale al Cristo pensante.
Leonardo Sonn, il direttore, presenta “Fra cielo e terra” con poche, ma forti parole. Un inno nato da una melodia dei Secret Garden del norvegese Rolf Lovland, che ha per titolo “Hymn to hope” - inno alla speranza, tratto dal cd White Stones – bianche pietre, neanche a farlo apposta in sintonia con la pietra bianca del Cristo pensante. White stones sono i sassolini lasciati da Hansel e Gretel per ritrovare la strada e gli autori si augurano che le loro melodie siano per noi i sassolini illuminati dalla luna che ci aiutino a ritrovare la via dentro di noi. Non si poteva certo trovare un’armonia più adatta al pensiero del Cristo e di chi va sin lassù a trovarlo, alla ricerca di una dimensione interiore per molti ancora lontana o sconosciuta. La splendida melodia che potete ascoltare linkando alla fine dell’articolo è suonata dai Secret Garden con pianoforte, violino e cornamusa.
I testi dell’inno sono stati interamente scritti dal Coro Coronelle con grande impegno ed il titoloprende forma dalle parole scritte sul libro di vetta da Monsignor Giovanni d’Ercole, ora vescovo dell’Aquila.
Una canzone dolce e profonda che fa pensare, che fa meditare e fa commuovere.
E’ la volta anche di Pino Dellasega, che, con pochi concetti, spiega come, ancora – per una coincidenza – se si vuole chiamare cosi, sia nato l’inno al Cristo pensante. Un incontro nel 2009 con il corista Emanuele Vanzo ed un successivo scambio di parole con Piergiorgio Ceol proprio sotto il Pensante, hanno fatto partire questa idea che il coro Coronelle ha realizzato in un anno, con grande soddisfazione. Pino conclude la sua breve introduzione all’inno ringraziando tutti i presenti ed augurando loro che possano ritornare a valle con la ricchezza interiore che solo sulla montagna si può riscoprire e che dopo aver ascoltato le parole dell’inno, queste possano essere di aiuto per riflettere su quanto la vita è bella, se si guarda positivamente.
Nell’occasione, si ritrovano in vetta per la seconda volta tutti insieme, Pino Dellasega, ideatore del Cristo pensante, Paolo Lauton, lo scultore che ha saputo estrarre dal marmo bianco il Gesù pensante e Pierpaolo Dellantonio, l’artigiano che ha realizzato la grande croce.
Leonardo il direttore del coro, dal momento che la melodia è stata scritta da un norvegese, dedica la canzone a tutto il popolo norvegese per la strage di un mese fa, dove su quell’isoletta tristemente famosa, hanno perso la vita decine di ragazzi.
Parte l’inno e sulla cima del Castellazzo regna il silenzio, rotto solo dalla stupenda melodia e dalle parole che escono in mille tonalità dai coristi. Sono in tanti che si commuovono ed anche tra i coristi si vedono diversi occhi lucidi.
Dopo “Fra cielo e terra” è la volta della canzone di montagna per eccellenza, il Signore delle Cime, che non poteva mancare a rendere il proprio omaggio, come se ancora non bastasse , al Cristo pensante.
Dopo ancora alcune canzoni, i coristi concedono il bis di “Fra cielo e terra” anche per il fatto che si approfittava dell’occasione per fare la registrazione sia video che audio in vetta, sapientemente fatta da Mauro Morandini e dal figlio Manuel. Il video dell’inno sarà disponibile a breve su you tube.
Sentire cantare un coro è sempre bello, ma sentirlo cantare lassù tra le cime incantate è un’emozione davvero grande, soprattutto per i numerosi turisti che sono saliti appositamente per ascoltarlo.
Finito il concerto, si torna a malincuore a valle, anche se alla capanna Cervino, Elena e Laura Mich offrono ai corsiti uno spuntino a base di fortaie e marmellata.
Un grazie al Coro Coronelle di Cavalese, agli Assessori di Cavalese Elena Gianmoena e Sergio Finato, a Bruno Felicetti Direttore dell’Azienda per Turismo della Val di Fiemme, all’Assessore Provinciale Pino Morandini ed a tutti quanti hanno preso parte al concerto ma anche a chi non è potuto salire e che avrà comunque la possibilità, a giorni , di vedere e sentire il canto ufficiale del Cristo pensante, proprio su questo sito. Un grande grazie a Mauro e Manuel Morandini per la loroprofessionalità nel registrare l’evento.
Una giornata indimenticabile che ha segnato un altro importante pezzo nella già grande storia del Cristo pensante delle Dolomiti.
E la favola continua ancora………
Sul seguente link, potete ascoltare e vedere l’esecuzione di “Hymn to hope” dei Secret Garden:
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