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Venerdì 15 marzo 2019 anche gli studenti delle Scuole Medie di Predazzo scenderanno in piazza per chiedere ai governi di tutto il mondo di dare prova del loro impegno per la giustizia sociale e climatica, partecipando al percorso di Fridays for future.
In prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico ci sono le future generazioni , i giovani di “Fridays for Future”. Ogni venerdì si ritrovano nelle piazza italiane per far sentire la loro voce, seguendo l’esempio della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Prossimo obiettivo la marcia globale per il clima in programma il 15 marzo 2019.
Ogni venerdì dallo scorso settembre, Greta Thunberg, quindicenne di Stoccolma, ha scioperato da scuola per piazzarsi davanti al Parlamento svedese e protestare contro la mancanza di azione rispetto al cambiamento climatico che minaccia il pianeta. Questo suo piccolo esempio di disobbedienza civile ha catturato l’attenzione di persone in tutto il mondo.
Ora molti stanno aderendo alla sua chiamata di scendere in piazza ogni venerdì, nelle piazze di Roma, Milano, Bologna, Pisa, Torino, Taranto, Venezia, Modena, Palermo e Firenze.
“Anche noi abbiamo voluto rispondere all’appello di Greta e ci siamo presi l’impegno di creare un appuntamento settimanale . Chiunque ha a cuore la salute del pianeta e crede nel bisogno di cambiare rotta è benvenuto!”, questo l’invito dei ragazzi di Fridays For Future.
Luca Mercalli, divulgatore scientifico e climatologo, invita tutti gli studenti a partecipare allo sciopero globale per il clima che si terrà il 15 marzo 2019. Aderiranno almeno 40 Paesi, fra cui l’Italia.
Sempre più studenti partecipano ovunque. I gruppi locali si coordinano tra loro, ma non dipendono l’uno dall’altro né da una struttura o un’autorità superiore. È un vero e proprio movimento di base e sta crescendo ogni giorno.
A unirli è il messaggio rivolto ai leader mondiali: “State mettendo in gioco il nostro futuro con la vostra inattività. Quindi colpiremo fino a quando non agirete”.
E mentre le élite globali si auto-celebravano a Davos e volavano con jet privati come se le emissioni non esistessero, Greta Thunberg ha trovato ancora una volta le parole giuste: “Il sistema ha fallito ed è molto urgente fare qualcosa al riguardo! Per quanto sgradevole e poco redditizio possa essere, si tratta della nostra esistenza!
I nostri giovani sono in cammino e non ci sono limiti al loro desiderio di un futuro migliore, alla loro creatività e alla loro volontà di continuare fino a quando non ci sarà un vero cambiamento. Vogliono cambiare questo sistema ed è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Sosteniamoli!”
“Ci state rubando il futuro”. Ha le idee chiare Greta Thunberg che, a soli 15 anni, è salita sul palco della Cop24 e si è scagliata contro i leader mondiali di quasi 200 paesi. La conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento di Katowice in Polonia è stata un fallimento. “A me interessa salvare il Pianeta”.
“Mi chiamo Greta Thunberg. Ho 15 anni. Vengo dalla Svezia. Parlo a nome di Climate Justice Now. Molte persone dicono che la Svezia è solo un piccolo paese e non importa quello che facciamo. Ma ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza”, si presenta così davanti ai leader del mondo, la ragazzina indicata dal Timenella lista delle teenager più influenti al mondo del 2018.
Attivista per l’ambiente, tenace, combattiva e senza paura di dire ciò che pensa.
“E se alcuni bambini in tutto il mondo ce la fanno anche quando gli viene negato l’accesso alla scuola, allora immaginate cosa potremmo fare tutti insieme se solo lo volessimo davvero. Ma per farlo, dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto possa essere scomodo”, dice Greta.
Si è seduta accanto al Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres e ha invitato il mondo intero “a rendersi conto che i nostri leader politici ci hanno deluso, perché siamo di fronte a una minaccia esistenziale e non c’è tempo per continuare su questa strada folle”.
Ecco uno stralcio del suo lungo discorso:
“Parlate solo di andare avanti con le stesse cattive idee capitaliste che ci hanno portato in questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza. Non siete abbastanza maturo per dire la verità? Ci lasciate anche questo di peso.
Ma non mi interessa essere popolare. Mi interessa la giustizia climatica e salvare il pianeta. La nostra civiltà viene sacrificata per l’opportunità di un numero molto ridotto di persone di continuare a fare enormi somme di denaro.
La nostra biosfera viene sacrificata in modo che i ricchi di paesi come il mio possano vivere nel lusso. Sono le sofferenze dei molti che pagano per i lussi di pochi. Nel 2078 celebrerò il mio 75esimo compleanno. Se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse chiederanno perché non avete fatto nulla mentre c’era ancora tempo per agire.
Dite di amare i tuoi figli sopra ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro davanti ai loro stessi occhi. Finché non inizierete a concentrarti su ciò che deve essere fatto piuttosto che su ciò che è politicamente possibile, non c’è speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come una crisi. Dobbiamo mantenere i combustibili fossili nel terreno e dobbiamo concentrarci sull’equità. E se le soluzioni all’interno del sistema sono così impossibili da trovare, forse dovremmo cambiare il sistema stesso.
Non siamo venuti qui per chiedere assistenza ai leader mondiali. Ci avete ignorato in passato e ci ignorerete di nuovo. Abbiamo finito le scuse e stiamo finendo il tempo. Siamo venuti qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.
Il vero potere appartiene alle persone che si ribellano. Grazie”.
“Scendi in piazza con noi prima che sia troppo tardi” è lo slogan scelto dagli alunni delle scuole medie di Predazzo che, coordinati dai loro insegnanti, hanno organizzato la mobilitazione di venerdì 15 marzo 2019, coinvolgendo anche tutte le classi delle scuole elementari del paese e alcune dell’istituto “La Rosa Bianca”.
Il corteo partirà da via Degasperi alle 9.45, per poi raggiungere, passando per via Cesare Battisti, piazza SS. Filippo e Giacomo. Qui gli studenti si alterneranno sul palco per invitare i coetanei e l’intera cittadinanza a riflettere sul cambiamento climatico e sulla necessità di intervenire prima di raggiungere il punto di non ritorno. Per evitarlo, le emissioni globali di CO2 dovranno essere dimezzate entro il 2030 e azzerate per il 2050.
Gli studenti e gli insegnanti, supportati dall’Amministrazione comunale, invitano chi condivide la loro preoccupazione a partecipare alla manifestazione di venerdì, cosicché anche da Predazzo venga lanciato un messaggio chiaro e forte di cambiamento. Perché, come insegna Greta Thunberg, “non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”.
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