Impianti Latemar, danni per 4 milioni «Vogliamo riaprire in estate»

Da il 11 marzo 2014
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PREDAZZO – «Una vicenda che ha avuto conseguenze molto pesanti, per il paese, per il turismo, per tutta la comunità valligiana, ma dalla quale vogliamo risollevarci al più presto, soprattutto con il sostegno che la Provincia vorrà darci e che contiamo venga definito concreta- mente nel più breve tempo possibile».

Ancora scosso per quanto è accaduto, ma determinato a superare questo difficile momento, il presidente della Latemar 2200 Gianfranco Redolf, dopo la forzata chiusura della stazione sciistica di Predazzo a causa dello spostamento di un pilone della seggiovia Gardonè-Passo Feudo, dovuto ad una pesantissima massa di neve bagnata che è lentamente scivolata verso il basso nella notte tra il 13 ed il 14 febbraio scorsi. C’è molta attesa per quello che deciderà di fare la giunta provinciale, dopo la visita, nei giorni scorsi, del presidente Ugo Rossi, accompagnato dall’assessore Mauro Gilmozzi e dal consigliere Piero De Godenz, tra l’altro direttore dell’Itap di Pampeago, stazione direttamente collegata con Predazzo (oltre che con Obereggen) all’interno dell’area sciistica dello Ski Center Latemar.

«Ci aspettiamo – sottolinea Redolf – di essere messi nelle condizioni di ripartire in tempi brevi, mentre da Trento l’assessore Tiziano Mellarini, responsabile anche della Protezione Civile, ci ha comunicato di attendere la relazione dei suoi uffici per poi prendere le decisioni più appro- priate». Intanto, si cominciano a fare un po’ di conti e la situazione appare drammatica. I danni subiti dalla società sono molteplici: si va dalle ripercussioni sul personale dipendente (termine del contratto di lavoro per gli stagionali e ferie obbligate per i dipendenti fissi) ai danni effettivi alle infrastrutture (impianto seggioviario, impianto di innevamento, videosorveglianza, paravalanghe per un totale stimato di 1.293.805 euro), ai mancati introiti derivanti dall’assenza di passaggi sugli impianti per oltre metà della stagione invernale in corso (più di 400.000), ai mancati incassi da attività collaterali fino alla perdita di commissioni sulle vendite del centro emittente, per altri 1.133.000 euro. Senza dimenticare le conseguenze, anch’esse pesanti, per le zone sciistiche di Pampeago e Obereggen, che stanno soffrendo molto dopo l’interruzione del collegamento con Predazzo. Si parla complessivamente di circa 900.000 passaggi in meno con una perdita di oltre un milione e mezzo di euro. In totale dunque, i danni per lo Ski Center sono quantificabili in quasi 4 milioni di euro, con un’altra spesa importante nel 2015, quando è prevista la revisione ordinaria degli impianti.

«Sono altri due milioni di euro per impianto – precisa il presidente – anche se è possibile dilazionarla in quattro an- ni». «L’obiettivo primario – ribadisce – è la riapertura degli impianti, per la stagione estiva, domenica 8 giugno, in modo da confermare tutte le iniziative in programma che anche nel 2013 hanno avuto grande successo, con il coinvolgimento di 40 persone, tra professionisti, artigiani, artisti e scrittori, e di 25 animatori, attori, accompagnatori, cantastorie e boscaioli». Un pensiero va anche ai 20 dipendenti del Rifugio Gardonè, lasciati forzatamente a casa, e ai gestori del Rifugio Passo Feudo, che hanno potuto contare solamente sulla clientela affezionata che sale da Pampeago, con una sensibile diminuzione degli introiti.

Intanto non mancano i disagi e i malumori da parte dei turisti, abituati a salire rapidamente da Predazzo con la cabinovia della Latemar e che sono costretti a lunghe code per portarsi, in macchina o con lo skibus (pur rinforzato con altre corse), a Bellamonte-Lusia e soprattutto a Pampeago.

Mario Felicetti

valanga danneggia seggiovia gardone passo feudo aggiornamento 20.2.2014 Impianti Latemar, danni per 4 milioni «Vogliamo riaprire in estate»

Vedi anche:

Predazzo, Impianti Latemar Chiusi, Il Pensiero Dell’assessore Al Turismo Facchini

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