VALLE DI FIEMME. La Comunità di valle ha incaricato la Fondazione Mach di San Michele…
MERCOLEDI’ 8 GIUGNO ad ore 20.30 presso l’Aula Magna del Municipio
Serata informativa sul nuovo impianto di Biogas di Predazzo
con presentazione dei progetti ed interventi da parte di esperti del settore e dell’Istituto Agrario di San Michele-Fondazione Mach parteciperà alla serata l’Assessore all’Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento Michele Dallapiccola
Tutta la cittadinanza è cordialmente invitata.
La trasformazione biologica subita dai materiali trattati avrà come effetto evidente una riduzione significativa dell’impatto odorigeno generato nei periodi di concimazione, migliorando la vivibilità dell’ambiente e, conseguentemente, il grado di accettazione da parte dei residenti e degli operatori turistici.
Questa soluzione inoltre, grazie ad una maggiore capacità di stoccaggio garantita dall’impianto, consentirà una gestione razionale del digestato da parte degli allevatori, con distribuzione del fertilizzante nei momenti vegetativi di effettiva richiesta (e assimilazione) di nutrienti da parte delle superfici a prato e pascolo disponibili.
L’iniziativa è stata condivisa gradualmente con l’amministrazione comunale, l’associazione albergatori, la Cassa Rurale di Fiemme, la Regola Feudale, altre associazioni ed aziende, fino ad arrivare all’individuazione del sito idoneo ad ospitare l’impianto, alla successiva costituzione della cooperativa agricola con adesione di n.7 soci conferitori e di alcuni soci sovventori (n°8) tra cui altre aziende agricole locali e il Caseificio sociale di Predazzo e Moena.
La cooperativa si avvale della collaborazione con il Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach (FEM) per lo studio di fattibilità tecnica relativo all’impianto e per gli aspetti agronomici connessi all’impiego del digestato, tra cui la redazione del Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA).
La presente iniziativa rappresenta uno sforzo notevole di affrontare la questione delicata della gestione degli effluenti zootecnici in ambiente alpino, e di individuare modalità di gestione innovative che siano compatibili con l’azienda agricola, ma al contempo attente agli aspetti relativi sia alla qualità che alla vivibilità ambientale, ed infine sostenibile dal punto di vista economico.
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