E' iniziata allo ore 19.00 in Piazza San Pietro la Veglia per la pace in Siria…
Siamo partite da Campitello di Fassa (paese di Fabiana) e abbiamo passato la prima notte a Predazzo (paese di Ornella). I pellegrini un tempo partivano tutti dalla porta di casa e il sogno di entrambe era di farlo almeno una volta nella nostra vita. Sia io che Fabiana lo desideravamo e così il nostro viaggio è partito, prima nella mente di Fabiana che poi ha contagiato la mia. Entrambe le Parrocchie dove viviamo sono dedicate ai SS. Filippo e Giacomo, sento ogni giorno la loro presenza nei nostri passi, sono partiti anche loro con noi e ci proteggono passo dopo passo…
Chiesetta Santa Maria del Carmine – Fontanazzo: da qui alle ore 9 di sabato 14 settembre partiranno la Fabi e la Giole. La benedizione del parrocco, l’abbraccio delle persone care, l’affetto degli amici e tanta luce le accompagneranno nel loro lungo viaggio.
Vedi articolo della partenza:
Fabiana ha studiato una via che ci portasse dalle Valli di Fiemme e Fassa fino alla Via Francigena, l’antico cammino che da Canterbury passando per il Passo del Gran San Bernardo porta a Roma. Ha scelto di seguire il corso dei fiumi per le prime tappe del nostro cammino. Un po’ come la vita che scorre verso l’infinito… Abbiamo seguito prima il torrente Avisio e poi il fiume Adige fino al Lago di Garda, il fiume Mincio fino a Goito e il fiume Taro fino a Fornovo, il primo paese sulla via Francigena.
Ad oggi 27.9.2013 le nostre amiche pellegrine sono arrivate circa a metà strada e da qui fino a Roma ci terremo in contatto con loro per gli aggiornamenti quotidiani, così come abbiamo fatto per la Coppia in Tandem che ha appena concluso il tour sulle Alpi (VEDI ARTICOLO).
In attesa di sistemare un attimo i testi pubblichiamo la cartina d’Italia con le tappe che Fabiana e Ornella hanno fin qui percorso e che aggiorneremo ogni sera. Anche la fotogallery sarà in continuo aggiornamento fino al loro ‘arrivo a Roma. Un grazie speciale alla giornalista Federica Giobbe e a Graziella Gabrielli per il lavoro di squadra per allestire e aggiornare questo articolo.
Buon cammino amiche pellegrine, i lettori di PredazzoBlog vi seguono e vi sostengono!
Secondo giorno di cammino 15.9.2013
… un po’ stanchine, ma contente! Dopo la nuova ciclabile di Fassa di ieri, la vecchia ferrovia di Fiemme di oggi… Sosta pranzo con pan e salam alla stazione del tren della Pausa… Pernottamento a Laghetti di Egna in via Pellegrini dalla famiglia Pellegrin e ora a nanna dopo un bon bicer de vin!
Terzo giorno di cammino 16.9.2013
lungo il fiume Avisio… partenza da Laghetti e arrivo a Trento. I nostri primi 100 km in compagnia dei bellissimi colori della natura! Tanta uva sul percorso in attesa di gustare il vino dello zio della Giole.
Quarto giorno di cammino 17.9.2013
… dopo una bella serata passata con i parenti della Giole a Povo, abbiamo fatto la tratta lungo l’Avisio da Trento a Mori Vecia e ora stiamo cenando con carne salada e brindando con marzemino e birra a tutti coloro che ci seguono. Sentiamo la vostra presenza e ci state dando la carica! Grazie a tutti…
Quinto giorno di cammino 18.9.2013
… abbiamo salutato il Trentino con il suo ultimo paese che e’ Borghetto e ora siamo a Rivalta in Veneto. Cambiamo regione, ma lei ci accompagna sempre e da noi e’ molto gradita: l’uva!
Sesto giorno di cammino 19.9.2013
… un percorso piacevole con le montagne che sfumavano sempre di più e un bel cielo blu ci hanno portato da Rivalta a Lazise. Questo bellissimo tramonto sul Lago di Garda lo dedichiamo a tutti voi che ci caricate di energia con la vostra simpatia… Grazie di esserci!
7° giorno di cammino 20.9.2013
La meraviglia di oggi per me , e’ stato scoprire dei posti meravigliosi che normalmente passo sulla Milano -Venezia a 130 all ora …., ma quante cose ci perdiamo ??? Fabi
8° giorno di cammino 21.9.2013
Dopo la ciclabile di Fassa, la Vecia Ferrovia di Fiemme, il lung’Adige, il Lago di Garda e il Mincio che ci hanno accompagnati nella nostra prima settimana… vi auguriamo il buongiorno dalla Via Postumia!
9° giorno di cammino 23.9.2013
In questi nove giorni di cammino abbiamo attraversato posti meravigliosi, incontrato persone stupende e gustato sapori unici. Viva l’Italia… è straordinaria per tutto! Orgogliose di vivere e camminare in questa Terra magnifica! Domani metteremo piede sulla Via Francigena, sarà un’esperienza diversa, ma siamo convinte che sarà altrettanto magica!
10° giorno di cammino 24.9.2013
Due splendide cenette con gli amici di Fabi ci hanno dato le forze per affrontare gli Appennini. Da San Pancrazio, periferia di Parma, abbiamo fatto una tappa di recupero fino a Fornovo dove abbiamo incontrato la Via Francigena e i primi pellegrini. Con loro abbiamo passato la notte nel primo ostello dei pellegrini di fianco alla Chiesa. Oggi siamo a Berceto ospiti del Parroco. Stamattina si affronta il Passo della Cisa. Ieri gli Appennini son stati duri e oggi ancor di più… ma ci piace! Buona giornata a tutti!
11° giorno di cammino 25.9.2013
Dodicesima tappa: da Berceto abbiamo raggiunto tra nebbie fredde e vento forte il Passo della Cisa e ora siamo a Pontremoli. Dopo una deliziosa cenetta a casa di due splendide persone ora stiamo dormendo in questo castello da favola…
Le mie sensazioni di questa via Francigena , vanno oltre le mie aspettative . Dal punto di vista paesaggistico , segnalato alla perfezione , le ospitalità pellegrine a donativo o prezzo basso , la cordialità della gente ….. Peccato che la maggior parte dei pellegrini siano stranieri …., gli italiani vanno in Spagna …, già perché l erba del vicino e sempre più verde ……(Fabi)
12° giorno di cammino 26.9.2013
Tredicesima tappa: dalla splendida Pontremoli e passando per gli antichi borghi di Filattiera, Filetto, Villafranca e Virgoletta siamo arrivate all’Abbazia di San Cipraso ad Aulla, dove abbiamo trovato un’accoglienza calda e piena d’amore. (Gio’)
13° giorno di cammino del 27.9.2013
La nostra quattordicesima tappa da Aulla ad Avenza nella prima parte di cammino è stata impegnativa per i continui e nervosi saliscendi, ma molto bella e ci ha regalato il primo panorama sul mare che bagna le ultime coste della Liguria e le prime della Toscana. Ci siamo lasciate incantare dalle atmosfere degli antichi villaggi lungo il cammino, come Bibola, Vecchietto e Ponzano, abbiamo incontrato i ruderi del Castello della Brina e fatto la nostra sosta pranzo nella bella cittadina di Sarzana. Nella zona tutti erano al lavoro, hanno anticipato la raccolta dall’uva, perché’ nei prossimi giorni si prevedono temporali. Nel pomeriggio abbiamo ammirato l’area archeologica di Luni, antico porto romano dove un tempo i pellegrini francigeni s’imbarcavano verso Santiago. L’accoglienza per la notte e’ in un ostello donato a tutti i pellegrini da una benefattrice in ricordo di suo marito, che probabilmente e’ stato un pellegrino come noi, affinché sia sosta, sollievo e riposo nel lungo e faticoso cammino della vita per tutti coloro che desiderano arrivare alla meta.
14° giorno di cammino del 28.9.2013
La nostra quindicesima tappa inizia in una bella strada tra i vigneti sulle colline tra Avenza e Massa. Tutti sono a raccogliere l’uva e mentre passiamo ce la offrono e noi apprezziamo. Da due settimane assaggiamo l’uva di giorno e il vino alla sera, dall’Alto Adige al Veneto e all’Emilia, dalla Liguria alla Toscana, ma ora post vendemmia dovremo accontentarci solo del vino.. Scendiamo dalle colline e attraversiamo il centro storico di Massa e poi risaliamo verso il Castello di Aghinolfi che ci dona uno splendido panorama sulle Alpi Apuane e sul mare. La notte la passiamo a Pietrasanta, patria della scultura e del marmo, meta di artisti di tutto il mondo. I nostri piedi e la nostra schiena dopo tanto camminare erano doloranti, ma in piazza abbiamo avuto la fortuna di trovare il festival della salute e un buon massaggiatore ci ha rimesso in sesto. A un quarto d’ora c’era anche il mare della Versilia e ne abbiamo approfittato…
15° giorno di cammino del 29.9.2013
Dopo quindici giorni di bel tempo il sole ha fatto capolino e ha ceduto il posto alle nuvole, alla pioggia e al vento. La colazione al bar di Pietrasanta ci è stata offerta da un famoso scultore locale (che scolpisce su marmo e su bronzo), poi un brutto temporale ci ha accompagnato per le prime tre ore del nostro cammino e quando si è alzata una forte tromba d’aria ed eravamo ormai fradicie e raffreddate, abbiamo deciso di fermarci a Camaiore, un piccolo borgo della Versilia. Ci siamo rifocillate per bene sia a pranzo che a cena e ognuna di noi si è regalata un pomeriggio libero. Fabiana si e’ guardata i mondiali di ciclismo al bar del popolo e Ornella se n’e’ andata a suonare l’armonica al Lido di Camaiore e a fare shopping sul lungomare di Viareggio. Fabiana ricorda i versi del Cantico delle Creature (o Cantico di frate Sole) di San Francesco d’Assisi per accogliere con serenita’ l’oggi e il domani che si riflette in questa giornata di maltempo che ci sta’ donando meritato riposo e sostentamento: “Laudato si, mi Signore, per frate Vento, e per Aere e Nubilo e Sereno e onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento.”
17° giorno di cammino del 30.9.2013
La nostra diciassettesima tappa parte dal paese di Camaiore sotto un cielo grigio scuro. Saliamo verso Monte Magno, il borgo che Giorgo Gaber scelse come sua dimora e dove una decina di anni fa trovo’ la sua pace. Ricordo le parole di una sua vecchia canzone: “Vorrei essere libero, libero come un uomo. Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura e cammina dentro un bosco, con la gioia di inseguire un’avventura.” Un po’ come adesso ci sentiamo noi… La pioggia ci accompagna nella salita al piccolo paesello di Piazzano e nella discesa nella valle del torrente Contesola. Camminiamo da oltre 500 km e quindi ci fa piacere che sul ponte che attraversa il fiume Serchio ci aspetti San Pietro con le chiavi del Paradiso. Le chiavi erano il distintivo del pellegrino che si recava a Roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo. La conchiglia era invece il simbolo di chi si recava a Santiago de Compostela dove riposava l’Apostolo San Giacomo e la croce contraddistingueva invece i pellegrini diretti nei luoghi della Passione di Cristo a Gerusalemme in Terra Santa. Con i primi raggi del sole raggiungiamo Lucca, la città che diede i natali a Giacomo Puccini, con le sue chiese medievali di notevole ricchezza architettonica e la sua cinta muraria rinascimentale, una delle più ben conservate di tutta Europa.
18° giorno di cammino del 1.10.2013
Nella nostra diciottesima tappa partiamo da Lucca, passiamo per Capannori, Porcari e Altopascio. In questo territorio anticamente coperto di boschi infestati dai briganti incontriamo l’ospitale dei Cavalieri del Tau che era un rifugio sicuro per i pellegrini. Dopo Galleno camminiamo su un tratto di selciato dell’antica Via Francigena, ancora ben conservato. Si superano poi le colline delle Cerbaie, selvagge e deserte e lungo l’argine del canale Usciana si attraversa un’antica palude ora bonificata e raggiungiamo Fucecchio, dove troviamo ospitalità presso l’Abbazia di San Salvatore dalle Monache Clarisse di clausura. Un buon vino toscano accompagna la nostra cena: fiorentina e funghi alla brace. Entriamo in un bar dall’aria medioevale nel centro storico per gustare qualche bicchiere di vinsanto e scopriamo di essere sotto lo studio e la biblioteca di Indro Montanelli. Alle dieci di sera, e a sorpresa, il gestore del bar ci regala l’ultima emozione della giornata: prende le chiavi e ci fa visitare il Palazzo della Volta con le stanze, l’archivio e la biblioteca di Indro Montanelli.
19° giorno di cammino del 2.10.2013
Accompagnate da un bellissimo sole, usciamo da Fucecchio e incontriamo l’Arno, ne percorriamo l’argine e giungiamo a San Miniato, un potente e ricco borgo medievale perfettamente conservato. Poi imbocchiamo un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d’Elsa, disseminata di castelli, rocche, ospitali, complessi abbaziali, originati dal passaggio della Via Francigena. Passando per infinite distese di vigneti arriviamo a Gambassi Terme. Al suo ingresso nell’antica Pieve di Santa Maria Assunta troviamo l’ostello di Sigerico. La Via Francigena e’ l’antico percorso di pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma e che costituiva in epoca medioevale, una delle più importanti vie di comunicazione europee. Sigerico, arcivescovo di Canterbury, fu il primo a percorrerla. Il percorso della via Francigena in Toscana e’ tra i più suggestivi e quindi anche molto frequentato. Abbiamo incontrato altri pellegrini e condiviso la cena con quattro australiane, due brasiliani e due norvegesi. L’unico neo della giornata e’ che le terme di Gambassi erano chiuse e per noi sarebbero state un toccasana…
20° giorno di cammino del 3.10.2013
La nostra ventesima tappa attraversa i crinali della Val d’Elsa, disseminati di castelli e abbazie, originati dal passaggio della Via Francigena. Passiamo per il santuario di Pancole, prima di risalire verso il borgo di Collemucioli, un borgo dove sembra che il tempo si sia fermato; sopra un passaggio tra due case dietro una finestra un micio controlla il passaggio di tutti i pellegrini. Raggiungiamo la collina dove svettano le 15 torri di San Gimignano, una delle mete più frequentate della Toscana. Un borgo dal sapore medioevale che affascina per la sua intatta bellezza. Attraversando tre valli tra salite erte e guadi arriviamo a Colle Val d’Elsa e troviamo accoglienza presso il Convento di San Francesco, una struttura di grande fascino, con un suggestivo chiostro. Ad ogni nostra sosta nei luoghi che ci accolgono per la notte presentiamo la “Credenziale” dove viene apposto il timbro e la data della nostra sosta. La Credenziale è un documento di viaggio che accompagna sempre il pellegrino. Serve ad attestare la sua identità, la sua condizione e le sue intenzioni. Serve a distinguere un vero pellegrino da ogni altro viaggiatore. Questa e’ la credenziale di “Paco Peregrino Caminante“ un pellegrino spagnolo che abbiamo incontrato e che cammina da tre anni sulle rotte Santiago – Gerusalemme – Roma. Noi comunque, fra dieci giorni, dopo essere arrivate a Roma… torniamo!
21° giorno di cammino del 4.10.2013
Da Colle Alta scendiamo in ascensore (piccolo aiutino consentito al pellegrino) a Colle Bassa, raggiungiamo Gracciano sull’Elsa e ci ritroviamo sulla Via Francigena, della quale avevamo seguito un’interessante variante fra i boschi che ci ha permesso di fare tappa nell’antico borgo di Colle Val d’Elsa. Attraversiamo Sensano e Strove con la piccola chiesetta romanica di San Martino, protettore dei viandanti e raggiungiamo Abbadia Isola. Seguiamo una strada tra i vigneti che profumano di Chianti e saliamo nella citta’ fortificata di Monteriggioni che “sulla cerchia tonda di torri si corona” come scriveva Dante nell’Inferno. Dopo il pranzo con pecorino e salamelle di cinghiale in compagnia di due pellegrini norvegesi, usciamo dalle mura e raggiungiamo un bosco anticamente invaso dai briganti come testimoniano le tante costruzioni fortificate che si mescolano ad antichi castelli. Riprendiamo la via Cassia che ci porterà fino a Siena, dove incontriamo una pellegrina tedesca che porteremo a cena con noi. Festeggiamo le nostre prime tre meravigliose settimane di cammino! Davanti all’ingresso del convento, che ci accoglie per la notte, troviamo quattro auto blu. Suor Ginetta ci rincuora dicendoci che non appartengono alle suore, ma sono le Jaguar che hanno accompagnato il nostro Premier Enrico Letta e altri ministri ad un incontro con l’ambasciatore inglese per discutere delle sorti dei due paesi e dell’Europa. In una contrada di Siena si festeggia con un Palio e tanta allegria!
22° giorno di cammino del 5.10.2013
La nostra ventiduesima tappa parte dalla vivace citta’ di Siena e non arriva tanto lontano. Non potendo fare il percorso originario sui sentieri che attraversano i crinali di selvagge colline a causa di una battente pioggia accompagnata da tuoni poco rassicuranti, ci siamo fermate a Monteroni d’Arba, un tranquillo paese di periferia. Con il nostro bastone abbiamo camminato per una quindicina di chilometri sulla Via Cassia, antica strada per i pellegrini di un tempo a piedi e ora moderna strada per i pellegrini con le ruote. Fradicie e infreddolite ci siamo sistemate in un accogliente B&B, abbiamo lavato e asciugato tutte le nostre cose e cenato divinamente nell’unica trattoria aperta dal nome molto originale: La Galera.
Sul percorso qualche giorno su un pezzo di marmo era incisa questa poesia tratta dai Poemetti di Giovanni Pascoli e dedicata ai pellegrini di tutto il mondo. Si intitola “il Bordone” (così viene chiamato il bastone del pellegrino: serve per sostenersi nel camminare e per proteggersi dalle minacce di animali selvatici o randagi).
“Si tagliò da una siepe, era un mattino triste ma dolce il suo bordone, e, volta la fronte, mosse per il suo cammino. Seco avea soltanto il suo bordone. E qua tese la mano, e qua la porse. E ha gioito e pianto. E vide il fiume, il mare, il monte, il piano: tutto. E a tutto era più presso il cuore di quanto il piede n’era più lontano. Disperò sui tramonti, e su le aurore sperò; sì che la via sempre riprese. Vuoto era il frutto, ma soave il fiore. Sopra la soglia d’infinite chiese pregò. Vide infiniti uomini: alcuno, Raca! gli disse, ed altri, Ave gli rese.”
23° giorno di cammino del 6.10.2013
Causa la pioggia copiosa di questi giorni per alcune tappe ci e’ stato sconsigliato di percorrere i sentieri consigliati dalla Via Francigena perche’ si attraversano zone molto fangose, quindi seguiremo la Cassia. Oggi e’ domenica ed e’ poco trafficata e accoglie il l’Eroica, una passerella di ciclisti con biciclette e divise d’epoca. Un ciclista trentino che avevamo incontrato tre settimane fa in Piazza Duomo a Trento e che si era fermato a chiederci dove stavamo andando, ci riconosce e ci saluta, sono passati 600 km da quando sempre casualmente lo avevamo incontrato! Da Monteroni d’Arbia, passando per Ponte d’Arbia raggiungiamo Buonconvento, un borgo antico molto ben conservato, il cui nome significa “buona adunanza” riferito a coloro che si stabilirono qua richiamati dalla fertilità della terra. Percorrendo la Cassia allunghiamo lo sguardo verso un orizzonte che tocca il cielo con i profili di Montalcino e i suoi vigneti del Brunello che ricoprono la collina. In lontananza ammiriamo le spalle larghe del Monte Amiata, rinomata stazione sciistica della zona. Usciamo dalla Cassia a Torrenieri, con la chiesa di Santa Maria Maddalena, citata da Sigerico come sicuro punto di sosta della Via Francigena, così ne approfittiamo per una breve sosta rigenerante. Da qui si entra nei panorami della Val d’Orcia con un tratto in salita fino a raggiungere il nostro punto tappa alla bella chiesetta di San Quirico e Giulitta dove siamo accolte in un rifugio per i pellegrini dalla cordialita’ e simpatia di don Gianni che si sta’ preparando per la processione in onore della SS. Maria del Rosario. Inizia a piovere e siamo felici di essere arrivate! Un Brunello di Montalcino e una bella cena ci aspettano!
24° giorno di cammino del 7.10.2013
Salutiamo l’antico borgo di San Quirico e camminiamo incantate dagli splendidi panorami della Val d’Orcia, Patrimonio dell’Umanita’. Prendiamo la Cassia per evitare le zone fangose dovute alle piogge di questi giorni. Sopra di noi c’e’ Vignoni Alto, un villaggio fuori dal tempo che preannuncia Bagno Vignoni, con sua la cinquecentesca piscina termale che occupa il centro della piazza. Dopo il paese di Gallina imbocchiamo la Cassia Antica che allarga i suoi orizzonti verso il Monte Amiata. Papa Paolo XX elogiando la bellezza e la fertilita’ di questo monte scrisse: “qui l’uccello ha più dolce il suo canto, e il fiore più vivo il suo colore e più tenace il suo profumo.” In lontananza su di un colle ci appare la Rocca di Radicofani, posta un tempo al confine tra la Repubblica di Siena e lo Stato Pontificio. Ghino Tacco, un ribelle ghibellino, se ne impossesso’ più volte. Era un bandito-gentiluomo perché lasciava ai malcapitati sempre qualcosa di che vivere. Boccaccio, infatti lo dipinge come brigante buono nel suo Decamerone, mentre Dante lo mette nel Purgatorio. Dopo una lunga salita, accompagnate da greggi di pecore di proprietà di pastori sardi che negli ultimi cinquant’anni hanno comperato quasi tutti i terreni della zona, arriviamo a Radicofani. Siamo accolte nello splendido Spedale di San Pietro e Giacomo, antica casa lasciata in eredita’ da due anziani alla Misericordia, ristrutturata con il contributo del Monte dei Paschi e adibita ad ospizio per i pellegrini.
25° giorno di cammino del 8.10.2013
Da Radicofani partiamo con il sole e scendiamo lungo un crinale che ci dona una splendida vista sulle valli che si allungano verso il Lazio. Attorno colline a perdita d’occhio e il Monte Amiata, dietro la Rocca di Radicofani. Arriviamo a Ponte a Rigo e dopo qualche chilometro entriamo nel Lazio. Una leggera pioggia ci annebbia i panorami sulla valle del fiume Paglia, tant’e’ che ci sfugge il bivio per raggiungere il borgo di Proceno che possiamo solo ammirare da lontano dalla Via Cassia. Arriviamo a Ponte Gregoriano e con una ripida salita raggiungiamo Acquapendente con la la Basilica del Santo Sepolcro che custodisce al suo interno una cappella con una copia del Sepolcro di Gesù, ritenuta dagli storici la più importante in tutto l’occidente. Per la notte siamo accolte presso l’ospitale della Confraternita di San Rocco. San Rocco, originario di Montpellier in Francia, acquistò fama di santità con il suo pio peregrinare per l’Italia curando gli appestati.
A tutt’oggi abbiamo camminato per 25 giorni e percorso 760 chilometri. Mancano ancora 140 per raggiungere il Vaticano. Il nostro programma e’ di arrivare domenica 13 ottobre in Piazza San Pietro per partecipare alla Messa del Pellegrino che viene celebrata ogni giorno alle ore 12 presso l’Altare della Cattedra. Al nostro arrivo ci verrà consegnato il “Testimonium” che è la pergamena che attesta il pellegrinaggio compiuto devotionis causa, come la “Compostella” che si ottiene al termine del Cammino di Santiago. Nella tradizione storica questa pergamena era importantissima perchè il pellegrino, tornato a casa dal Cammino, poteva dimostrare alle autorità ecclesiali, che avevano rilasciato la Credenziale (il documento che consente l’accesso alle strutture che ospitano i pellegrini e dove vengono apposti i timbri dell’avvenuto passaggio) che il pellegrinaggio era compiuto. Il Testimonium viene concesso solamente ai pellegrini che, presentando la Credenziale hanno percorso a piedi almeno gli ultimi 140 km (quindi da Acquapendente e passando per Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Sutri e La Storta) o hanno percorso in bicicletta almeno gli ultimi 400 Km (quindi da Lucca).
26° giorno di cammino del 9.10.2013
Una leggera pioggerellina e uno splendido arcobaleno ci salutano nell’uscita da Acquapendente. Una stradina di campagna, tra campi di girasole e grandi distese coltivate a grano, ci conduce a San Lorenzo Nuovo, dove possiamo ammirare un bel panorama sul lago di Bolsena, il più grande lago in Europa formatosi nel cratere di un vulcano spento. Scendiamo nel cratere vulcanico e imbocchiamo un piacevole percorso su strade sterrate tra prati e boschi in un continuo saliscendi e con i bei panorami del lago sullo sfondo, arriviamo allo splendido borgo etrusco di Bolsena. Tra uliveti e macchie di boscaglia e ripercorrendo alcuni tratti in basolato dell’antica via Cassia, raggiungiamo la lunga salita che ci porta a Montefiascone dove ci accolgono i frati cappuccini. Dal piccolo parco del convento ci godiamo un meraviglioso tramonto sul lago. Ceniamo in una trattoria molto suggestiva e che ci porta indietro nel tempo, con il menu’ scritto a mano su un quadernetto. Come aperitivo scegliamo il pregiato vino locale: Est Est Est. Il nome di questo vino deriva da una leggenda. Nell’anno 1111 Enrico V di Germania stava raggiungendo Roma per ricevere dal papa la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche un vescovo, Johannes Defuk, intenditore di vini, che mandava il suo servo in avanscoperta, con l’incarico di precederlo lungo la via per Roma, per assaggiare e scegliere i vini migliori. I due avevano concordato un segnale in codice: quando trovava del buon vino, doveva scrivere “est”, ovvero “c’è” vicino alla porta della locanda, se il vino era molto buono, doveva scrivere “est est”. Il servo, una volta giunto a Montefiascone e assaggiato il vino locale, ne comunico’ la qualità eccezionale ripetendo per tre volte il segnale convenuto: “Est! Est!! Est!!!” Il vescovo, arrivato in paese, condivise il giudizio del servo e prolungò la sua permanenza a Montefiascone per tre giorni. Al termine della missione imperiale vi tornò, fermandosi fino al giorno della sua morte (avvenuta, pare, per un eccesso di bevute). Venne sepolto nella chiesa di san Flaviano, dove sulla lapide si può leggere l’iscrizione: «Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk».
27° giorno di cammino del 10.10.2013
La nostra partenza da Montefiascone e’ in compagnia della pioggia, ma il disagio e’ alleviato dal primo tratto della tappa che è spettacolare: si cammina sull’antico basolato della via Cassia, ancora in ottime condizioni con dei bellissimi panorami su Montefiascone e Viterbo. Dopo una decina di chilometri, ormai tutte fradicie, incontriamo le terme del Bagnaccio, una serie di pozze di acqua calda, da sempre frequentate dai pellegrini che transitavano lungo la Via Francigena. La presenza di sorgenti termominerali nel territorio viterbese costituì una risorsa naturale sfruttata intensamente soprattutto a partire dall’età imperiale. La Via Cassia e’ infatti costellata di ruderi di terme romane. Grazie al lavoro di un associazione le terme del Bagnaccio sono tornate al loro antico splendore. Trascorriamo ore meravigliose a goderci quest’acqua calda e curativa. Le pozze sono cinque e il proprietario mi racconta che erano libere fino a pochi mesi fa, ma purtroppo causa mal frequentazioni anche notturne erano in degrado e così ha pensato di recintarle e mettere dei custodi, creando tre nuovi posti di lavoro. All’esterno ne ha lasciata una libera, per permettere a quelli che non possono contribuire di godere dei benefici di queste acque solforose. Con una tessera annuale si può accedere alle terme tutte le volte che si desidera, mentre il pellegrino paga un prezzo simbolico di 5 Euro. La nostra tappa finisce a Viterbo che ci incanta per il suo centro storico medioevale, ed è storicamente nota come la Città dei Papi: fu sede pontificia per circa 24 anni. La città è famosa per il trasporto della Macchina di Santa Rosa, spettacolare manifestazione in onore della Santa patrona, una struttura illuminata, alta 30 metri e del peso di 50 quintali che viene portata a spalla da cento uomini, per le vie abbuiate della città.
28° giorno di cammino del 11.10.2013
Appena sveglie la pioggia scende sottile: da qualche giorno ormai ci tiene sempre compagnia. I percorsi oggi da poter scegliere da Viterbo a Sutri sono due: quello della campagna che passa per Vetralla e Capranica scelto da Fabiana, mentre Ornella sceglie quello panoramico della montagna che sale al borgo di San Martino, che lungo il crinale del Monte Cimino attraversa la riserva naturale protetta del Lago di Vico e tra distese di castagni e coltivazioni di nocciole (una delle principali risorse economiche della zona) scende al borgo antico di Ronciglione. Le vie di pianura, croce e delizia di ogni viaggiatore, sono entrate in uso recentemente quando i viaggi si sono iniziati a fare a dorso di cavallo. In passato per evitare pericoli di aggressioni e saccheggi da parte dei briganti, sia i pellegrini che gli uomini importanti optavano per le vie di montagna, più faticose e poco ospitali per chi non ne avesse piena dimestichezza, ma protette da un ambiente naturale. Arrivate a Sutri siamo ospitate in un convento di suore di clausura che ci regalano un dolce salmo cantato. Le strade del paese sono piene di disegni che vengono riempiti di fiori e poi attraversate da un corteo di cavalli e benedette con il passaggio del Vescovo, alla Festa dell’Infiorata in onore della Patrona: Santa Dolcissima. Ceniamo in un’antica chiesa, ora ristorante, con pasta e fagioli, un favoloso abbacchio e arrosticini.
29° giorno di cammino del 12.10.2013
Penultimo giorno di cammino. Una pioggia battente sveglia il piccolo borgo antico di Sutri che essendo sulla Via Cassia, nel Medioevo e nei secoli seguenti, fu una delle principali stazioni della Via Francigena per ecclesiastici, imperatori, mercanti e pellegrini. Mi incammino per una strada nel bosco piena di cacciatori di lepri e fagiani, raggiungo il paese di Monterosi e attraverso la Valle di Baccano (un antico cratere vulcanico famoso per la malaria e per i briganti, entrambi pericolosi per i viandanti diretti a Roma). Pranzo nell’antico borgo di Cesano in compagnia della gente tutta raccolta nella piccola piazzetta dove, dalla Torre di un ex convento, posso ammirare tutta la città di Roma. Arrivata a La Storta mi raccolgo in preghiera davanti alla piccola cappella dove Sant’Ignazio di Loyola, nel suo viaggio diretto a Roma, ebbe la visione di Gesù. Trascorro la mia ultima notte di questo lungo cammino dalle suore poverelle e vengo accolta con tanto calore da Suor Ornella. Le suore cambiano il loro nome come forma di distacco dal mondo terreno. Suor Ornella fa parte dell’Ordine delle Poverelle costituito a Bergamo da un prete per aiutare le persone semplici e la caratteristica di questo ordine e’ che ognuna di loro deve avere un nome diverso dalle altre sorelle in vita e quindi avendo un nome non comune ha potuto tenersi il suo. Anche il loro abbigliamento e’ semplice con pantaloni, camicia e uno scialle; il velo lo indossano solo in chiesa. Semplicita’, per entrare nel cuore della gente, come le parole di Papa Francesco: “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Per questo mi chiamo Francesco: come Francesco da Assisi, uomo di povertà, uomo di pace. L’uomo che ama e custodisce il Creato; e noi oggi abbiamo una relazione non tanto buona col Creato„
30° giorno di cammino – Domenica 13.10.2013 – ARRIVO A ROMA -
Non pensavo fosse così difficile raccontare l’ultimo giorno di cammino, forse perché e’ stato un viaggio così magico che avrei voluto spostare la meta ogni giorno un po’ più in giù… La partenza all’alba da La Storta, la Via Cassia che si sveglia al rombo dei motori, l’oasi di Monte Mario dalla quale si intravede il Cupolone della Basilica di San Pietro, la Via Trionfale dove i numeri indicano la distanza metrica stradale dal Campidoglio, le antiche mura del Vaticano, la grande gioia dell’arrivo… Questi ultimi passi sono accompagnati dal ricordo delle emozioni più belle di questi trenta giorni di cammino: i sorrisi, le parole e la disponibilità della gente che abbiamo incontrato, il vivace calore delle persone che gestivano le accoglienze, la superba bellezza dei monti, dei laghi e delle pianure della nostra terra, i borghi antichi ricchi di storia e rallegrati dal folclore, le città colme d’arte animate dalle tradizioni, i gustosi piatti assaporati pieni di sapori tipici e il buon vino che ci ha rallegrato l’anima dall’inizio alla fine… L’arrivo a Piazza San Pietro ti stringe come in un abbraccio e il cuore si riempie di gioia ad assistere alla Santa Messa celebrata da Papa Francesco. A conclusione della Celebrazione Eucaristica sul Sagrato della Basilica Vaticana, dopo l’Atto di Affidamento alla Madonna di Fatima, il Santo Padre recita l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini presenti in Piazza San Pietro e scende tra la folla con la sua jeep bianca, per benedire e salutare tutti con quel suo sorriso che trasmette pace e serenità. Con la sua semplicità entra nel cuore di chi lo ascolta e non ne esce più…
La lentezza di un cammino ci fa vedere tutte le piccole cose che fanno parte della nostra vita e che spesso non vediamo. Grazie a qualcuno lassù per tutto quello che di bello abbiamo quaggiù!
Complimenti davvero a Fabiana e Ornella che hanno percorso a piedi oltre 900 km dalla Valle di Fassa fino a Roma da Papa Francesco. Un grandissimo grazie per la loro disponibilità a condividere con tutti noi questo lungo cammino attraverso il pensiero quotidiano che puntualmente ci hanno inviato, insieme a quasi 400 immagini.
Ecco le immagini che raccontano in silenzio il loro andare.. con luoghi, persone, emozioni e fatiche incontrate e vissute lungo il cammino..
Se volete, potete lasciare un commento, un saluto, un incoraggiamento o un’intenzione particolare da affidare alle nostre amiche pellegrine Fabiana e Ornella
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agnese
28 settembre 2013 at 08:57
Bravissime ,buon viaggio!!!
Sarita
4 ottobre 2013 at 13:31
Hola ragazze! È bellissimo seguirvi da qui stando seduti al calduccio! Vi abbraccio fortissimo
Nella
6 ottobre 2013 at 21:23
Ciao coscritte siete proprio brave e coraggiose e sono proprio contenta che il vostro cammino sta proseguendo bene v faccio tant complimenti e sono con voi la vostra coscritta di pozza amante delle corse un abbraccio