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CAVALESE – È tornato nella sede tradizionale il consiglio dei Regolani della Magnifica Comunità di Fiemme, riunito mercoledì sera a Cavalese, dopo le ultime sedute sul territorio. Una riunione molto tesa nella parte iniziale, quando si è discusso in merito all’acquisto di tre opere d’arte, un ritratto di Francesco Sebaldo Unterpergher , una Pala d’Altare ed un dipinto del Rovisi , esponenti della scuola fiemmese del Settecento, tutti da sistemare un domani nei nuovi locali della Pinacoteca. Ne ha illustrato le particolarità il regolano di Cavalese Raffaele Zancanella , sollecitando il consiglio a non avere remore per un acquisto giustificato da diversi ordini di ragioni: la possibilità di completare il percorso museale, il fatto che si tratta comunque non di «soldi buttati», ma di «un vero e proprio investimento» e la convinzione che «i quadri rappresentano una integrazione del patrimonio comunitario», così come prevede lo Statuto, di fronte ad eventuali vendite di beni, come è successo per i terreni al passo di San Lugano, alienati nei mesi scorsi. «Il valore dei dipinti» ha fatto presente «è destinato ad aumentare nel tempo e la Comunità, un domani, può anche rivenderli, recuperando abbondantemente la spesa». Parole che non hanno per nulla convinto il regolano di Predazzo Piergiorgio Felicetti , il quale, di fronte alla cifra stabilita per l’acquisto (70.000 euro) ha subito annunciato voto contrario. «È un periodo difficile» le sue parole «ci sono problemi per la segheria di Ziano, c’è la cassa integrazione, si devono spendere altri soldi per completare il restauro del Palazzo e da anni alle associazioni non viene più erogato alcun contributo». Sulla stessa linea Mauro Goss , regolano di Varena. «Non è il momento di spendere tanti soldi per tre quadri» ha dichiarato, snocciolando tutta una serie di cifre, recuperate presso l’ufficio segreteria dell’ente, dalle quali si evince che gli introiti previsti per la vendita dei terreni di San Lugano (alla ditta Rizzoli ed al Comune di Trodena) e dei terreni presso l’ospedale (per l’ampliamento del nosocomio) sarebbero già quasi completamente impegnati, per la copertura del deficit della segheria, per i lavori di Malga Pozza a Moena e per il Palazzo. Goss ha invitato lo Scario Giuseppe Zorzi a rinviare ogni decisione, ottenendo per altro un netto rifiuto. «Ho già firmato una lettera di intenti, con l’impegno per l’acquisto, dopo l’ultimo consiglio informale» le sue precisazioni. «Gli investimenti per la Pinacoteca partono dai primi anni del Novecento ed è nostro dovere mantenerla ed incrementarla. Per quanto riguarda le cifre indicate da Goss, è impossibile ragionare sul bilancio, senza avere ancora i dati in mano». Tesi pienamente condivisa dal regolano di Castello/Molina Claudio Demarchi . «Il ragionamento di Goss è sbagliato da cima a fondo» ha insistito Zancanella. «Le uniche cose che si possono eventualmente rivendere guadagnando sono proprio i quadri». «Ci sono momenti giusti per comperare e questo non è il momento» le conclusioni di Goss, mentre anche Roberto Gabrielli , regolano di Moena, si è dichiarato contrario all’acquisto, condividendo le ragioni degli altri due dissidenti. La delibera è stata approvata con otto voti a favore e tre contrari. Unanime il consiglio invece nel riconoscere a Chiara Felicetti di Predazzo 800 euro per la consulenza, più 311 euro di rimborso spese. Dieci favorevoli infine e uno contrario (Piergiorgio Felicetti) per l’acquisto dell’archivio di Valentino Degiampietro , con una montagna di materiale di grande valore storico (foto, filmati d’epoca, libri, oggetti d’arte) il cui costo (4.500 euro) era stato anticipato due anni fa dal segretario Carlo Betta . Senza problemi l’approvazione di tutti gli altri punti all’ordine del giorno.MARIO FELICETTI L’Adige
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