Nuova Malga Fosse a Passo Rolle, fine progetti – inizio polemiche

Da il 30 marzo 2013

Il concorso di idee per la realizzazione di proposte progettuali per la riqualificazione di Malga Fosse ha visto lo studio trentino (al quale andrà anche un premio di diecimila euro) imporsi su due studi di Treviso e di Parma – Cremona dopo che la commissione ha esaminato la bellezza di 180 elaborati.

Il bando di gara chiedeva ai partecipanti di produrre idee progettuali per la ristrutturazione completa di Malga Fosse, che sorge nelle immediate vicinanze di Passo Rolle, nel territorio del Comune di Siror. Le proposte dovevano considerare e sviluppare un’idea aggiornata di servizio ristorativo con possibilità di pernottamento e apertura estiva e invernale, da realizzarsi nel rispetto di caratteristiche ad elevata qualità architettonica e tecnologica e alta sostenibilità ambientale.

Prese di posizione contro il progetto avveniristico della ricostruzione di Malga Fosse a Passo Rolle. Stavolta l’iniziativa parte da Daniele Gubert e un gruppo di cittadini che danno l’appuntamento, a chi vuole confrontarsi sulla questione, per lunedì di Pasqua con un bucolico pranzo a sacco, a mezzogiorno, presso l’attuale rudere della Malga Fosse. L’invito è accompagnato dal seguente messaggio:

Un concorso decreta vincitore un progetto alieno dal contesto paesaggistico, con intellettualizzazioni geometriche evocanti le guglie dolomitiche, La PAT gioca alle costruzioni sul nostro territorio e decide, senza consultarci, di installare un’astronave al posto di Malga Fosse di Sopra, al cospetto delle Pale di San Martino – Patrimonio naturale dell’Umanità. A duemila metri, a un tiro di schioppo da Passo Rolle, dove gli alberghi soffrono e niente e nessuno sembra riuscire a contrastare il degrado, si vuole rimpiazzare una (ex) malga alpina con una nuova struttura ricettiva très chic, con centro benessere e camerette con vista sui Monti pallidi. Il concorso decreta vincitore un progetto alieno dal contesto paesaggistico, promuove intellettualizzazioni geometriche pretenziose evocanti le guglie dolomitiche ma assolutamente distanti dalla trama antropologica del luogo, dalle sue funzioni secolari legate all’alpeggio, all’agricoltura tradizionale di montagna.

Un corpo estraneo conficcato a fianco di uno stallone in stridente conflitto non solo estetico-visuale, ma multisensoriale… La puzza di vacca sarà gradita ai clienti in doppiopetto rappresentati nei rendering di progetto? Non vogliamo subire questi capricci elaborati da «topi di città» che vogliono venire a insegnarci come fregiare le «montagne del futuro» per inseguire business aleatori (piacerà ai russi?), che abusano dei pubblici poteri per imporre invenzioni architettoniche strampalate e totalmente precluse al privato… ma le norme del Piano del Parco, le prescrizioni delle Commissioni Paesaggistiche, i Manuali Tipologici valgono solo per i comuni mortali?

Diciamo no a questo progetto extraterrestre, diciamo sì ad un confronto proficuo tra gli attori del territorio di Primiero su un intervento volto a ricucire l’impianto tipologico originario e riassegnare al compendio di Malga Fosse di Sopra la sua vocazione agricola, con eventuale destinazione ricettiva agrituristica, e/o ad esperire nuove finalità di pubblico interesse connesse con la gestione dei beni ambientali di pertinenza dell’Ente Parco Paneveggio – Pale di San Martino e della Fondazione Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO. Cominciamo ritrovandoci per un pranzo al sacco con cittadini, amministratori, gruppi e associazioni a Malga Fosse di Sopra, lunedì dell’Angelo 01 aprile 2013, ad ore 12.00.

Daniele Gubert, Enrico Turra Consiglieri dell’Assemblea della Comunità di Primiero

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3 Commenti

  1. claudio

    31 marzo 2013 at 14:40

    ttp://freeonline-italiavita.blogspot…
    http://www.youtube.com/user/cittadell

    Archimede, pitagora, leonardo,brunelleschi,giotto,newton, galilei,dante, boccaccio,manesmann,ford,getty,……e migliaia di altri uomini coraggiosi e particolarmente intelligenti sarebbero stati presi a calci in culo dal comitato che protesta perche la nuova malga FOSSE non è come i cucu della foresta nera o come quelche cesso di costruzioni che mortifica il passo rolle…tutte, nessuna esclusa…
    vedetevi il filamato di cui allego link…
    L’ architettura si evolve come si evolve il resto del mondo, delle arti, dei materiali, delle scienze. lA CULTURA CRESCE E MATURA ..LA STORIA POI INCASELLA ED ORDINA .
    Voi contro tutto…voi ciechi da non vedere che il dialogoi tra le pareti del massiccio dialogano molto meglio con le forme piu nuove che con le miserie strutturali del vecchio .
    Certo le grandi vetrate servono a far passare le luci e le montagne dentro la malga non per affiggere i messaggi commerciali del comprensorio…feste, balli e gran comizi .
    Il Beauty nella malga è una perversione CONCORDO se qualcuno lo ha colto… L’ idea del progettista è fuori da qualsiasi attesa se si è parlato chiaro con il fruitore, di per se gia fortunato, e privilegiatoa vita per potervi abitare ..Certo che in quella malga la testa sul cuscino del letto la potranno mettere selezionati e preparati clienti…non certo i gruppi o i last minute
    ,men che meno la signora con le pianelle e lui con le nike e i bermuda….Sarà piu difficile armonizzare la frequenza alla malga che costruirla…questo si è un problema..
    Avete la morosa con le tette di plastica…gli zigomi al silicone…il botulino dentro le borse che marcavano gli occhi….L’ uomo si riempie di Botox e di silicone ..modifica cio che ha fatto il creatore e voi perdete tempo a discutere di cose che non conoscete ..non sarà la forma del tetto della malga a conferire danno alle dolomiti…Non saranno i materiali frutto della ricerca e della razionalità a porre quesiti …Tornate acasa e comperatevi una rivista di arredamento e chiedetevi se non sono peggio le ” bouaserie ” finte,,le travi finte de legno vecio…i cucu… le petunie che penzolano dal paiolo fermato sotto il balcone e appeso alla segosta .
    Saran mica meglio le piasterlle del vostro bagno…o la tv con sotto la tovaglietta tirolese…i cozzai appesi sul giroscale…o il lampadario fatto con il giovo…delle vacche o lo specchio con il “comacio” del cavallo .Se haidi vi ha sfondato il cervello VIVA la nuova MALGA FOSSE …FOSSE CHE FOSSE LA VOLTA BONA,….

  2. claudio

    31 marzo 2013 at 14:43

    Scrivi qui il tuo messaggio….

  3. Enrico

    10 aprile 2013 at 09:42

    Bravo Claudio, piuttosto di interrogarci sul futuro del Passo Rolle, uno dei luoghi più belli in Trentino e non solo, stiamo qui a discutere sul numero delle falde della copertura…
    Mi sembra un po’ come la questione dell’inno di Bregovic per i mondiali, tutti a scandalizzarsi per gli 80,000 € di compenso e sulla parola “slalom” mentre sui 10.000.000 (dieci milioni!) spesi per gli autubus ad idrogeno fermi in officina nessuno dice nulla. Ma purtroppo si sa… musicisti ed architetti lo siam tutti!
    Parliamo invece di come ridar vita a Passo Rolle, su cosa puntare. Sul turismo? che tipo di turismo? delle piste a sci che facciamo? implementiamo o lasciamo spazio a percorsi per ciaspole e fondo, delle caserme che facciamo? del collegamento con San Martino? funicolare o funivia?…forse non tutti lo sanno ma questo è quanto vorrebbero fare in Provincia ( http://www.arcspace.com/features/zaha-hadid-architects/nordpark-cable-railway/ ) un copia incolla di quanto ha fatto Zaha Hadid (la brava architetto nata a Baghdad ) ad Innsbruck. E’ la scelta giusta? discutiamo su questo!…Non siamo nemmeno riusciti in 50 anni a collegare le piste da sci ai due lati della statale!
    Dico solo che se Passo Rolle fosse in mano ad Austriaci, Svizzeri o solo agli Altoatesini, ci sarebbero i Giapponesi 365 giorni all’anno, gli stessi che pagano fior fior di Franchi svizzeri per mettersi in coda tutte le mattine, salir con il trenino sull’Eiger e scattare una foto! Ma purtroppo Passo Rolle vien buono solo per la foto del Cimon da mettere in copertina sulla app di visit trentino.
    Comunque se preferite, continuiamo a parlare del numero delle falde del tetto, sicuramente sarà un dibattito edificante…..e lasciamo il Passo morente.

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