PREDAZZO – «Solo con il ricordo teniamo in vita queste persone. Mio zio non era un eroe. Per fare del bene non serve essere eroi, basta crederci e lui ha fatto il proprio dovere fino in fondo». Queste alcune commosse parole di Silvia Stener , nipote di Walter Eddie Cosina , uno degli uomini della scorta del giudice Paolo Borsellino (nella foto l’attentato in via d’Amelio) , massacrato dalla mafia nel 1992 assieme ai colleghi Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e Agostino Catalano . I loro volti sono rimasti sullo schermo durante tutta la serata di venerdì, quando, presso il teatro comunale, gremito da studenti e cittadini, è stato presentato un progetto portato avanti dagli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Predazzo,
- con il coordinamento delle insegnanti Francesca Guadagnini, Cristina Scagliotti e Antonella Giorio , sul tema dell’educazione alla legalità mai forse così attuale come oggi e che, è stato ribadito, non interessa soltanto le regioni del sud ma l’intera nazione. Una serata impregnata di grande tensione emotiva, aperta dal saluto della dirigente scolastica Candida Pizzardo , che ha ribadito l’impegno fondamentale della scuola per una concreta presa di coscienza dei principi e delle regole di una società civile e per garantire la formazione dei cittadini di domani. L’importanza dei giovani, «il futuro della nostra democrazia», è stata ribadita da Roberto Giacomelli , vicequestore aggiunto e dirigente della squadra mobile di Trento, che ha ricordato come si è arrivati a questa democrazia, grazie anche al sacrificio di tante vite. L’attività svolta, attraverso la lettura dei quotidiani, la visione di filmati, commenti e dibattiti in classe, è stata illustrata in sintesi da Guadagnini e Scagliotti, che hanno parlato di una vera e propria sfida «per educare i ragazzi ad essere cittadini e non sudditi e dare un senso alla partecipazione attiva, evitando di cedere all’apatia». Poi la proiezione del video «La legge sono io» di Bruno Bozzertto (che ha fatto venire i brividi) e l’intervento degli stessi ragazzi delle classi terze A, B e C, a sottolineare con forza il valore della legalità, delle leggi, del rispetto, dell’onestà, della giustizia, per combattere l’opportunismo, il malaffare, la corruzione ed indicare a tutti la strada da seguire contro l’indifferenza e la complicità. Partecipata e toccante la testimonianza di Silvia Stener , referente provinciale dell’associazione «Libera» di Trieste, che ha richiamato la straordinaria personalità di Borsellino, anche attraverso le sue lettere e i suoi messaggi, e la necessità di un impegno comune di tutte e componenti civili per fare memoria ed affiancare il grande lavoro degli uomini di legge e delle forze dell’ordine. Dopo un breve dibattito condotto da Marco Mazza , coordinatore del Centro Giovani di Cavalese, l’incontro si è concluso con la proiezione del video musicale «Pensa» di Fabrizio Moro . In precedenza, il coro dei ragazzi aveva cantato con grande intensità la canzone «Cento passi». Una iniziativa da riproporre. Una serata di civiltà.
- Mario Felicetti L’Adige 9 maggio 2010
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