Predazzo ha accolto tutti alla Festa dei popoli 2012

Da il 7 giugno 2012
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“Non ci sarà più la notte nel tuo cuore quando,  nel volto di ogni persona che  incontri, riconosci un fratello o una sorella”.

E’ solo uno dei tanti messaggi, dei mille richiami alla fraternità e alla pacifica convivenza che sono emersi durante la seconda FESTA DEI POPOLI  organizzata dal Consiglio Parrocchiale, tramite una apposita commissione.

L’incontro si è svolto il pomeriggio di domenica 27 maggio ed ha seguito il percorso tracciato lo scorso anno e cioè: un momento nel teatro della Casa della Gioventù seguito da un ricco spuntino multietnico.

La primavera inoltrata consigliava di effettuare il secondo momento all’aperto, nel piazzale dell’Oratorio, a questo scopo era stato allestito anche un ampio tendone ad opera di alcuni membri della Guardia di Finanza, purtroppo un abbondante acquazzone seguito da un brusco calo delle temperature ha costretto il rinfresco nelle vaste sale del seminterrato che però faticavano a contenere le centinaia di persone che vi si riversavano.

Per il momento teatrale sono stati contattati alcuni rappresentanti delle varie etnie che da anni si trovano in paese, alcuni sono stati disponibili per questo scopo, altri invece hanno preferito dedicarsi a preparare le  pietanze tipiche apprezzatissime.

I volontari del negozio  Mandacarù e alcuni consiglieri parrocchiali avevano il compito di coordinare e ottimizzare tutto il tempo del rinfresco.

In teatro anche i ragazzi dell’Oratorio, che con i loro animatori, avevano il compito di lanciare e sottolineare i temi dell’accoglienza, del pregiudizio, della diversità intesa come ricchezza, come ha ben precisato anche il parroco don Gigi nel suo intervento “ La presenza di persone che provengono da altre nazioni e da altre culture hanno arricchito il nostro paese e aperto la nostra mentalità”.

Anche il sindaco Maria Bosin si è soffermata sull’importanza della presenza di queste persone, facendo notare come anche gli stessi predazzani hanno dovuto vivere questa esperienza nel passato, ricordata pure nello stesso stemma Comunale col simbolo della rondine in volo.

Sul palco i bambini e ragazzi della comunità araba (Tunisia, Marocco) di tutta la valle nei loro costumi finemente ricamati hanno presentato una struggente poesia dal titolo “Pensa agli altri”.

Non è mancato, come lo scorso anno, un gruppo di Albanesi/ Macedoni/ Kossovari che hanno presentato una breve recita nella loro lingua madre, seguito da un tipico ballo folcloristico.

Quattro coppie di ragazzi albanesi, provenienti da alcuni paesi in provincia di Bolzano, hanno proposto due coreografie che alternavano temi antichi e passaggi più recenti nelle sonorità e nella gestualità.

Un video di circa 15 minuti presentava le varie nazioni di provenienza degli immigrati del nostro paese con immagini, musica e un breve testo.

Pur nella semplicità del programma si è riusciti a dare, in questa FESTA,  una completa visione del fenomeno, un richiamo  ad una maggiore attenzione reciproca e un forte momento di orgoglio nazionalistico a queste persone che, se avessero potuto, certamente sarebbero rimaste nei loro paesi di origine.

Il Consiglio Parrocchiale ha promosso una iniziativa che senza dubbio va riproposta visto anche il totale gradimento delle quasi 450 persone coinvolte.

A tutti i volontari da queste pagine un sentito GRAZIE!!!  Per il comitato organizzatore: Donato Rossat

Altro articolo della Festa dei Popoli di Predazzo:

Domenica  pomeriggio 27 maggio,  si è svolta a Predazzo, nel teatro della Casa della Gioventù, la seconda edizione della Festa dei popoli, organizzata dal Consiglio Pastorale.  Gli animatori dell’Oratorio hanno preparato alcune significative scenette e danze, interpretate da bambini e (..continua clicca su leggi tutto)ragazzi, che hanno puntato a evidenziare questo messaggio: a volte abbiamo dei pregiudizi verso  chi è diverso da noi, ma dobbiamo imparare ad accogliere l’altro perchè è sempre  una ricchezza. Il Sindaco Maria Bosin ha ricordato che nel nostro stemma di  Predazzo  compare una rondine, come simbolo dell’esperienza dell’emigrazione vissuta dai nostri predecessori che cercavano lavoro in terre lontane. Ora ci sono qui da noi delle famiglie immigrate   e noi siamo chiamati a garantire loro  il diritto a costruirsi il loro “nido”.

Con un video, sono stati presentati i diversi Stati da cui provengono gli stranieri che ora vivono nel nostro paese. Un gruppo di bambini ci cultura araba ha preso posto sul palco;   la Signora Hafida, originaria del Marocco,    ha letto una bella poesia in italiano, ripetuta poi in lingua  araba da due bambini. I coniugi Berisha hanno curato il momento dedicato al Kosovo; i loro figli hanno declamato, con vigoroso amor patrio,  un testo in lingua nativa. Un gruppo di giovani e  adulti albanesi hanno quindi eseguito un tipico ballo di gruppo. E’ poi seguito il grande momento di festa,  nella sala del seminterrato, con dolci e cibi tipici delle varie culture, preparati con disponibilità e orgoglio dalle tante famiglie di origine straniera che vivono qui a Predazzo e ormai si sono inserite nella nostra comunità.  La gioia più grande si è proprio vista sui volti di questi “stranieri -predazzani”, che si sono sentiti accolti e protagonisti di un evento importante.  Ecco alcune foto dell’evento.  E.M.

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