Si svolgerà a Trento il 24 gennaio Slot Mob, giornata di sensibilizzazione contro il gioco…
Tra i requisiti per ottenere la certificazione «Family» ora le amministrazioni dovranno dichiarare guerra alle slot
TRENTO Ci sarà anche l’impegno contro la diffusione del gioco d’azzardo e la proliferazione delle slot machines fra i criteri che, in futuro, i Comuni trentini dovranno soddisfare per ottenere la certificazione “Family in Trentino”.
Lo ha detto ieri l’assessore alle politiche sociali Ugo Rossi, alla convention dei Comuni amici della famiglia ad Arco.
«Oggi si parla molto del gioco d’azzardo come possibile fattore di rischio. Bene, nel prossimo futuro – ha spiegato l’assessore – fra gli impegni che verranno richiesti ai Comuni che intraprendono il percorso per la certificazione, ci sarà anche questo, l’adozione di politiche e di buone prassi per contrastare le forme di dipendenza e prevenire possibili degenerazioni del fenomeno».
Secondo l’assessore, per rendere efficaci le politiche di contrasto al gioco d’azzardo, servono le leggi, ma non solo. «Non abbiamo bisogno – ha continuato a margine del convegno – di normative più stringenti, quelle provinciali sono già sufficienti e funzionano, ma dobbiamo puntare a forme di incentivo e di sensibilizzazione». I Comuni quindi per ottenere il marchio family dovranno attuare politiche per incentivare ad esempio i bar a togliere le slot machine, oppure sottoscrivere accordi con i medici di base, affinché informino i pazienti sulla pericolosità del gioco d’azzardo.
Rossi infine ha sottolineato che «aiutare la famiglia significa aiutare la società nel suo complesso, di cui la famiglia è una componente fondamentale. Occuparsi di famiglia non significa quindi intromettersi in una sfera ‘privata’, perché la famiglia genera relazioni di varia natura che si riverberano sull’intera collettività.
Lavorare sulle politiche familiari è fondamentale anche per creare un contesto di vita e di benessere che contribuisca a mantenere le persone a vivere nelle valli». Nonostante esista una normativa che impone la distanza delle sale da gioco da obiettivi sensibili, come le scuole e le chiese e nonostante le attività di sensibilizzazione, tra le quali quella del quotidiano Trentino, la piaga sociale è tutt’altro che arginata.
Mediamente i trentini, secondo i dati dell’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, tra macchinette, poker online, lotterie, spendono mediamente dai 50 agli oltre 60 milioni di euro al mese. I maggiori introiti per lo Stato arrivano dal gioco con le slot machine. Basti pensare che i denari sperperati in questo modo, ogni mese, variano dai 33 ai 39 milioni di euro.
PredazzoBlog e la pagina ufficiale NO SLOT su facebook offrono visibilità gratuita ai locali che avranno deciso di aderire alla campagna contro il gioco d’azzardo in tutte le sue forme pubblicando le foto dei locali con il marchio NO SLOT esposto.
ABBIAMO ATTIVATO UNA NUOVA SEZIONE NEL FORUM VALLEDIFIEMME.IT CON L’ALBO D’ORO DEI LOCALI NO SLOT ED UNA RASSEGNA STAMPA SULL’ARGOMENTO IN COSTANTE AGGIORNAMENTO. Un grazie speciale a Guido Dellagiacoma che ne cura gli aggiornamenti.
Per aderire è molto semplice: Scarica qui, stampa ed esponi lo stemma nel tuo locale. Poi inviaci il nome del tuo locale, verrà inserito nell’ Albo d’Oro dei locali NO SLOT e reso pubblico. Se vuoi puoi inviarci anche una foto del tuo locale con lo stemma esposto all’indirizzo: info@valledifiemme.it sarà pubblicata nell’albo d’Oro.
Stemma no slot versione pdf formato A4
Stemma no slot 1 pz + 2 mini A4
Ecco i primi arrivi:
Innanzitutto vogliamo complimentarci con voi per la coraggiosa campagna Noslot, dandovi la nostra adesione.
Più di un’anno fa abbiamo rilevato questo bar e subito si è deciso di eliminare le 4 fameliche macchine dal locale; non vi descriviamo le difficolta riscontrate per far si che il fornitore se le riprendesse….circa tre mesi di trattativa….sono dei veri parassiti.
In allegato le foto del locale deslottizzato….credo uno dei pochi della Prov. di Viterbo. Noi ne siamo orgogliosi. A presto.
Massimiliano, Maria Cristina e Gianluca del Bar Centrale di Vasanello (VT)
…non è come un esercizio pubblico, una chiesa …. ma mi sembrava cosa buona che l’iniziativa fosse vista, e poi chissà speriamo ..capita e compresa
siamo agli inizi, se poi qualcuno guarda anche il blog della parrocchia, …capisce che il problema l’abbiamo anche noi sotto casa.
don Filippo Chiaffoni vicario parrocchiale Parrocchia S.Francesco di Paola
Venezia – sestiere di Castello
Questo articolo è già stato letto 3673 volte!