Di Luigi Piazzi - Pala-Fiemme strapieno grande risposta dei valligiani. L’incontro era stato organizzato come una…
Siamo alla prova del 9. Non è in gioco solamente la riapertura del Punto Nascita e i reparti di pediatria, ginecologia e ostetricia.
È soprattutto in gioco la credibilità della politica provinciale e valligiana.
Per un concorso per pediatri valevole per tutti gli ospedali del Trentino avere 9 candidati dei quali 3 con preferenze uniche per Cavalese, 1 candidato senza preferenze e 2 che hanno scelto l’ospedale di Cavalese come terza preferenza è un risultato di per sè eccezionale e certifica l’attrattività del nosocomio di Fiemme.
Non basterà per trovare 4 pediatri e non è un problema perchè, com’è noto, è possibile ricorrere ai pediatri gettonisti che il Ministero accetta ovunque in Italia. L’assessore Zeni si è fatto certificare questa possibilità sia al Palafiemme, dal dott. Iorizzo, sia a Roma in occasione di una delle sue trasferte accompagnate dal Presidente della Comunità di Valle Zanon. Per riaprire sono sufficienti 2 pediatri che, nel caso di una possibile defezione dei candidati al concorso a causa della sospensione dei servizi (come si può immaginare di attirare dei responsabili di impianto di risalita per Passo Rolle?) è comunque possibile che i sindacati abbiano finalmente i margini di manovra necessari per far ruotare 2 pediatri da Trento, da Rovereto o dall’ospedale di Cles (che è sempre rimasto aperto grazie ai gettonisti costantemente presenti in organico).
“I ginecologi non sono e non saranno un problema” è stato affermato più volte agli amministratori di Fiemme, Fassa e Cembra, nel corso degli ultimi 2 anni, dall’assessore Zeni, dal responsabile dipartimentale dott. Tateo e, soprattutto dal direttore generale dott. Bordon. Nel corso degli ultimi 22 mesi, nonostante l’ampia disponibilità, non è stato assunto nessun ginecologo, anzi, è stato accettato il trasferimento di uno dei 3 in forza all’ospedale di Cavalese, riducendoli a 2.
Per rispetto alle loro funzioni e alla loro professionalità non possiamo credere che, dopo aver aspettato più di un anno per espletare il concorso per ginecologi e aver perso 17 dei candidati iscritti al bando, ora si possa accettare che i ginecologi stessi, specializzazione più semplice da reperire rispetto ai pediatri e agli anestesisti, siano diventati un problema. Ne va della credibilità dei gestori del programma di riapertura dei reparti sospesi.
Riapertura che, ricordiamo, è stato imposta da Roma attraverso la deroga accordata nel 2016, è stata approvata dal Consiglio Provinciale di Trento, dal Consiglio della Salute, dalla Conferenza dei Sindaci, dalla Comunità di Valle e voluta con forza e coscienza dalla gente con 14.000 firme raccolte e con l’adesione massiccia di associazioni delle tre Valli, Artigiani, Albergatori e Volontari in primis.
Una battuta sul progetto del nuovo ospedale di Fiemme, Fassa e Cembra.
Il nuovo ospedale è una fonte di rinnovata energia per tutti e un progetto favoloso per il prossimo futuro a condizione che non ci lasciamo nuovamente privare dei servizi essenziali nella realtà socio-sanitaria presente.
Nessuna polemica, quindi, fiducia piena e lucida, ancora una volta, nelle istituzioni alle quali ci appelliamo in qualità di semplici valligiani appesi ad un elicottero che, ad ogni intervento minore dovuto alla sospensione dei servizi, viene privato al resto del Trentino.
È la prova del nove, se la politica esita ancora nel far applicare alla direzione dell’APSS le proprie scelte perderemo anche i due pediatri assunti per Cavalese e avremo la prova che, suo malgrado, l’assessore Zeni non sia riuscito a proteggere il gregge, ma abbia giustificato, ad ogni piè sospinto, il lupo.
Il direttivo di “Parto per Fiemme”.
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