PREDAZZO - Sarà di 140 euro per ciascun «Vicino», come l'anno scorso, la quota delle…
PREDAZZO – Sono stati centoventi i «Vicini» della Regola Feudale di Predazzo che hanno partecipato domenica scorsa alla tradizionale festa di fine estate, organizzata dall’ente storico del paese. Una manifestazione confortata da una splendida giornata di sole e che quindi si è svolta in condizioni ottimali. Alle 10.30, davanti al capitello del «Fol», costruito dalla Regola nel 1683 sul «Pian de Scapin» in onore della Santa Croce e decorato nel 1733 dal pittore don Martino Gabrielli di Moena (il consiglio di amministrazione è tra l’altro in attesa del benestare dei Beni Culturali della Provincia per procedere al restauro), monsignor Valentino Felicetti ha celebrato la messa, preceduta dal saluto del regolano Giacomo Boninsegna . «La Croce – ha detto tra l’altro – è sempre stata il simbolo del Feudo. Essa si trova sui cippi di confine, sugli antichi registri, sul gonfalone della Regola e sull’altare di S. Elena, nella chiesa arcipretale», ricordando, a questo proposito, che «quest’anno ricorre anche il centenario della costruzione del’altare, a cura e spese sempre della regola, opera realizzata dagli scalpellini Pietro Demartin e Francesco Dellagiacoma , mentre la statua è dello scultore Nicolò Morandini (Garnelèti) ». «Il capitello – ha aggiunto monsignor Felicetti all’omelia – era ed è la memoria del valore redentivo della Croce, come quello delle “Roìs” (altra località sul monte Feudo ndr). La Croce è una presenza reale, che ricorda le fatiche, i problemi, le difficoltà, le incognite verso il futuro. Ma sotto di essa c’è anche una parola di speranza, legata alla Risurrezione. La festa di oggi richiama il valore della Croce. Cerchiamo tutti di farne tesoro». Prima della messa, sono stati anche ricordati i «Vicini» defunti nell’ultimo anno: Giuliano Dellagiacoma (Lena), Gianfranco Boninsegna (Bincio), Marco Giacomelli (Pila), Michele Brigadoi (Folet), Francesco Gabrielli (Zaizat), Roberto Boninsegna (Volpin), don Antonio Guadagnini (Leva), Michele Gabrielli (Nain), Natale Dellasega (Avaro), Giacomo Dellagiacoma (Caretin), Wolfango Demartin (Rosso), Fiorenzo Gabrielli (Lopez) e Marco Morandini (Panet) . Finita la cerimonia religiosa, i «Vicini» sono saliti fino al rifugio Passo Feudo, grazie alla disponibilità gratuita degli impianti della Latemar 2200, per il pranzo offerto dalla Regola. Poi, un pomeriggio in allegria, con le canzoni di una volta, accompagnate dalla fisarmonica di Nicolino Gabrielli . Un solo rammarico, per concludere. Per il secondo anno consecutivo, la «Festa del Vicino» si è svolta in concomitanza con la «Desmontegada» delle mucche, creando qualche malumore in paese da parte di chi avrebbe voluto partecipare ad entrambe e che ha dovuto scegliere. Non crediamo sia impresa titanica cercare, in futuro, un accordo, in modo da evitare questa antipatica concomitanza. Gli interessati (il regolano Boninsegna e l’assessore Mauro Morandini ) si sono impegnati a cercare una soluzione condivisa. In fin dei conti, è solo questione di buon senso.
MARIO FELICETTI
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