PREDAZZO. Lo chiamavano “el Lopez”, e così lo ricorderanno anche in Mozambico dove vive sua…
Mettere in tavola più spesso il pesce, non dimenticare qualche manciata di frutta a guscio. Ma, soprattutto, limitare bistecca e filetto. Tutto questo per salvare il cuore e metterlo al riparo da ogni rischio. Lo dice uno studio di Harvard che ha calcolato con precisione la classifica dei cibi amici del muscolo cardiaco. “Ci sono ottime fonti proteiche che non provengono dalle carni rosse”, sottolinea Adam M. Bernstein su Circulation. E difatti, ecco in prima posizione la frutta: ad esempio, basterebbe sgranocchiare ogni giorno una porzione di noci, mandorle o pistacchi (all’incirca 60-70 grammi) per ridurre del 30% la probabilità che il cuore si ammali. Se, invece, dalla cucina esce una volta al giorno un’orata, una spigola o un’altra specialità ittica, i benefici per la circolazione ammontano al 24%. La carne bianca e il pollo in particolare si piazzano al terzo posto: difendono da infarti e ictus con uno scudo del 19%. Infine, anche i latticini a basso contenuto di grassi escono a testa alta: una porzione mette al sicuro il cuore dal 13% dei rischi. Tutti vantaggi che si ottengono riducendo le portate di carne rossa: studiano i dati clinici di 84.000 donne per 26 anni, Bernstein e colleghi hanno calcolato che coloro che avevano mangiato ben due porzioni di carne al giorno, tra hamburger e sughi pronti, si trovavano in zona rossa, con il 30% di probabilità in più di ammalarsi di cuore.
Tanta carne, si dirà, non la consuma nessuno. Eppure, ricordano i ricercatori, uno stile alimentare sregolato non è raro nelle abitudini alimentari degli occidentali. “Non c’è bisogno di mangiare sempre wurstel, hamburger, sughi a base di carne, frutto di carni fresche lavorate e trasformate”. (ASCA)
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