Trentino, un “patto per il legno” per la filiera foresta-legno

Da il 9 ottobre 2009

ff 55 09 legname paneveggio Trentino, un “patto per il legno” per la filiera foresta legnoLa costituzione, entro la fine dell’anno, di una società dei produttori forestali; la definizione di una piattaforma tecnologica provinciale per la filiera foresta-legno; un progetto pluriennale di formazione e di alta formazione per il settore; la messa a punto di un progetto strategico per la filiera: questi alcuni dei progetti ai quali lavorerà, da subito, la Cabina di regia della filiera foresta-legno-energia e contenuti nel Piano d’azione di legislatura 2009-2013, approvato nei giorni scorsi, all’unanimità, da tutte le componenti e attori della filiera e presentato oggi in una conferenza stampa. Un piano che si configura come un vero e proprio “patto per il legno” che riconosca l’importanza strategica di questa risorsa naturale. Soddisfazione per l’approvazione del Piano d’azione è stata espressa dal presidente della Provincia Dellai: “Per la prima volta siamo riusciti a costruire un’ipotetica filiera ed a fare un ragionamento con un orientamento alla concretezza. Il progetto di filiera foresta-legno va considerato come uno sui quali possiamo pensare di fondare anche l’uscita dalla crisi”.

La cabina di regia – ha ricordato il presidente Dellai – era stata costituita per dare un profilo di sistema a molte azioni, sapendo che si tratta di recuperare il senso di un disegno generale e cercare di capire come ciascuna parte può intervenire. Siamo nella condizione di poter passare alla concretezza delle azioni in un quadro di sintesi e di sinergia”.

Il Piano, che nasce dai contributi forniti dai componenti dell’apposito gruppo di lavoro istituito dalla Cabina di regia e che è stato illustrato da Romano Masè, dirigente generale del Dipartimento Risorse Forestali e montane, definisce una serie di azioni prioritarie “concrete e misurabili” per fare del legno trentino, partendo dalla gestione delle foreste per arrivare alla produzione di legname fino al suo utilizzo nel campo della nuova edilizia sostenibile, un sistema di eccellenza destinato a diventare un punto di riferimento non solo in campo nazionale ma europeo.
Il punto di partenza è rappresentato dalle criticità generali che caratterizzano un settore che produce circa il 6 per cento del Pil provinciale: la difficoltà a “fare sistema” e le modeste dimensioni delle imprese forestali rispetto al mercato, gli elevati costi di produzione e la limitata disponibilità della materia prima locale, vincoli amministrativi e burocratici, una commercializzazione inadeguata e poco orientata al mercato, lo scarso raccordo tra i sistemi locali forestale e del legno (il legno trentino non “arriva” alla seconda lavorazione), tra le varie aziende e tra tutti i soggetti della filiera.
Criticità, queste, che si sommano alla mancanza di una politica integrata di marketing mirato, ad incentivi non ancora sufficientemente premianti per stimolare l’uso del legno, in particolare di quello certificato, alla scarsità di professionalità specialistiche ma anche di produzioni di semilavorati a valore aggiunto, alla ancora modesta attenzione riservata allo sviluppo tecnologico e all’innovazione.
Quali le possibili soluzioni? Il Piano d’azione ne individua una decina:
- l’aggregazione tra i proprietari forestali, tra le aziende e, più in generale, tra tutti i soggetti della filiera e tra questi, la collettività e il territorio per un “Patto per il legno”;
- proseguire gli investimenti in innovazione e meccanizzazione e nella formazione, ricercando nuovi modelli organizzativi sulla scorta di quanto già avviene per il settore agricolo (consulenza e assistenza tecnica, vantaggi fiscali, equiparazione delle imprese di utilizzazione boschiva agli imprenditopri agricoli professionali);
- vendita di prodotti e servizi il più vicino possibile all’utilizzatore finale e utilizzo della certificazione PEFC nei bandi di gara per gli appalti pubblici;
- definizione di una Piattaforma Tecnologica provinciale per la filiera finalizzata ad assicurare un approccio integrato alla ricerca di settore e capace di favorire innovazione e sviluppo in particolare nei settori “emergenti” (Case Legno Trentino);
- sviluppo di un Progetto pluriennale di formazione e di alta formazione rivolto a professionisti e progettisti del settore;
- promozione di un Progetto generale di marketing orientato sulla qualità del processo e del prodotto con un marchio identificativo che riassuma i tre valori già riconosciuti al brand locale: sostenibilità, identità alpina e affidabilità di sistema;
- messa a punto di un Progetto strategico per la filiera, a partire dai progetti industriali nei settori trainanti dell’edilizia sostenibile, energia rinnovabile e imballaggi per l’agro-alimentare;
- completare il processo relativo al brand “Case Legno Trentino”, iniziativa, promossa dalla Provincia, di coordinamento organico tra tutte le iniziative di settore;
- assicurare sostegno al settore dell’imballaggio;
- favorire l’utilizzo delle biomasse di provenienza locale nei progetti relativi al settore dell’energia; sviluppare i settori di nicchia (rivestimenti, mobili, pannelli).

Il Piano, come detto, individua una serie di priorità, indicando soggetti e scadenze temporali. Entro dicembre, ad esempio, si intende attivare la nascita di una società del produttori forestali ed entro la primavera 2010 la Piattaforma tecnologica e la definizione di un progetto pluriennale di formazione e di alta formazione.

“La cabina di regia – ha commentato l’assessore all’industria e artigianato Alessandro Olivi – rappresenta il punto di partenza dal quale verranno sviluppate una serie di iniziative. Un punto di partenza importante perché fa proprie una serie di criticità, ponendo però anche alcuni asset strategici di lavoro. Il pregio del Piano è la condivisione e la collaborazione tra i vari settori”.
“E’ uno strumento che diventa anche un’opportunità per fare sistema, la parola chiave di tutto il Piano” ha spiegato Masè – Al di là dei contenuti, va detto che è stato messo in campo uno spirito di squadra dove tutti sono riusciti ad andare oltre i propri interessi particolari per valorizzare tutta la filiera nell’insieme. Il Trentino è un territorio forestale e il legno rappresenta una risorsa naturale e rinnovabile che va assolutamente valorizzata”.

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Ufficio Stampa Provincia di Trento 
 

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