Gli atti commessi venerdì sera sono atti di guerra. Costituiscono un'aggressione contro i nostri valori…
Dietro la canzone c’è una storia vera di una Camilla che vive a Carbonia, ha 19 anni, era colpita da una epatite autoimmune che non perdona e quando aveva 15 anni poté “rivivere” con un trapianto di fegato da un ragazzo coinvolto in un incidente stradale. “Ho saputo di Alessio, il mio donatore, il giorno dopo il trapianto. Ho pianto perchè aveva la mia stessa età e meritava anche lui di vivere: ho deciso di farti vivere con me, Alessio. E’ stato difficile accettare il fatto che una giovane persona stava per cedermi le sue ali, ma tu sai, caro Alessio, che sin dal primo istante ho promesso di vivere anche per te. Grazie all’incredibile gesto di solidarietà che è la donazione degli organi, oggi sono tornata ad essere spensierata come quando ero bambina, ho scampato la morte grazie a chi ha scelto di non seppellire gli organi di un angelo, ma di farlo vivere in qualcuno che se ne stava andando”. Altre parole della canzone: “Un angelo al suolo dà a me le ali sue / adesso volo e vivo per due”.
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