Dal Congo, Suor Delia Guadagnini di Predazzo: Storie di persone comuni, che rendono più bello il mondo.

Da il 26 marzo 2009

delia e jean marie.thumbnail Dal Congo, Suor Delia Guadagnini di Predazzo: Storie di persone comuni, che rendono più bello il mondo.LA VITA E’ DURA, MA ….Ecco alcune storie di persone comuni, che costruiscono il mondo con il sudore della loro fronte e che rendono più bello il mondo. Ve le regalo, vi faranno del bene. Delia 

Pierre, cantonierePierre Cimanuka è il nostro “stradino”. Un uomo di 34 anni, robusto, quadrato, non bello, timido e buono. Convive con Letizia ed ha due bambini. Per sposarsi in comune o in chiesa, è tenuto a pagare la dote ai genitori della moglie. Arriva alle sette e mezzo del mattino, prende piccone e badile, aggiusta la strada, che dalla parrocchia porta in basso, in città. La via non è affatto privata. Tutti del quartiere transitano, tutti concorrono a formare migliaia e migliaia di cunette di fango, e, con il passare dei giorni, la rendono inagibile. Ma nessuno, autorità o privato, pedone o autista, ha l’iniziativa di darsi da fare per la sua manutenzione.  Pierre, pagato dalla parrocchia, pazientemente, aggiusta alla meglio, ogni giorno, circa cinque metri di carreggiata.  Lavora fino a mezzogiorno, nel pomeriggio cambia attività. Trasporta sacchi di 50, 70 o 100 kg, dal magazzino al negozio di un commerciante.  Guadagna 100 franchi congolesi per ogni andata e ritorno… Con la paga mensile del mattino e il lavoro a cottimo del pomeriggio, Pierre mantiene la sua famiglia e spera, ben presto, di celebrare il suo matrimonio con Letizia.  

Lea, commercianteMadre di 6 figli, vende tessuti al mercato di Kadutu. Alla sua età, conserva la bellezza di donna africana, che certamente era affascinante nei suoi verdi anni. Il marito è deceduto in un incidente sulla strada di Uvira, nell’anno 2000. Lea, il suo nome, sostiene la famiglia. Va al mercato le dieci del mattino e rientra a casa alle 17.00 del pomeriggio.  Custodisce la sua mercanzia in una grande cassa, nell’interno di un hangar coperto e sorvegliato.  Alla fine del mese di maggio del 2005, con il saccheggio dei soldati, ha perduto tutto. La comunità l’ha aiutata a ricominciare.Lea ritrova i suoi figli la sera, per il pasto comune alle 19.30. Tutti e sei studiano. La prima, di 21 anni, e l’ultima, di 7, sono ragazze e hanno quattro fratelli. Per procurare il cibo quotidiano alla famiglia, sono necessari sette dollari il giorno. Il menu non varia molto: riso o polenta di manioca, fagioli o pesce minuto, salsa di erbe… La scuola in Congo non è gratuita, è a carico dello studente e… costa. Non sempre gli affari vanno a gonfie vele. Quando il commercio non funziona, Lea non vende, non guadagna. Si fa prestare i soldi, e allora succedono i guai dell’indebitamento…  Donna dinamica e attiva, è stata scelta come responsabile delle mamme nella sua comunità, lettrice in parrocchia, segretaria del gruppo vedove, donatrice di sangue… Si distingue nella lettura della Parola di Dio per una voce chiara, forte e sicura, qualità che risuonano anche nella sua vita.   

Sordo-muti laboriosiA pochi passi dalla Parrocchia di  Mater Dei, due locali sono affittati da un gruppo di sordo-muti. Uno è occupato da un laboratorio e l’altro da una modesta falegnameria per apprendisti. L’atelier confeziona bamboline, oggetti vari per souvenir e tute per lavoro. La falegnameria è scuola per principianti e, nello stesso tempo, realizza semplici mobili per casa.  Nel 2005, circa 25 sordo-muti hanno dato inizio a questa giovane associazione. Presidente, interprete, ed assistente sociale è Giovenale Sikumingi. Sposato, con cinque figli, è l’unico del gruppo senza problemi all’udito. Vicepresidente e tesoriera è Mapendo Claudine, giovane, sorridente, simpatica. Quando parla, rompe un po’ l’incanto con la sua voce rude e a scatti. Preferisce esprimersi con segni attraverso Giovenale, che interpreta fedelmente lei e me.Chiedo loro di procurarmi 85 bamboline, per un piccolo dono agli invitati ad un matrimonio in Italia… e ne spedisco subito una parte. Al loro arrivo nel nostro bel paese, sono accolte con gioia. Così mi scrivono: “25 bamboline di Bukavu sbucano (dal pacco postale) una dopo l’altra … con cestini, fasci di legna, vestiti coloratissimi, acconciature strepitose  e con … i loro bravi bambini che hanno affrontato questo lungo viaggio!” 

Deo e Agnese… Sono due fidanzati, seguono le istruzioni e organizzano il loro matrimonio per il mese di luglio. Deogratias è commerciante e viaggia molto. Parte da Uvira e con il battello, sul lago Tanganika, va a Kalemie. Porta cartoni di pantaloni, di camicie e di vestiti usati e ritorna con sacchi di pesce secco. Il viaggio dura 24 ore ed è, a volte, pericoloso di notte per tempeste improvvise.  A piedi cammina per settimane, con un piccolo gruppo di amici. Parte da Uvira, sale su alte montagne, raggiunge Minembwe, scende nella pianura di Nakiliza e di Salamabila… La merce arriva a destinazione per mezzo di un aereo privato. Deo, al ritorno, porta con se materie di valore. In città vende l’oro per 20 $ il grammo e il coltan per 6,50 $ il kg.

Agnese, mentre Deo mi racconta la sua vita, tace. Guarda lo sposo, che ama. Ricorda il primo loro incontro, quando è andata da lui nel 2005, per l’acquisto di una stoffa africana. Pensa al futuro, alla solitudine di tante separazioni, ai bambini che nasceranno in assenza del padre e ad un possibile viaggio senza ritorno. 

delia e jean marie.thumbnail Dal Congo, Suor Delia Guadagnini di Predazzo: Storie di persone comuni, che rendono più bello il mondo.

Ecco una foto con Jean Marie, giovane catechista morto
l’anno scorso a causa di una grave distrofia muscolare. Ha
dato una grande testimonianza di fede, lui e la sua
famiglia. Buona giornata. Delia
 

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