Per la 34° edizione del Giro del Trentino, in programma dal 20 al…
Il Trentino torna a rivestire un ruolo di primo piano nel Giro d’Italia di ciclismo che prenderà il via la prossima primavera e che è stato ufficialmente presentato ieri. Il 22 maggio (quindicesima frazione) la nostra provincia sarà teatro della tappa più dura, con l’arrivo in val di Fassa, con oltre 5mila metri di dislivello. I corridori dovranno affrontare tre salite terribili: la Forcella Cibiana, il passo Giau e il Passo Fedaia.
Tante montagne, 25 chilometri disterrato, l’ascesa sull’Etna, la salita chiave del Gardeccia emolti “luoghi della memoria” significativi nella storiad’Italia. Ecco il Giro 2011, svelato al Teatro Carignano diTorino, mai come questa volta spettacolare, impegnativo e selettivo, disegnato per celebrare i 150 anni dell’Unitàd’Italia. La corsa rosa toccherà 17 regioni su venti (escluse Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta) e 500 comuni, in 21 tappe per complessivi 3.496 chilometri. L’unico sconfinamento sarà in Austria per l’arrivo al Grossglockner.
L’edizione numero 94 partirà il 7 maggio, con la cronosquadre da Venaria Reale a Torino per rendere omaggio al capoluogo piemontese prima capitale d’Italia, nel weekend in cui si svolgerà l’adunata nazionale degli alpini. La seconda tappa arriverà a Parma nella “Giornata della bicicletta”, la terza (occhio nel finale al Passo del Bocco) prenderà il via da Reggio Emilia, la città dove è nato il tricolore. Altro “luogo della memoria” è Quarto dei Mille, teatro della partenza della spedizione di Garibaldi e della quarta frazione (chiusura a Livorno), che anticiperà il primo momento significativo del Giro. La tappa numero 5 Piombino-Orvieto vivrà infatti il clou nello sterrato tra San Casciano Bagni e Croce di Fighine.
Si comincia poi a fare sul serio. Dopo la Orvieto-Fiuggi Terme (sesta tappa), ecco il primo arrivo in salita a Montevergine di Mercogliano nell’Avellinese, in una tappa, la settima, di soli 100 chilometri ma impegnativa nell’ascesa finale di 17. Trasferimento quindi in Calabria con l’arrivo per velocisti a Tropea, prima del grande appuntamento di domenica 15 maggio, in cui si celebrerà l’autonomia della Sicilia, con la Messina-Etna (tappa 9) e l’ascesa del vulcano che torna dopo vent’anni. «È il Mont Ventoux del Sud» commenta orgoglioso Angelo Zomegnan, direttore del Giro.
Si chiude così la prima settimana di corsa e, dopo un giorno di riposo, si riprende con la Termoli-Teramo, per poi arrivare a Castelfidardo e Ravenna, tre tappe soft che anticipano il fine settimana terribile che completa la seconda settimana. Sono i tre giorni – da venerdì 20 a domenica 22 maggio – delle grandi montagne che potrebbero già decidere la corsa e che si aprono con l’arrivo al Grossglockner in Austria (tappa 13) e proseguono con le massacranti salite del Monte Crostis (pendenze del 18%) e del Monte Zoncolan (si arriva al 22%). La quindicesima frazione è la più impegnativa con 5mila metri di dislivello: i corridori partiranno da Conegliano e arriveranno a Gardeccia-Val di Fassa,affrontando la Forcella Cibiana, il passo Giau (Cima Coppi a 2.236 metri) e il Passo Fedaia. Si giunge così alla terza settimana di corsa che si apre con la crono scalata di 12,1 chilometri da Belluno a Nevegal (con punte al 14% nel finale). Quindi la tappa più lunga del Giro, la 17: Feltre-Sondrio di 246 chilometri, con il passo del Tonale e l’Aprica. Dopo l’arrivo a San Pellegrino Terme, il gran finale: traguardo a Macugnaga (tappa 19) e, il giorno dopo, la Verbania-Sestriere, con il ritorno del Colle delle Finestre a quota 2.178 metri d’altezza. Conclusione domenica 29 maggio con la cronometro di Milano, che incoronerà il vincitore in Piazza Duomo. Tra i candidati al successo finale c’è Vincenzo Nibali, fresco vincitore della Vuelta di Spagna. «È un Giro perfetto per le mie caratteristiche – spiega il corridore siciliano della Liquigas, compagno di squadra di Ivan Basso, trionfatore dell’edizione 2010 – l’unica incognita è costituita dai lunghi trasferimenti, per i quali i capitani si attrezzeranno con gli elicotteri. Dopo il terzo posto di quest’anno ed il successo alla Vuelta, posso partire di diritto tra i favoriti».
Soddisfatto anche il veneto della Bmc Alessandro Ballan: «Ci sono tante tappe miste, spero di avere l’occasione di inserirmi in fughe da lontano. Sarà un bel giro. Ce n’è per tutti: scalatori, passisti, cronomen e velocisti». Ma lo sprinter Alessandro Petacchi della Lampre storce un po’ il naso per la durezza delle salite: «Per me sarà durissima – avverte – meno per gente come Nibali e Scarponi. Ma è inutile lamentarsi, il Giro è questo. E poi sette volate sono abbastanza, sarà un bel giro anche per noi sprinter».
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