FAMIGLIA:ALEMANNO,QUOZIENTE FAMILIARE SIA BASE RIFORMA FISCO(ANSA) - PARMA, 21 MAG - "Da Parma arriva un…
Gli atti commessi venerdì sera sono atti di guerra. Costituiscono un’aggressione contro i nostri valori , i nostri giovani, il nostro stile di vita, perchè siamo la patria dei diritti dell’uomo” Così il presidente francese Hollande di fronte alle Camere riunite a Versailles.
La guerra nel discorso comune: gli adolescenti la temono, gli adulti la demonizzano, gli anziani se la ricordano. Ma questa sarebbe diversa
L’ipotesi che possa scoppiare una terza guerra mondiale dalle dimensioni devastanti, sta entrando negli animi della gente di prepotenza dopo il bombardamento francese di ieri sera su Raqqa. Ormai è un dato di fatto: nessuno si sente più al sicuro.
E si leggono sui social anche le preoccupazioni dei genitori: “Cosa dobbiamo dire ai nostri figli?”; “Mio figlio non vuole che io vada al lavoro o fuori a cena…”, scrivono dai diversi profili.
La vera paura nasce proprio da questo: non riuscire più ad affrontare la normale vita quotidana con serenità. Unita all’incapacità di gestire le proprie paure. Ne è un esempio il panico che si è scatenato ieri per lo scoppio di un petardo a Place de la Republique.
Non a caso, sui social, da un paio di giorni vengono venduti biglietti per concerti/opere o manifestazioni a prezzi irrisori.
E si leggono, sui profili degli adolescenti, cambi di programmi e di abitudini: “Piuttosto di prendere la metropolitana, mi sveglio un’ora prima e vado in autobus a scuola” e ancora “No ragazzi non troviamoci in Duomo: piuttosto in un luogo meno conosciuto”.
Tutti questi sono segnali preoccupanti perché abbiamo la coscienza di avere di fronte un nemico invisibile, quello che sta spaventando di più è che gli autori delle stragi fossero dei cittadini francesi.
“Dobbiamo essere ben attenti a non farci dominare dalla paura, quello che vogliono i terroristi è seminare il terrore”. Naturalmente sarà necessario “mettere in campo tutte le misure di attenzione. Ma non dobbiamo farci terrorizzare e dobbiamo continuare a vivere con il coraggio della pace”.
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