Quando Dio creò il Papà. 19 marzo Festa del Papà – video -

Da il 18 marzo 2009

papa e bimbo Quando Dio creò il Papà. 19 marzo Festa del Papà   video  QUANDO DIO CREO’ IL PAPA’

Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta. Una angelo che svolazzava  sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito. Dio si girò e l’angelo “scoperto” arrossendo gli chiese “Cosa stai disegnando?”. Dio rispose “Questo è un grande progetto”. L’angelo annuì e chiese “Che nome gli hai dato?”.

“L’ho chiamato papà” rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà sul foglio.

“Papà….” pronunciò l’angelo “E a cosa servirebbe un papà?” chiese l’angioletto accarezzandosi le piume di un’ala. “Un papà” spiegò Dio “Serve per dare aiuto ai propri figli, saprà incoraggiarli nei momenti difficili, saprà coccolarli quando si sentono tristi, giocherà con loro quando tornerà dal lavoro, saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no.” Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento. L’angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando.

“Stai ancora lavorando al progetto del papà?” chiese curioso.

“Sì” rispose Dio con voce dolce e calma “Richiede tempo”.

L’angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse “Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?”

Dio abbozzando un sorriso rispose: “E’ della grandezza giusta per farli sentire protetti e incutere quel po’ di timore perchè non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi”.

L’ angelo proseguì con un’altra domanda: “Non sono troppo grosse quelle mani?”.

“No”, rispose Dio continuando il suo disegno “Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro”.

“E quelli sono i suoi occhi?” chiese ancora l’angioletto indicandoli sul disegno.

“Esatto”, rispose Dio “Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti”.

L’angelo storse il nasino e aggiunse “Non ti sembrano un po’ troppo severi?”.

“Guardali meglio” rispose Dio.

Fu allora che l’angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino.

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[youtube OJ9CcsuK13Q]

Gianni Morandi canta “Sei forte papà”
Disegni animati di Riccardo Mazzoli

Apologia del padre moderno

Non più padri padroni. Non più lo spauracchio dei bimbi discoli e monelli (se non fai il bravo lo dico a papà). Non più figure da venerare con timore reverenziale. Quello che i padri di oggi hanno perso in termini di autorità, lo hanno guadagnato in fatto di umanità e attenzione verso le reali esigenze dei figli.
Sono i papà moderni. Che hanno saputo fare di necessità virtù imparando, all’occorrenza, a sostituirsi alla figura materna, sempre più spesso divisa tra famiglia e lavoro. Eh sì. Perché in una società in cui anche le mamme lavorano come, se non di più, dei papà (per scelta o economia), anche loro sono stati “costretti” a rimboccarsi le maniche e ad acquisire competenze in fatto di pappe e pannolini, compiti e feste di compleanno, abitini e tutine. E chi più ne ha più ne metta.

Così, non è raro all’uscita dall’asilo o dalla scuola, in ludoteca o casa del compagno che ha organizzato la festa di compleanno, incontrarli, premurosi e attenti, pronti a scambiare pareri e opinioni sull’educazione dei pargoli, sul loro intrattenimento, sul tempo libero, i giochi, i problemi….
Meno severi dei padri di una volta, indubbiamente meno capaci di alzare la voce e “farsi rispettare”, hanno imparato, però, col tempo a prendersi veramente cura dei loro figli, riuscendo a instaurare con loro un rapporto di dialogo e confronto e di reale conoscenza reciproca.
 

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