In occasione della dodicesima Giornata Internazionale delle Persone con Sindrome di Down, riconosciuta dall’ONU e…
L’iniziativa di dedicare una giornata internazionale all’acqua (World Water Day) nasce nel 1992 nell’ambito della conferenza su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro di quell’anno delle Nazioni Unite. Il prossimo 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua 2011 e le Nazioni Unite invitano i paesi membri a dedicare all’evento tutta una serie di attività informative e concrete sul problema acqua che, non a torto, viene ormai definita l’oro blu.
Un miliardo e cento milioni di persone, più o meno un sesto della popolazione mondiale, non hanno accesso ad acqua sicura e 2 miliardi e 400 milioni, ossia il 40 per cento della popolazione del pianeta, non dispongono di impianti igienici adeguati. Si stima che acqua non potabile e impianti igienici inadeguati siano all’origine dell’80 per cento di tutte le malattie presenti nei paesi in via di sviluppo. Donne e bambine tendono a soffrire maggiormente a causa della mancanza di impianti igienici.
Lo sciacquone della toilette in un paese occidentale impiega una quantità d’acqua equivalente a quella che, nel mondo in via di sviluppo, una persona media impiega per lavare, bere, pulire e cucinare nell’arco di un’intera giornata. Nel corso del secolo scorso l’uso dell’acqua è aumentato del doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione.
Il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Asia meridionale soffrono di carenze idriche croniche. Nei paesi in via di sviluppo fino al 90 per cento delle acque reflue viene scaricato senza subire alcun genere di trattamento.
Il pompaggio intensivo delle acque freatiche per ricavare acqua da bere e per l’irrigazione ha fatto sì che in numerose regioni i livelli dell’acqua siano diminuiti di decine di metri, costringendo le persone a bere acqua di qualità scadente.
Nei Paesi in via di sviluppo le perdite di acqua causate da dispersioni, allacci illegali e sprechi ammontano a circa il 50 per cento dell’acqua da bere e al 60 per cento dell’acqua irrigua.
Nel corso degli anni ’90 le inondazioni hanno interessato più del 75 per cento di tutte le persone colpite da disastri naturali, causando più del 33 per cento del totale dei costi stimati per i disastri naturali.
Sono tutti buoni motivi per prestare attenzione a questa preziosa fonte di vita e a dedicarvi una serie riflessione per un suo uso consapevole e rispettoso dell’ambiente.
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