A settembre la riapertura del Punto Nascita di Cavalese

Da il 17 maggio 2017
martin luther king

La RIAPERTURA DEI SERVIZI ANNESSI PER TUTTI E DEL PUNTO NASCITA STESSO è annunciata per SETTEMBRE 2017.
Gli atti concreti posti in atto (come i concorsi e le nomine dei professionisti) confermano questo annuncio.

Considerate tutte le opzioni, compresa la richiesta di dimissioni con manifestazioni su Trento che sposterebbero ancora di alcuni mesi le decisioni politiche, ci sembra inevitabile accettare queste tempistiche SOTTOLINEANDO CHE SONO COMUNQUE LONTANE DALLE NECESSITÀ ATTUALI DEI VALLIGIANI e delle decine di migliaia di turisti che saranno ospiti sulle nostre montagne senza poter accedere ad alcuni dei servizi sanitari essenziali per una zona turistica di qualità.

Ma sottolineare le mancanze ha un senso solo se vengono proposte delle soluzioni… e quindi quali sono le azioni di “Parto per Fiemme” per accompagnare l’iter di riapertura?

- Mantenere i contatti con i professionisti interessati, aggiornarli regolarmente sulla situazione reale (sembra incredibile, ma spesso ricevono le informazioni relative alla loro assunzione o sui tempi di riapertura dalla stampa locale online…).

- Facilitare ai professionisti le pratiche di ricerca di alloggio, di trasloco e l’accoglienza dell’eventuale famiglia nelle varie strutture, scolastiche e non.

- Ridurre al lumicino i contatti con i politici locali e provinciali su questo dossier perché, nonostante le sollecitazioni e l’impegno politico talvolta bipartisan, i risultati raggiunti non giustificano uno sforzo sproporzionato dell’associazione “Parto per Fiemme” in questo senso. L’impotenza della politica a fronte delle lentezze o delle politiche interne all’Azienda Sanitaria Trentina dovrebbe essere, a nostro avviso, un tema prioritario da trattare ben prima della prossime elezioni provinciali, nelle quali il rischio di vedere i candidati cedere a priori alle lobby di una parte dei medici è più che mai palpabile. Ma questo passaggio politico (e istituzionale) NON può essere svolto da un’associazione. Ricordiamo che, a tutt’oggi, a parte l’apertura recente di due dei concorsi necessari alla riapertura, nessun altro punto proposto dagli amministratori locali (come l’ampliamento dell’orario settimanale del pediatra o la reperibilità notturna del ginecologo) è stato soddisfatto dall’APSS.

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- Collaborare con chiunque (privati, amministratori e politici compresi) voglia aiutare nel ristabilire i servizi e la dignità socio-sanitaria nelle nostre Valli per i reparti da noi seguiti (pediatria e ginecologia ostetricia). Non vi sono dubbi sul fatto che anche altri reparti necessitano di attenzioni e miglioramenti, ma abbiamo limiti oggettivi di tempo e i responsabili dei reparti conoscono i referenti istituzionali che sanno come muoversi.

- Preparare le condizioni per rilanciare l’accoglienza delle partorienti e delle loro famiglie lungo tutto l’anno 2018. Abbiamo subìto gli attacchi del direttor Bordon nei primi mesi del 2017 che ha costantemente asserito come, nel 2016, gli 80 parti avvenuti a Cavalese non giustifichino il mantenimento della struttura… dimenticando volontariamente che gli 80 parti sono avvenuti in 80 GIORNI DI EFFETTIVA APERTURA NEL 2016 e che, quindi, la fedeltà delle famiglie di Fiemme, Fassa e Cembra al Punto Nascita di Cavalese NON È IN DISCUSSIONE! A fine 2018 avranno luogo le elezioni provinciali e, considerata la popolarità di Donata Borgonovo Re nelle città trentine e la sua propensione a portare a termine i suoi progetti anche contro la volontà del ministero di Roma, del Consiglio Provinciale di Trento e della gente, sarà fondamentale avvicinarsi quanto più possibile alla soglia dei 500 parti (Ciò garantirebbe anche il buon funzionamento dei reparti di pediatria e ginecologia. Su questo obiettivo, delicato, ma possibile da raggiungere, torneremo in una nuova comunicazione).

In conclusione vorremmo sottolineare come, di fatto, sia stata la caparbietà di alcuni politici, la professionalità e l’umanità di chi sta resistendo nei reparti, la disponibilità di medici d’eccezione e…. la mobilitazione della gente a fare la differenza e su questo forse andrebbe fatta una riflessione più ampia.

È possibile avvicinarsi più costruttivamente alla “cosa pubblica” senza dover fondare né partiti, né movimenti perché vi è modo di allertare costruttivamente l’opinione pubblica sui dossier più vitali senza delegare sempre tutto alla classe politica che, come abbiamo visto, in alcuni casi è sottomessa a ritmi e decisioni puramente burocratiche o aziendali (anche in questo caso non è una critica, è un dato di fatto: 22 mesi per riorganizzare tre reparti con una deroga da Roma già ottenuta sono la prova che, nonostante li statuto di Provincia Autonoma, non abbiamo l’efficacia necessaria).

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Siamo gente in grado di fare prodigi grazie al volontariato, ma non abbiamo l’abitudine e, spesso, “non vogliamo disturbare le istituzioni per rispetto e educazione”. Va considerato però che ci stiamo avvicinando sempre più a sfide epocali, basti pensare alla sanità, all’educazione, all’evoluzione del mondo del lavoro, alla diminuzione delle risorse pubbliche e a questo tentativo di centralizzare servizi e rabbia trasformando anche i rapporti umani. Trento somiglia sempre più a Roma e le Valli, depauperate, rischiano di veder crescere la frustrazione e la diffidenza relazionale che troviamo a Trento.

Per sviluppare la fiducia e l’efficacia necessarie in tutti i settori va considerata la possibilità di “occuparci un po’ tutti, in qualità di semplici volontari, con rispetto ed educazione propositive, dell’orticello di tutti quando questo rischia di sparire a causa delle decisioni senza buon senso (e senza cuore) di pochi”.

Concretamente, su questo dossier, chiediamo nuovamente ai nostri amministratori locali e provinciali di far rispettare all’Azienda Sanitaria gli impegni presi dimostrando che non accettiamo la logica dei risultati i
ottenuti sulla carta e invisibili nella realtà dei reparti essenziali per tutti.

Alessandro Arici
e il direttivo di “Parto per Fiemme”.

Per qualsiasi informazione complementare non esitate a sollecitarci.

P.S. La riflessione di Martin Luther King ci è stata proposta da uno dei professionisti che ha scelto di venire a lavorare all’ospedale di Cavalese nonostante le difficoltà che sappiamo e le molte altre proposte ricevute altrove.

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