Sabato 11 novembre 2017 a Predazzo, i fuochi di San Martino uniti al suono dei campanacci…
La magia sottile di queste antiche, misteriose occasioni rituali è il filo conduttore dell’allestimento, ideato dall’architetto Franco Didoné in stretta collaborazione con il direttore Giovanni Kezich e con lo staff di conservazione del Museo. Così, percorrendo le sale, il visitatore è posto nella condizione di poter avvicinare lo spirito dei riti che punteggiano l’inverno trentino, osservandone i protagonisti, scrutandone i dettagli dei ricchi costumi, ammirando la sapiente maestria dell’intaglio delle maschere in legno…
Un’adeguata rappresentazione di realtà così inafferrabili necessitava di soluzioni scenografiche adeguate. Così, in un ambiente completamente oscurato, dalla forte connotazione teatrale, si è voluto realizzare un grande diorama: uno strumento classico della museografia scientifica qui utilizzato in chiave etnografica.
Questo, si è fatto servendosi delle nuove potenzialità offerte dalla ripresa fotografica in 3D, e coinvolgendo personalmente gli stessi protagonisti dei riti: gli scampanatori di San Martino da Predazzo, San Nicolò l’angelo e i diàoi da Pozza di Fassa, Santa Lucia da Levico e Brentonico, i Tre Re da Canazei, le maschere del carnevale della val di Fassa da Soraga, i lachè di Romeno, e i «coscritti» del trato marzo di Grumes. Nella sezione, attraverso gli oggetti delle collezioni del Museo sono inoltre documentate le mascherate di Valda, di Valfloriana, di Coredo, della val dei Mòcheni, di Varignano.
Al piccolo “Cinema Amba Aradam”, allestito nella seconda sala, comodamente seduti sulle poltroncine del vecchio Teatro Zandonai, sarà possibile consultare il ricco materiale filmico che il Museo ha raccolto nel Trentino e in tutta Europa, grazie all’impegno decennale del pluripremiato documentarista roveretano Michele Trentini. Al progetto Carnival King of Europe è dedicata una vetrina ricca di cimeli raccolti nel corso della ricerca, e nella quale fa bella mostra di sé il Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Award 2017.
Per l’inaugurazione delle due nuove sale, che costituiscono un accrescimento molto significativo della qualità dell’offerta museografica, il Museo ha invitato tutti i figuranti in costume che hanno collaborato all’allestimento.
Al brindisi con i tradizionali gròstoli, erano presenti inoltre tutte le qualificate maestranze che sono state coinvolte nel lavoro di allestimento stesso: Franco Didoné autore del progetto, l’artista Gigi Giovanazzi autore del grande diorama, la pittrice Gabriella Gasperini per le scenografie di sala, Interline di Lavis per le soluzioni informatiche, lo Studio B4 per la comunicazione, Albert Kofler per la carpenteria, oltre naturalmente allo staff del Museo, che si è prodigato per il buon fine della realizzazione.
Tante persone interessate hanno dunque riempito ieri le sale e la corte del Museo per vedere la rinnovata sezione “I riti dell’anno”! Ma i più curiosi erano sicuramente coloro che sono rappresentati in sala dalle loro foto 3D. Eccoli negli scatti di Niccolò Caranti
La nuova sezione del Museo “I riti dell’anno” si avvale della fotografia 3D, utilizzata nel contesto di un grande diorama etnografico, versione aggiornata di uno degli strumenti più classici della museografia scientifica.
I protagonisti delle mascherate trentine sono stati ritratti da una speciale macchina fotografica, con cui sono state stampate quasi 40 “statuette” in gesso che li ritraggono fedelmente.
Ecco qualche scatto del momento in cui sono state fatte le foto 3D ai ragazzi che interpretano il carnevale fassano, del Grop folk de Soraga
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