Il 27, 28 e 29 marzo tornano le Uova dell’AIL in 3.700 piazze italiane.

Da il 26 marzo 2009

tab alto 02 Il 27, 28 e 29 marzo tornano le Uova dell’AIL in 3.700 piazze italiane.Per tre giorni c’è un dolce appuntamento, con un contributo minimo di 12 euro si sostengono i progetti dell’AIL.

 La manifestazione è nata nel 1994 come esperimento a Roma. Si cercava di trovare un’altra grande mobilitazione – oltre a quella già affermata delle Stelle di Natale – per incrementare le iniziative sia della ricerca che della migliore assistenza ai malati.

Abbiamo provato: ci siamo messi a cercare un artigiano che ci fornisse a un prezzo “politico” le uova di cioccolato, abbiamo contattato i volontari e abbiamo chiesto loro gli straordinari. Abbiamo chiesto le autorizzazioni per le piazze e abbiamo cominciato con poco. Ma già dal primo anno si capì che avremmo avuto successo. Dalle poche migliaia di uova offerte all’inizio siamo arrivati a diverse centinaia di migliaia di pezzi distribuiti. Siamo partiti con poche città e appena 300 piazze per arrivare a quasi tutti i capoluoghi e a diverse migliaia di piazze.   
 
 
La manifestazione, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, ha permesso di raccogliere in tutti questi anni i fondi per finanziare i progetti di assistenza e di ricerca di alto valore scientifico e sociale, ha cercato di agevolare il lavoro dei medici mirando ad un miglioramento effettivo delle cure, ha collaborato al servizio di assistenza domiciliare per offrire ai pazienti le cure necessarie nel loro ambiente familiare, ha continuato a lavorare per la realizzazione delle “Case AIL” nei pressi dei maggiori centri di ematologia, per permettere ai pazienti che vivono lontano di affrontare i lunghi periodi di cure assistiti dai familiari.
Ogni piccolo passo che la ricerca effettua è merito di un piccolo gesto e le Uova, in questi anni di storia, sono diventate un grande simbolo di solidarietà al quale la gente dà, sempre in costante aumento, il suo appoggio.
Ciò che dobbiamo assolutamente tenere in conto è che tutta questa “escalation” che ha permesso di finanziare i progetti di ricerca, è data anche dal continuo impegno dei volontari che danno il loro aiuto non solo nelle manifestazioni nazionali e locali, ma anche per tutto ciò che riguarda il rapporto diretto con i pazienti. Loro sono la vera “anima” dell’AIL e senza di loro sicuramente non avremmo avuto tutti i risultati che l’Associazione è riuscita ad ottenere. Acquistare un uovo di cioccolato dell’AIL non contribuisce solamente ad addolcire la Pasqua; grazie al vostro aiuto molti pazienti potranno usufruire di cure sempre migliori e potranno guarire in un numero sempre maggiore.
Non dimentichiamoci che se in questi anni la Ricerca ha fatto passi da gigante è perché è stata sostenuta da tutti voi e, anche se c’è ancora molto da fare, la strada intrapresa insieme è quella giusta dimostrando, giorno dopo giorno, che le leucemie, i linfomi e i mieloma sono mali che si possono guarire e fermarci adesso sarebbe un peccato.
“Coviamo una certezza” e siamo convinti che insieme ce la faremo.

Progetto 2009 “La Diagnosi precisa” . MARATONA RAI.
 
La maratona televisiva è dedicata ad un tema fondamentale: la DIAGNOSI PRECISA.

L’AIL vuole garantire ai malati, in tutti i Centri d’Italia, una diagnosi precoce e sicura per dare a tutti la cura migliore. Per dare la certezza che ciò avvenga, l’AIL si è posta l’obiettivo di raccogliere 1.200.000 euro da destinare a tutte le Sezioni provinciali per l’attivazione di 78 contratti annuali a professionisti (medici, biologi, tecnici, ecc.) che si dedicheranno a tempo pieno al problema della diagnosi sicura. I risultati saranno verificati dalle stesse Sezioni dell’AIL.

L’AIL realizzerà il progetto con il GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto), Gruppo di ricerca no profit finanziato dall’Associazione, che ha già organizzato una rete diagnostica molto sofisticata. Tale rete permette a tutti i Centri italiani di Ematologia di inviare campioni di sangue ai laboratori centrali di riferimento così da identificare rapidamente le cellule tumorali dei pazienti.
 

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