Motociclisti indisciplinati, fioccano le multe sulle Dolomiti

Da il 22 luglio 2015
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Sono all’ordine del giorno, soprattutto nel periodo estivo, gli incidenti in moto, con esiti gravi o addirittura mortali. Le belle giornate ed il clima afoso di questi giorni invogliano migliaia di motociclisti provenienti dalla pianura o dalla vicina Austria o Germania ad affollare le belle montagne ed i passi dolomitici del Trentino.

Motociclisti che molte volte un po’ per piacere del brivido un po’ per superare ed arrivare prima alla meta, pongono in essere condotte pericolose per loro stessi e per l’incolumità degli altri utenti stradali. I carabinieri della Compagnia di Cavalese al fine di prevenire e reprimere proprio queste condotte, nell’arco del fine settimana appena trascorso e nei giorni immediatamente successivi, hanno condotto dei mirati e prolungati controlli sui passi dolomitici, nello specifico sulla strada statale s.s. 50 del passo Rolle.

 Ben 4 le pattuglie impiegate, 250 i motociclisti controllati, soprattutto nell’arco del fine settimana.

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I controlli si sono concentrati soprattutto nella verifica della documentazione del motociclo, posizione ed inclinazione della targa, controllo della velocità ed eventuale non rispetto della segnaletica orizzontale e verticale (divieto di sorpasso).

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Denunciato un quarantenne padovano che alla guida della sua moto ad alta velocità, proprio sulla ss 50, non si fermava al posto di controllo e si dava alla fuga.
Immediato l’inseguimento da parte della pattuglia dell’Arma, che si prolungava per alcuni chilometri terminando in località San Martino di Castrozza, dove i militari riuscivano a fermare l’uomo. Ulteriori accertamenti permettevano di acclarare come lo stesso, avesse manomesso la targa apponendo sulla stessa un pannello catarifrangente, che non solo, non consentiva la corretta lettura della stessa, ma sul quale erano disegnati dei numeri che riproducevano una targa diversa. Il padovano è stato denunciato per uso di atto falso, uso di targa falsa o manomessa ed inosservanza all’invito delle forze dell’ordine di fermarsi.

Più di 20 sono state le altre infrazioni rilevate nel corso dei controlli, tra le più frequenti il superamento della striscia continua di mezzeria e quindi l’invasione dell’altra corsia, la velocità pericolosa non adatta alle condizioni ed alla visibilità della strada, il sorpasso in curva ed il conseguente ritiro della patente di guida ed infine l’inosservanza all’invito di fermarsi delle Forze dell’Ordine.

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Proprio i carabinieri di Cavalese ricordano come sia vigente in tutti i passi dolomitici della provincia di Trento il limite di 60 km/h e come lo stesso sia ben segnalato nei diversi tratti stradali interessati dal limite. I militari rammentano inoltre, visto l’aumento delle targhe alterate o poco leggibili, che il codice della strada prevede che la targa debba essere perfettamente leggibile di giorno e di notte, fissando nel limite di 30° l’inclinazione masima dalla perpendicolare del piano stradale. Proprio in merito a tale infrazione le sanzioni sono particolarmente aspre per chi manomette od altera la targa, si va infatti oltre alla denuncia penale ed alla sanzione pecuniaria anche al fermo amministrativo del motociclo per tre mesi, se la condotta è reiterata si arriva anche alla confisca del mezzo. (http://www.lavocedelnordest.eu/)

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