Venerdì 17 maggio 2013, alle ore 20.30 e seguenti, presso l'AULA MAGNA del Municipio di…
Interverranno vari rappresentanti del mondo dello Sport e delle Istituzioni, molto probabilmente anche i neo eletti rappresentanti di Fiemme al nuovo Consiglio Provinciale.
Il sindaco di Predazzo, Maria Bosin invita i cittadini a partecipare alla serata.
PREDAZZO – Si terrà lunedì, alle 20.30, nella sala consiliare del municipio, l’annunciato incontro con la cittadinanza per parlare del nuovo trampolino HS 66 del Centro del Salto, attorno al quale si è creato un dibattito anche acceso tra la Dolomitica e l’amministrazione comunale.
Il motivo del contendere (che ha portato a suo tempo anche alle dimissioni del presidente della società sportiva Roberto Brigadoi, poi rientrate) riguarda l’iniziativa dell’amministrazione di promuovere una consultazione popolare (non un referendum) per sondare il pensiero della gente di fronte ad una realizzazione che si annuncia particolarmente costosa (circa 2 milioni e mezzo di euro, anche se al 95% coperti da contributo della Provincia) e alla prospettiva, che il Comune teme, di dover un domani far fronte da solo alle spese di gestione del Centro del Salto, quantificabili in circa 200.000 euro all’anno. Come è noto, la Provincia ha garantito la copertura dell’80% dei costi fino alla fine del 2014, in pratica fino al termine della legislatura, per cui si tratta di un discorso che ora deve essere rinegoziato con la nuova giunta trentina.
«Da parte nostra» conferma il sindaco Maria Bosin «nessuno ha mai detto che non si vuole il trampolino intermedio. Vogliamo semplicemente avere delle garanzie sulla copertura dei costi, sia per la sua realizzazione sia soprattutto per la futura gestione. Da solo, il Comune di Predazzo non è nella condizione di sopportare un peso economico di questa portata. Per la parte sportiva, niente da eccepire sull’importanza di questa iniziativa a beneficio dei giovani saltatori e combinatisti, per i quali il trampolino HS 66 rappresenta un importante scalino intermedio di crescita agonistica. Ma vogliamo operare una scelta condivisa e sentire la popolazione crediamo sia un momento di vera partecipazione della cittadinanza per dare significato ad una scelta che non va fatta a cuor leggero».
Dal canto suo, la Dolomitica, specialmente nella persona del suo presidente, è convinta che sia l’amministrazione a dover scegliere, senza consultazioni popolari. Anche perché esiste il timore che i cittadini si esprimano in modo contrario e che quindi il discorso sia destinato ad interrompersi, pur avendo una grande rilevanza per i benefici che de diverebbero in futuro da questo tipo di impian to. Il motivo del contendere, in pratica, è solamente questo: da una parte la consultazione popolare è ritenuta un segno di coinvolgimento vero della popolazione, dall’altra, al contrario, viene considerata non necessaria, partendo anche dal presupposto che, alla fin fine, non saranno poi molti i residenti che andranno ad esprimersi.
Intanto, nelle ultime settimane, la Dolomitica ha predisposto un documento molto articolato, portato anche all’attenzione delle categorie economiche, oltre che degli amministratori pubblici del paese, nel quale analizzano i benefici che dal trampolino (costruito nel 1984 e poi dismesso nel 2001) deriverebbero per il movimento sportivo locale, nazionale ed internazionale, parlando inoltre di nuove «opportunità» che andrebbero ad aprirsi anche per iniziative che vadano al di là del puro e semplice evento sportivo. Una prospettiva che, tra l’altro, è già allo studio anche della giunta comunale. Lunedì prossimo dunque, la parola passa ai cittadini, ai quali sindaco e giunta intendono chiarire in maniera dettagliata tutti gli aspetti della questione. Sperando che alla fine si arrivi a quel chiarimento che appare indispensabile per non creare inutili e controproducenti spaccature.
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