È trentina la statua del duomo di Milano che colpì Berlusconi

Da il 17 dicembre 2009

COMMERCIAL 5045669 È trentina la statua del duomo di Milano che colpì Berlusconi No, per carità, Franco Zambiasi, che di mestiere fa il commerciante di gadget (numero uno in Italia del settore) non è di certo il mandante di Massimo Tartaglia, colui che ha scagliato sul volto di Silvio Berlusconi la globalmente nota statuetta del Duomo di Milano. Ci mancherebbe! Lui è semplicemente l’importatore dalla Cina dell’«oggetto contundente» (come lo chiamano i questurini) che ha fatto male, ma male al presidente.
«Mi raccomando, eh. Non scrivete cose strane». Ma no, ma no Zambiasi. Ci racconti invece del Duomo.
 «Da lunedì sta andando a ruba e non ne abbiamo più. Ieri mi ha chiamato il mio socio di Milano, con il quale gestisco una società di distribuzione, per dirmi: Franco, questa mattina alle sette, un nostro cliente mi ha buttato giù dal letto per chiedermi se abbiamo ancora di quelle statuette del Duomo… Di quelle che quel tipo ha dato sulla faccia a Berlusconi».
Non vorrà mica dire che sono diventati un oggetto di culto?
«Sì. Naturalmente su un fatto del genere c’è poco da scherzare, ma, dopo quello che è successo domenica sera, c’è gente che ne fa addirittura incetta».
Il Duomo di Milano che lei importa dalla Cina e che distribuisce a Milano sta avendo un vero boom.
«Esatto, in tre giorni – afferma Franco Zambiasi – ne sono stati venduti 1300 pezzi. Di solito una cifra così la vendiamo in un anno. Lì, a Milano, all’edicola dove Tartaglia ha comprato questo souvenir c’è gente che va a chiederne cinque, dieci. Evidentemente per fare i regali natalizi». E il prezzo? Secondo le leggi auree del mercato, vista la domanda, dovrebbe essere andato alle stelle.
(Articolo completo sull’Adige cartaceo)
Bruno Zorzi    l’Adige.it

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