Monte Castellazzo – Passo Rolle sabato 24 luglio 2010 – ore 06,00. Basterebbe l’alba per…
PASSO ROLLE – Da giugno a settembre scorsi, 50mila passaggi sono stati registrati da tre tappetini «contapersone» collocati dal Parco Paneveggio Pale di San Martino sotto il sentiero di accesso al Castellazzo, la cima di 2333 metri sulla quale sorge la statua del Cristo pensante.
Un afflusso notevole, che fa dell’ex avamposto italiano nella «Grande guerra» il luogo a più alta densità di frequentazione dell’area protetta. Trattandosi di riserva integrale (con endemismi floreali e specie come la pernice bianca), il Parco ha ora deciso di «gestire» il flusso di persone che seguono il trekking del Cristo Pensante. «25mila persone sono salite al Cristo pensante e ridiscese – informa il direttore del Parco Vittorio Ducoli con una media di 200 persone al giorno e punte massime di 1.000. Questo ci ha indotto a intervenire – spiega sistemando il sentiero di accesso e realizzando un sentiero di rientro. Verrà realizzato un anello che dovrà essere obbligatoriamente seguito.
Verranno collocati dei cartelli di avviso sui comportamenti da tenere e chi uscirà dai percorsi autorizzati verrà sanzionato». I lavori di sistemazione ambientale sono già iniziati, come si legge nella newsletter del Parco: «Si tratta di intervenire spiega Gino Taufer, responsabile del Settore tecnico – tramite mirati interventi di ripulitura di alcune delle opere campali della Grande Guerra presenti lungo il percorso. Successivamente si dovrà prevedere la collocazione di idonee strutture informative riguardanti i siti recuperati, facendo nel contempo attenzione a comunicare al visitatore i valori ambientali presenti nell’area e la necessità del loro rispetto». Sul Castellazzo, in area Sic e Zps Iba (Important bird area), i segni della frequentazione si notano e l’intenzione del Parco è di contenerli nella zona sommitale, attorno alla statua del Cristo pensante, come spiega il direttore: «La nostra preoccupazione è far sì che l’area dedicata alla frequentazione rimanga tale e che si possa gestire il forte afflusso di gente. Per questo ufficializzeremo il sentiero di rientro sul versante nord. Sui cartelli ne spiegheremo le ragioni e, nel caso in cui i valori naturalistici dovessero venir meno – ma per ora è solo un’ipotesi – non escludo che ,si possa pensare al numero chiuso». I contapersone verranno probabilmente collocati nche in altre zone del Parco: «Penso alla Val Venegia - conclude Ducoli al lago di Calaita, al Colbricon». F. T. L’Adige
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