11 settembre 2009: Silvio Berlusconi scrive a Giovanardi: «Il quoziente familiare è un preciso obiettivo…
FAMIGLIA:ALEMANNO,QUOZIENTE FAMILIARE SIA BASE RIFORMA FISCO
(ANSA) – PARMA, 21 MAG – “Da Parma arriva un messaggio alla politica nazionale affinché il quoziente familiare sia alla base delle future riforme fiscali”. Lo ha spiegato Gianni Alemanno, sindaco di Roma, durante la firma a Parma dell’accordo che ha dato vita a un network di una cinquantina di Comuni italiani a favore della famiglia.Il messaggio che per il sindaco di Roma parte dalla città emiliana è infatti una sollecitazione “a mettere in rete tutte le esperienze in modo che ogni Comune in Italia possa fare le migliori scelte a favore della famiglia a cominciare dal quoziente familiare”. Alemanno ha detto che Roma e Parma lo stanno già facendo e ciò dimostra che “é assolutamente possibile, basta solo avere la volontà politica”. A chi gli ha chiesto se questo modo nuovo di approcciare il problema da parte dei Comuni sia una forma di federalismo, Alemanno ha risposto che “sicuramente sì, è un modo di rappresentare la sussidiarietà verticale dei Comuni, che si apre alle famiglie cioé alla sussidiarietà orizzontale”. Per Alemanno l’introduzione del quoziente familiare non è un’utopia e si può realizzare anche nei momenti di crisi. “E’ sbagliato dire che la crisi fa rinviare le riforme – ha osservato – le crisi devono trovare risposta nelle riforme”.”La riforma fiscale non è di oggi, ma potrebbe essere di un domani molto prossimo – ha aggiunto – noi del network vogliamo che sia improntata non tanto al taglio delle aliquote quanto al quoziente familiare” perché aiutando le famiglie, per il sindaco si è aiuta anche la crescita demografica, e non è un caso, ha concluso, “che il paese europeo che ha dato la miglior risposta alla crisi demografica sia la Francia che dai tempi di De Gaulle ha applicato il principio del quoziente familiare”. (ANSA).
“Si eviti suicidio demografico”Bagnasco: “Politica aiuti le famiglie”
Il cardinale Angelo Bagnasco, a nome dei vescovi italiani, ha aperto i lavori della 61esima assemblea generale della Cei in Vaticano, con un appello affinché si fermi il lento suicidio demografico che sta colpendo l’Italia. “Oltre il cinquanta per cento delle famiglie oggi è senza figli”, ha detto Bagnasco. “Urge una politica che sia orientata ai figli – ha aggiunto – che voglia da subito farsi carico di un equilibrato ricambio generazionale”.”L’Italia – ha spiegato Bagnasco – sta andando verso un lento suicidio demografico: oltre il cinquanta per cento delle famiglie oggi è senza figli, e tra quelle che ne hanno quasi la metà ne contemplano uno solo, il resto due, e solamente il 5,1 delle famiglie ha tre o più di tre figli. Sembra inutile evocare scenari preoccupanti, e certo non incoraggiante è ripetere previsioni peraltro già note sotto il profilo sociale e culturale”.Bagnasco si è rivolto direttamente ai politici. “Ci permettiamo di insistere con i responsabili della cosa pubblica affinché pongano in essere iniziative urgenti e incisive: questo è paradossalmente il momento per farlo. Proprio perché perdura una condizione di pesante difficoltà economica, bisogna tentare di uscirne attraverso parametri sociali nuovi e coerenti con le analisi fatte. Il quoziente familiare è l’innovazione che si attende e che può liberare l’avvenire della nostra società”.
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo482384.shtml
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