Sarà prestentato oggi ufficialemte alla stampa il nuovo CD dei Mondiali di Sci Nordico "FIEMME…
Chiara Zocchi diventa mondiale insieme a Goran Bregovic con l’inno dei mondiali di sci nordico. C’è anche la firma dell’artista varesina nel leitmotiv dei mondiali di Fiemme in programma dal 20 febbraio.
La Zocchi è, infatti, stata chiamata dal musicista Goran Bregovic a collaborare all’adattamento del testo in italiano della canzone realizzata per l’occasione del compositore balcanico.
«Hanno chiesto a Bregovic di scrivere e lui, non essendo completamente italofono, mi ha chiesto di collaborare per la stesura del testo – spiega Chiara Zocchi – avevamo già lavorato insieme per un altro brano, “Polizia molto arrabbiata”: lo avevo tradotto per l’adattamento in italiano». E così nasce il progetto: «Abbiamo realizzato un testo neutro e ispirato ai canti popolari della terra di Goran, canzoni che parlano di montagna, con testi descrittivi. È stato un lavoro interessante perché abbiamo dovuto mantenere lo stile ironico, ma pur sempre legato alla tradizione dei canti alpini».
Goran Bregovic, infatti, è celebre compositore balcanico ambasciatore e interprete della world music, autore di applaudite colonne sonore di film di successo e di musiche che spesso sono state anche omaggio alla cultura gitana.
È maestro del miscuglio dei generi etnico, pop, folk e jazz. A dar voce e musica all’inno, i cori Coronelle di Cavalese, Negritella di Predazzo, Città di Ala e la Banda rappresentativa della Federazione bande trentine: in tutto 55 bandisti e 70 coristi.
Una bella opportunità, anzi un’opportunità mondiale, per la Zocchi, sì perché il 20 febbraio, quando l’inno composto con Bregovic darà il via alla cerimonia, l’evento andrà in mondovisione: «Sono contenta ed emozionata, è l’esperienza più importante e interessante della mia carriera, sia per la ribalta mondiale, sia per il lavoro con Goran, sia per l’emozione di sentire qualcosa che avevo contribuito a scrivere cantato da un coro di 70 elementi».
Chiara Zocchi, scrittrice e cantautrice, con alcune esperienze televisive alle spalle, è stata chiamata a contribuire a un lavoro creativo pur in uno stile legato alla tradizione. “C’è un miracolo in Trentino, un bacio dura fino al mattino…”
Chiara Zocchi ha detto «Spero che sia l’inizio di altre collaborazioni: da sempre mi sento più vicina alla musica che alla letteratura».
“Zocchi e Bregovic”.. lo dicevamo noi che c’era sotto qualcosa per promuovere il mitico legname di Fiemme!
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VEDI ANCHE: L’inno dei Mondiali di Fiemme 2013 di Bregovic? Già sentito trent’anni fa
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cesare
20 gennaio 2013 at 23:05
Finalmente sappiamo chi ha stilato testo di questo “capolavoro” poetico: è Claudia Zocchi! Certo ci vuole un bel coraggio, da parte sua, a dichiarare “«Sono contenta ed emozionata, è l’esperienza più importante e interessante della mia carriera”. Se questa è l’esperienza più valida della sua carriera, chissà come saranno state le altre precedenti e come saranno quelle seguenti! Non si capisce come ragionino certe persone, e soprattutto che gusti abbiano. Per me il testo è una presa in giro bella e buona, alla faccia dei compensi che anche la Zocchi avrà ricevuto. Passi, ripeto per una canzonetta, ma un “Inno”, e sottolineo “Inno”, per una competizione seria e sportiva come i Mondiali, non doveva affatto essere “ironico”, quasi una burla, per prendere in giro milioni di persone. Certi canoni, dovuti per particolari occasioni, vanno rispettati! Mi auguro che questo testo venga sonoramente fischiato alla sua esecuzione. E non tanto per Bregovic, autore della musica, ma proprio per la nostra “giuliva” Zocchi. Devo però dire che anche da Bregovic mi sarei aspettato qualcosa di più consono all’avvenimento, ma sappiamo che questo è il suo stile, dato che lui è dedito a questo tipo di musica folk popolare.
Comunque, ormai “er pasticciaccio” è fatto, e …”buonanotte ai suonatori”, e a chi ha stilato il testo.
Cesare
Andy
21 gennaio 2013 at 10:05
Ohibo’… Ma non c’era nessun cantautore della valle abile a creare un testo piu’ consono alla tradizione valliva? Canto di montagna? Offende pure i tradizionali canti di montagna. A questo punto, fuori gli altri nomi di chi lo ha approvato corresponsabili del misfatto!
Non sarebbe poi stato il caso di fare solo la musica senza parole, essendo la manifestazione internazionale? Chi ha ora il coraggio di spiegarlo in inglese agli ospiti degli altri Paesi? Forza Artisti della valle, unitevi e create voi un “controinno” veramente vostro!
cesare
21 gennaio 2013 at 10:32
Ho ascoltato il filmato dell’intervista a Bregovic, ma chi lo commenta credo abbia fatto, anche alla luce del precedente articolo, un errore, attribuendo a Bregovic anche il testo del motivo (scritto invece dalla Zocchi), che non voglio, personalmente, chiamare “Inno”, perché tale non lo ritengo. Infatti pure Bregovic pronuncia, alla fin fine, la parola “canzone”.
Quello che mi fa pensare è invece che, dalle parole espresse, anche il compositore slavo approvi il predetto testo, citandone un passaggio, motivandone lo spirito allegro, che fa cantare, e che fa ballare.
Il tutto sa insomma, lo ribadisco, di una sagra paesana, e qui può anche passare, ma non certo di “Inno” degno per dei Mondiali.
Questo è quello che vorrei far presente anche ad una certa Daniela, che, in merito, si è favorevolmente pronunciata, a commento di un altro articolo sull’argomento, denunciando i sostenitori di diverso parere dal suo, come privi di “POESIA E DI GIOIA” (?). Evidentemente non ha capito la vera destinazione dell’opera.
Quanto sopra a prescindere dal creare ogni polemica, naturalmente.
Cesare
Luca
21 gennaio 2013 at 10:54
Complimenti davvero, l’inno dei mondiali, dove si svolgeranno esclusivamente competizioni sui trampolini e sulle piste da fondo parla di SLALOM!!
Allora perché non inserire nel testo anche Beach Volley, Surf, e Karate? Sarebbe sicuramente stato DIVERTENTE ed IRONICO!
Vergogna!
E vergogna a noi per la figura internazionale che faremo!
Andy
21 gennaio 2013 at 13:20
No, niente vergogna per voi della valle. La manifestazione avra’ il meritatissimo successo e ritorno d’immagine, ma questo non certo per merito della “canzoncina da voliera”, ovvio! La vergogna e’ per chi ha dato l’incarico agli “artisti”, ha accettato il contratto (di prestazione o di risultato?), di chi poi dovra’ premiarli pubblicamente alla cerimonia di apertura (la platea applaudira’, ovviamente!)… Ma tanto si dira’ – tutto ben quel che finisce bene – e si andra’ in voliera a berci sopra!
giovanni
21 gennaio 2013 at 18:39
E’ inutile postulare la questione sul piace/non piace la canzone … de gustibus non est disputandum … e si andrà avanti all’infinito! Si sa che le marionette possono essere abilmente manovrate dai burattiani, è il loro mestiere!
Il nocciolo della questione è – come sempre – l’interesse che ci sta dietro!
Nel caso specifico, per l’inno (!) dei mondiali è stato creato un bando internazionale o è stata una chiamata ad personam? Chi ha dunque tirato fuori per primo il nome dell’Artista e chi poi ha deliberato positivamente l’ingaggio (con i compensi)? Alla fine della cosa, non importa il risultato “tecnico” (leggi musica/canzone, bella/brutta), ma tutto ciò che ci sta dietro a una manifestazione di richiamo internazionale!
W lo sport pulito!
cesare
21 gennaio 2013 at 21:18
Giovanni, qui la critica sta nel fatto che questo non è un “Inno”, non che piaccia o no.
E’ una canzonetta, che so, come “Papaveri e papere”, ma che sempre tale rimane.
In quanto agli interessi che vi potrebbero essere sotto, ricordo che Bregovic è venuto più volte in Trentino a suonare, ed avrà certamente conosciuto, nelle varie occasioni, qualcuno “che conta”. Il seguito potrebbe (dico “potrebbe”) essere conseguenziale.
Ma più che Bregovic, mi meraviglio della “paroliera”, che di Mondiali e di sport reputo se ne intenda ben poco, visto che nel testo li ha completamente ignorati. Ed anche alcuni pareri positivi di qualche dirigente delle bande impegnate nella realizzazione, mi pare abbiano tenuto conto solo dell’aspetto musicale, ma non della motivazione per cui il brano (“Inno” !) è stato composto.
E qui termino sull’argomento, se no davvero si va alle calende greche!
Cesare
Giovanni
22 gennaio 2013 at 09:44
Perfetto! Al di la di tutto, il testo e’ inappropiato,ma forse puo’ piacere agli stranieri. Non sappiamo come loro lo “sentono” pur non capendo il significato delle parole. Magari la “musicalita’” viene apprezzata sul ritmo! Non resta a voi – come e’ stato suggerito – di divertirsi a creare altre canzoni.
annam
22 gennaio 2013 at 13:07
in base a quale contest si è scelta come paroliera la suddetta signora?un bambino di v elementare farebbe molto meglio. è una questione non di gusti(anche)ma di pudore direi. offrire quel testo pietoso,bisogna avere anche un certto coraggio. direi ancora che il danneggiato è Bregovic,perchè la sua musica-vecchia o nuova- è annullata da un testo inqualificabile e da coristi che ,insomma,non vorrei offendere,ma basta risentirsi per capire il livello triste triste triste di capacità canore.
cesare
22 gennaio 2013 at 16:39
Questa composizione, nel testo, è destinata a non avere proprio pace, cosa del resto giustificata dalla mancata attinenza col tema dei Mondiali dimostrata dall’autrice Chiara Zocchi.
Adesso anche la parte musicale è motivo di discussione, in quanto, addirittura da parte slava, giungono messaggi che la partitura sia, se non simile, molto vicina ad un’altra composizione dello stesso Bregovic, che sarebbe ricorso ad un suo vecchio motivo giovanile di trent’anni fa, da riproporre in quest’ occasione.
A tal proposito dovremmo sentire che ne pensa l’interessato, non volendogli noi imputare la malafede di un furto al suo stesso repertorio.
Si sa comunque, come molti compositori cadano in episodi simili, di chiamiamolo impropriamente “autoplagio”, in quanto il settore musicale si presta facilmente a vari “saccheggi”, magari anche non voluti dai protagonisti. Infatti, ogni compositore ha innato dentro sé uno stile ed un leitmotiv che inconsciamente gli si ripresenta alla mente, all’atto della stesura di sue nuove opere. E’ capitato infatti spesse volte anche ad ognuno di noi, ascoltando certi motivi, di riconoscerli come appartenenti ad un preciso musicista o cantautore, piuttosto che ad un altro. Diciamo allora che il motivo ispiratore di base potrebbe riscontrarsi nello stesso DNA dell’autore.
Nel caso specifico non possiamo dire se Bregovic sia stato davvero cosciente del fatto, ma potrebbe darsi, come in una vita spesso in lotta col tempo accade, che egli si sia ridotto all’ultimo momento del suo mandato, per cui potrebbe essere ricorso alla presentazione di uno spartito simile ad un altro suo precedente di diversi anni fa.
Supposizioni, naturalmente, che non intendono giustificare certamente Bregovic, ma francamente non credo, se la cosa fosse davvero stata fatta ad arte.
Cesare
annam
22 gennaio 2013 at 19:16
ciao Cesare. penso che per Bregovic sia normale e abituale riproporre in diversissimi e nuovi arrangiamenti i suoi antichi testi musicali.lo fa da sempre e non si chiama pplagio nè autoplagio. qui il problema è dato dai cori e coristi e dalle parole,che affossano la linea musicale. ripeto che è Bregovic a subire un danno. ciao
cesare
23 gennaio 2013 at 01:52
La notizia è ora riportata anche in un articolo del Corriere della Sera, che comprende anche un video del confronto fra i due motivi, con la storia del primo originale.
Comunque, fra i commenti dei lettori sottostanti al predetto articolo, ce n’è anche uno che dice che i due motivi sono completamente differenti. Insomma, tante teste, tante idee, come si suol dire!
Ecco il link dell’articolo del quotidiano:
http://www.corriere.it/spettacoli/13_gennaio_22/bregovic-inno-riciclato-mondiali-sci-cruccu_1a861786-64ba-11e2-8ba8-1b7b190862db.shtml
Cesare
mari
23 gennaio 2013 at 19:55
la musica e tipicamente balcanica e passi…il testo non è in italiano e passi…
non si può cantarlo nè tantomeno suonarlo e passi..può piacere o no e passi
non si parla di fondo,nè di salto, nè di val di Fiemme e passi…
sembra che si sia speso una follia e passi
ma……con tutti i bravissimi musicisti che la valle ha allevato, con tutte le bande , con tutti i cori e la passione musicale che il trentino vanta, i poeti e noi che amiamo la nostra terra in maniera viscerale, amiamo le nostre montagne e questo sport ma è sicuro che non c’era nessun altro per scrivere un inno che doveva presentarci in tutto il mondo.??
L’unica consolazione è che nessuno capirà niente..non ci riusciamo noi che siamo italiani..
cesare
23 gennaio 2013 at 23:37
Mari, da sempre noi italiani siamo “esterofili”, è risaputo. Tutto quello che è straniero per noi è meglio, e gli stranieri, invece, ci prediligono, specie nell’arte. Vacci a capire qualcosa!
Premesso questo, ti rimando al punto in cui, in precedente commento, ho detto che Bregovic è venuto spesso in Trentino a suonare, ed avrà certamente conosciuto qualcuno che conta. Una supposizione forse, ma … non si sa mai!
Cesare
Filo
27 gennaio 2013 at 01:02
A chi ha chiesto “Ma non c’era nessun cantautore della valle abile a creare un testo piu’ consono alla tradizione valliva?” rispondo io: NO!
E’ stato fatto un concorso rivolto agli “”"artisti”"” trentini per proporre il loro inno e la canzone vincitrice è di gran lunga peggiore di quella di Bregovic, a dir poco imbarazzante. Il trentino non ha una tradizione artistica e penso che mai l’avrà, lasciamo perdere certe cose.
La cosa peggiore è vedere i trentini indignati per la parola Slalom nel testo anzichè indignarsi per i 144.700 euro spesi dalla loro mamma provincia per questo inno (84.700 di compenso + 60.000 per le spese logistiche).
mauro
18 febbraio 2013 at 11:26
Mah! Bregovic può essere artista, ma per quel che riguarda il testo mi sembra esagerato parlare di artista come chiamare inno una cosa cosi: si esagera sempre con le parole. Certo che se questa è l’immagine del trentino siamo messi bene. Poi, avanti a fare campagne contro l’alcol. Ok con l’alcol lavorano in tanti,dai produttori di vino, birra,ospedali,forze dell’ordine,carrozzieri,rifugi,servizi,sociali,pompe funebri,ecc. Probabilmente è tutto normale. Penso anche che il trentino per molti è visto come la gallina dalle uova d’oro. Ma perchè i soldi vanno sempre a chi ne ha gia abbastanza?