Anticipiamo per ora le prime 130 immagini di una splendida serata nel centro storico di…
Quando le maestre dell’asilo hanno chiesto la disponibilità dei genitori per realizzare lo spettacolo di Natale, molti di noi si sono trovati divisi tra la voglia di fare qualcosa di diverso per i propri figli e l’imbarazzo di mettersi in gioco.
Inizialmente, la maggior parte delle mamme e dei papà che hanno dato la disponibilità ha messo le mani avanti: “Io sono disponibile per aiutare a organizzare, ma sul palco non ci salgo neanche per sogno”. Quando anche i più riluttanti abbiano cambiato idea non è ben chiaro: fatto sta che alla fine in scena ci siamo saliti praticamente tutti. Sicuramente la contagiosa spontaneità di Charlotte e Alessandro Arici che ci hanno guidato lungo questo percorso ha contato molto: nessun copione da imparare, nessuna battuta da memorizzare e ripetere meccanicamente. Tutto è stato lasciato alla nostra interpretazione e improvvisazione, anche quando ci sembrava che non ce l’avremmo mai fatta. Il tema sul quale hanno lavorato i bambini in questi mesi all’asilo è stata la pace e sulla pace doveva essere il nostro spettacolo.
Partiti dal libro “Il ponte dei bambini” (di Max Bolliger e Stepan Zavrel, edizioni Bohem, se qualcuno lo cercasse), abbiamo reinventato la storia, adattandola anche ai più piccoli e ambientandola nel periodo natalizio. Due famiglie che vivono sulle rive opposte di uno stesso fiume, tra invidia, rivalità, diffidenza. Due bambine che si sentono sole e trascurate dagli adulti che passano il loro tempo a lavorare e litigare tra loro. L’amicizia che sorge spontanea, che supera i luoghi comuni e le paure e che alla fine, proprio nella notte di Natale, convince anche i grandi a fare pace, sotto la luce della cometa che illumina il cammino e i cuori.
Tante prove, tante risate, tanta emozione prima che si aprisse il sipario, mercoledì 17 dicembre, per l’esibizione davanti ai bambini e alle maestre dell’asilo e agli altri genitori. E poi l’applauso, la soddisfazione di aver fatto ridere e commuovere, di essere riusciti a metterci in gioco e a tornare un po’ bambini.
A conclusione di tutto, crediamo di aver fatto più nostro quel messaggio di pace che conclude il racconto: perché la pace, a volte lo dimentichiamo, si costruisce prima di tutto nella quotidianità, come hanno scritto i bambini nelle frasi appese agli alberi di Natale all’asilo: “Pace è giocare insieme”, “Pace è chiedere scusa”, “Pace è non litigare”, “Pace è amare gli animali”…
A tutto ciò noi adulti possiamo aggiungere: “Pace è… ridere insieme”.
Monica Gabrielli
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