A Cavalese un incontro organizzato da Transdolomites La serata di presentazione dello studio Qnex “…
In seguito alle interessanti dichiarazioni rilasciate da Italo Craffonara in sostegno della ferrovia delle valli dell’Avisio e l’ipotesi di candidatura della Valle di Fiemme ai mondiali di sci nordico per il 2025 o 2027.
Di Massimo Girardi:
Desidero ringraziare Italo Craffonara per il determinato sostegno pubblico in favore dell’auspicata ferrovia per le valli dell’Avisio. Sin da quando Transdolomites si è mossa a sostegno di questa idea , il Sig. Craffonara ha sposato questo obiettivo sostenendolo pubblicamente in più occasioni anche attivandosi in prima persona in valle di Fiemme. Sono convito che un’idea possa avere un futuro nel momento in cui essa attecchisce sul territorio e quest’ultimo la fa propria. In questa fase storica sembra di rivivere gli eventi a cavallo del 1800-inizio 1900 che videro Paolo Oss Mazzurana nella figura di vero statista promuovere la visione e la progettualità per una rete di tramvie del Trentino con l’obiettivo , condiviso anche da Transdolomites di , “ internazionalizzare “ il Trentino grazie alle ferrovie di vallata.
Anni che videro le stesse comunità di Fassa, Fiemme e Cembra e la confinante provincia di Bolzano battersi anche aspramente attorno alle proposte dei collegamenti ferroviari della Lavis-Moena e Egna Predazzo.
Al centro della contesa c’erano i progetti, le scelte per il futuro dei territori e non il colore di una schieramento politico.
E’ questo lo spirito che dobbiamo recuperare, assieme al senso di responsabilità che deve tornare ad essere protagonista tra coloro che nei Comuni e nelle Comunità di valle si sono prestati a rappresentare i loro cittadini nelle sedi istituzionali.
Alcuni settori dell’economia hanno compreso il potenziale latente nella proposta di un collegamento ferroviario tra Trento e Penia ma l’economia da sola non basta ; anche la politica deve avere il coraggio di fare delle scelte e schierarsi.
Alle tante riflessioni proposte da Transdolomites , guardare all’idea di associare un evento sportivo come i mondiali di sci nordico a quella di pur parziale collegamento ferroviario vallivo o intravallivo ( Fassa e Fiemme)
può rappresentare un efficace spunto di riflessione e l’ambizione di porre delle date certe alla realizzazione di un primo lotto dell’infrastruttura.
La visione deve andare ben oltre il puro evento internazionale ; si tratta di lasciare in eredità alle comunità delle valli dell’Avisio uno strumento comune che ad ognuna permetta di generare nuove opportunità di sviluppo dal punto di vista sociale , ambientale, economico e politico.
Per fare ciò non possiamo ridurre il tutto attorno al semplice dibattito sull’infrastruttura . Dobbiamo andare oltre.
La nostra visione parte dalla Xlll Conferenza delle Alpi tenutasi a Torino il 21 novembre 2014. Essa rappresenta l’organismo politico della Convenzione delle Alpi che riunisce ogni due anni i rappresentanti di Governo degli otto Stati europei della Convenzione e delle Parti contraenti aderenti .
Il programma di Lavoro Pluriennale 2011-2016 è stato caratterizzato dalle tematiche ed obiettivi riguardanti i cambiamenti climatici, cambiamenti demografici, turismo, mobilità e biodiversità.
Di tale programma di lavoro figura la Strategia Macroregionale dell’Unione Europea per la Regione Alpina ( EUSALP) il cui punto di riferimento è la cooperazione transnazionale a sostegno del territorio delle Alpi .
Citiamo poi la 5° Relazione sullo Stato delle Alpi la quale esamina le dinamiche demografiche in corso nel territorio alpino.
Tra le decisioni prese in sede di Conferenza quella di istituire un Gruppo di lavoro ad hoc dedicato al turismo sostenibile al fine di valorizzare le potenzialità di un turismo alpino di cui si possa garantire la sostenibilità economica , ambientale e sociale quale fattore decisivo della popolazione locale e l’attrattività delle Alpi.
Ed ancora l’approvazione delle Linee guida per l’adattamento climatico a livello locale nelle Alpi predisposte nel corso del mandato italiano al fine di offrire alle amministrazioni territoriali di tutti i Paesi Alpini uno strumento proattivo di supporto alla governance delle strategie di adattamento a livello locale.
Il mandato dell’attuale biennio per la Presidenza della Convenzione delle Alpi retto dalla Germania ed il Ministro tedesco Barbara Hendricks ha più volte dichiarato le intenzioni di identificare le tematiche legate ai settori della Green Economy quali la biodiversità , turismo sostenibile, trasporti e mobilità nonché l’ulteriore rafforzamento dei rapporti con la Macroregione Alpina.
Venendo ora a noi, la proposta di una ferrovia per la valli dell’Avisio centra perfettamente gli orientamenti della Convenzione delle Alpi ma tale opera non deve essere fine a sé stessa. Deve allargarsi alle valli del Noce perché il percorso progettuale ferroviario in Trentino deve procedere da occidente ad oriente. Così fu sin dall’inizio della progettazione delle tramvie trentine nel secolo scorso nel quale la ferrovia Trento-Malè e la Lavis-Moena erano considerate l’una complementare all’altra. Le Dolomiti del Brenta gemellate con le Dolomiti orientali.
Ma con lo stesso criterio ll ragionamento deve svilupparsi secondo un’altra diagonale; gemellare in ferrovia le Dolomiti con il Lago di Garda.
Dunque riflettere concretamente sulla candidatura della valle di Fiemme ai mondiali di sci nordico 2025 o 2027 non ha solo il significato di evento sportivo ma l’occasione di fissare una data per l’attivazione della ferrovia almeno come primo collegamento tra Penia e Cavalese o Cavalese –Moena come primo lotto ma anche la prima concretizzazione di un tassello che dovrebbe essere parte del futuro corridoio ferroviario St.Moritz-Venezia passando per le Dolomiti.
E’ un ragionamento macchiavellico, con il quale il mezzo giustifica il fine ma anche l’occasione per dotare i territori di un nuovo strumento per dare al turismo ed ai residenti un nuovo strumento operativo.
Ricordiamo che farsi tentare da una candidatura di questo senza ipotizzare una infrastruttura ferroviaria è tempo perso e questo lo hanno ben compreso anche nella vicina Cortina .
Non solo Mondiali però, ma anche una riflessione più vicina . Si attende la visita del Commissario UNESCO Graeme Worboys per verificare i risultati raggiunti nella gestione del patrimonio dolomitico successivamente al riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità.
Nelle valutazioni che verranno effettuate , il traffico è un elemento di forte criticità e tra le motivazioni che potrebbero mettere a rischio la riconferma del riconoscimento UNESCO.
Perderla sarebbe una figuraccia mondiale e dal peso economico non indifferente . A fronte di ciò facile dimostrare che non avere una ferrovia nelle Dolomiti rappresenterebbe un costo maggiore che averla.
Ma perché questo si avveri non basta ragionare di cambiamenti climatici ma anche dei cambiamenti doverosi in seno all’organizzazione degli uomini con una classe politica ben determinata a lavorare in questa direzione ed la necessità di una rinnovata classe dirigente e imprenditoriale che si muova su questa lunghezza d’onda.
Massimo Girardi
Associazione Transdolomites Cell. 320.4039769
Questo articolo è già stato letto 32990 volte!